dalla Regione Marche

2016-02-22
BOTTEGHE DEL MESTIERE E DELL’INNOVAZIONE:
ADESIONE DELLE IMPRESE MARCHIGIANE ENTRO L’8 MARZO
 
 
Questa mattina in Regione l’assessore alla Formazione Loretta Bravi e il presidente nonché amministratore delegato di Italia Lavoro Paolo Reboani hanno presentato il progetto“Botteghe di Mestiere e dell’Innovazione”. Le imprese marchigiane hanno tempo fino al prossimo 8 marzo per aderire a Botteghe di Mestiere e dell’Innovazione, iniziativa realizzata da Italia Lavoro che prevede a livello nazionale l’attivazione di 934 tirocini semestrali destinati all’inserimento lavorativo di giovani dai 18 ai 35 anni non compiuti.
“La precedente esperienza di Botteghe di Mestiere – ha sottolineato la Bravi assessore regionale alla Formazione – ha permesso di testare un modello di intervento che da un lato ha fatto emergere la capacità formativa delle nostre imprese, grandi e piccole, e dall’altro ha avvicinato i giovani a mestieri all’apparenza poco appetibili e non considerati come possibile sbocco occupazionale. Un progetto importante di politiche attive che insieme a quello di alternanza scuola lavoro porta ad un cambio di mentalità offrendo opportunità di lavori ai giovani. I risultati ottenuti hanno portato a realizzare in questo territorio ben 10 Botteghe a fronte delle 5 inizialmente previste, coinvolgendo 60 imprese, nelle quali sono stati realizzati tirocini. Ben il 60% dei ragazzi avviati, a distanza di due anni dalla chiusura dell’intervento, sono inseriti stabilmente nelle aziende”.
“Anche le politiche del lavoro possono sostenere settorialmente il sistema produttivo italiano – ha sostenuto Paolo Reboani presidente e amministratore delegato di Italia Lavoro – Con una attenzione particolare ad alcuni settori del Made in Italy, in un momento assai importante per l’industria del nostro Paese, Italia Lavoro rinnova l’impegno con il sistema produttivo e con i giovani riproponendo un’azione sperimentale volta ad incoraggiare un’entrata più mirata dei giovani nelle aziende, con l’obiettivo di colmare quelle professionalità e quegli skills che mancano. Con una particolare attenzione al territorio, Italia Lavoro si proietta nella nuova dimensione delle politiche attive, quella di facilitare il contatto, il matching tra impresa e coloro che cercano lavoro”.
In questa prima fase la possibilità di aderire al bando riguarda solo le imprese per le quali è previsto un contributo di 250 euro mensili per le attività di tutoraggio a favore di ogni tirocinante. I progetti di Bottega proposti consentiranno di trasmettere ai giovani competenze specialistiche, stimolando il ricambio generazionale, la nascita di nuova imprenditoria e i processi di innovazione e di internazionalizzazione delle imprese. Le Botteghe potranno essere realizzate in 8 settori: abbigliamento-moda, agroalimentare-enogastronomia-ristorazione, artigianato artistico, grande distribuzione organizzata, legno-arredocasa, meccanico, navale e stampa.
Solo dopo aver costituito le Botteghe sarà possibile aprire le candidature ai giovani disoccupati e inoccupati under 35 aventi i requisiti previsti dall’avviso. I tirocinanti riceveranno una borsa mensile di 500 euro lordi erogata da Italia Lavoro, ma soprattutto avranno l’opportunità di specializzarsi nei principali comparti del made in Italy. Attraverso una reale esperienza sul campo, i giovani potranno acquisire una professionalità spendibile nel mercato del lavoro anche attraverso l’avvio di un’attività autonoma. E’ prevista l’attivazione di Botteghe non soltanto in una logica di settore (aziende che operano allo stesso stadio di un ciclo produttivo), ma anche di filiera (aziende integrate in senso verticale ai fini della realizzazione di un prodotto o di un servizio). Spazio pure per l’innovazione. Possono infatti partecipare le imprese dell’artigianato digitale che impiegano tecnologie avanzate per la fabbricazione di nuovi prodotti o per lo sviluppo di processi produttivi non convenzionali. Nella prima edizione di Botteghe di Mestiere, terminata a fine 2014, i risultati occupazionali registrati sul territorio marchigiano sono stati in proporzione i migliori a livello nazionale. Su 214 giovani che hanno concluso il tirocinio, 126 sono stati assunti con contratti di apprendistato, di lavoro a tempo determinato, di lavoro interinale o altre forme di inserimento. Il 58,9% dei tirocinanti è stato quindi confermato dalle aziende al termine del periodo di formazione on the job. 

Il direttore della Galleria Nazionale delle Marche, Aufretier ricevuto dal Presidente Ceriscioli
Il presidente della Regione, Luca Ceriscioli ha ricevuto questa mattina la visita del Direttore della Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, Peter Aufreiter.  Erano presenti anche l’assessore al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni e il dirigente regionale Raimondo Orsetti.
Al centro dell’incontro una prima analisi sulla priorità di valorizzazione della Galleria Nazionale e sull’esigenza di condividere un metodo di collaborazione costante, finalizzato alla costruzione di progetti comuni.
Il presidente Ceriscioli ha evidenziato che “occorre un marketing culturale e promozionale di impatto per gli eventi che si svolgono nella città ducale, un’offerta che diventi unica e originale. Da parte della Regione – ha aggiunto –  il massimo impegno a collaborare su progetti innovativi. E’ un investimento notevole in termini di risorse ma anche di lavoro che prevederà una riorganizzazione complessiva del sistema territoriale secondo nuovi parametri di gestione”.
“Stiamo lavorando – ha ricordato l’assessore Pieroni – alla costruzione di pacchetti turistico-culturali specifici  alla realizzazione di una card di servizi integrati: trasporti- ingresso musei-ristorazione-accoglienza-parcheggi- negozi. Vogliamo coinvolgere i più forti tour operator della regione e le associazioni di categoria su questo tipo di proposte integrate.  La sensazione è che le potenzialità della Galleria Nazionale non siano state messe a frutto appieno negli anni passati a vantaggio di un’idea di conservazione piuttosto che di  fruizione dell’Arte. Bisognerà cambiare rotta e mentalità e ritengo che il Direttore Aufreiter , per la sua forte motivazione al fare, identifichi benissimo il segnale del cambiamento.  Penso per questo ad un gruppo di lavoro paritetico Regione – Galleria che possa analizzare le criticità e curare una progettualità specifica. Non dimentichiamo inoltre le possibilità di utilizzo dei fondi europei per costruire un Piano integrato di dimensione regionale che abbia tra gli asset principali proprio Urbino già patrimonio Unesco e Recanati capitale della Cultura italiana 2019 oltre al recupero funzionale della Cittadella di Ancona”.
Aufreiter, ringraziando il Presidente per la disponibilità ad una sempre più stretta collaborazione,  ha convenuto che c’è bisogno di maggiore comunicazione sulle potenzialità della Galleria di Urbino ed  ha precisato che sta già lavorando ad alcuni progetti per una maggiore apertura del Museo e per rinnovarne l’offerta.  “Le idee sono molte e vorrei collegare maggiormente Urbino alle altre realtà del Polo Museale di cui ho competenza: il Museo Archelogico Nazionale di Ancona, la Rocca di Gradara e di Senigallia, il Museo Archelogico di Cingoli- Urbisaglia e il Museo Omero di Ancona”.
Auifreiter ha poi chiesto di mantenere un confronto costante con la Regione per costruire insieme progetti come quello a cui sta già lavorando: Urbino, Città di Raffaello per il 500° anniversario, nel 2020, della morte del più illustre Urbinate.
dalla Regione MarcheIl direttore della Galleria Nazionale delle Marche, Aufretier ricevuto dal Presidente Ceriscioli

Fusione dei Comuni per incorporazione, proposta di legge della Giunta regionale
Cesetti: “Chiariamo aspetti interpretativi della normativa nazionale”
La Giunta regionale ha presentato all’Assemblea legislativa una proposta di legge sulla fusione dei Comuni per incorporazione per disciplinare le modalità del referendum comunale, provvedimento che recepisce le istanze e il parere dei piccoli comuni dell’Anci.“L’iniziativa scaturisce dalla necessità di assicurare la completa attuazione della normativa statale che ha sollevato rilevanti questioni interpretative”, evidenzia l’assessore agli Enti Locali, Fabrizio Cesetti. La legge nazionale (56/2014) dispone che le popolazioni interessate siano sentite mediante un referendum consultivo comunale, svolto secondo le discipline regionali e prima che i Consigli comunali deliberino la richiesta di incorporazione alla Regione.  “La proposta di legge della Giunta regionale – continua Cesetti – chiarisce quali soggetti possono esercitare il diritto di voto nel referendum consultivo comunale, demanda ai Comuni interessati l’adozione del referendum e conferma che non è richiesto il quorum per la sua validità”. La proposta modifica la legge regionale 10/1995 sul riordino dei Comuni e delle Province nelle Marche. Non contrasta con l’articolo 44 dello Statuto regionale che disciplina il referendum consultivo, in quanto non lo qualifica come regionale e può essere riferito anche a quello comunale. Le disposizioni che vanno all’esame dell’Assemblea legislativa prevedono che le amministrazioni comunali indicano la consultazione su richiesta di almeno un decimo degli aventi diritto al voto in ciascun Comune. Va effettuata (dopo 30 giorni dal completamento delle verifiche) nella stessa data in ciascun Comune. Hanno diritto di voto tutti i cittadini chiamati a eleggere il Consiglio regionale. Il referendum è valido indipendentemente dal numero dei votanti. La proposta è approvata se raggiunge la maggioranza dei consensi delle persone che hanno votato. Non può essere riproposto prima di cinque anni dalla precedente consultazione.
 
SALESI, AVVIO AL PROGETTO
Questa mattina la giunta regionale ha approvato una delibera che dà il via al progetto del nuovo Salesi. Un investimento di 49 milioni che ottimizza le risorse e ridisegna il pediatrico all’interno della cittadella sanitaria di Torrette: ostetricia, ginecologia e neonatologia al sesto piano e una nuova e autonoma struttura per gli ambulatori. Un passaggio importante che permetterà di inviare al ministero la nuova riformulazione per ottenere la proroga dei 22 milioni di fondi statali da parte del ministero della Salute. “Dopo avere rispettato il patto con la provincia di Fermo – spiega in giunta il presidente della regione Luca Ceriscioli – stanziando i fondi necessari per la realizzazione dell’ospedale unico, oggi con questa delibera onoriamo il patto con la città di ancona dando al Salesi una prospettiva di certezza. Con il nuovo progetto l’ospedale pediatrico manterrà la sua autonomia e il suo carattere di eccellenza”.
 
Riorganizzazione e riqualificazione degli Ospedali di Comunità e della Rete dei Trasporti di Emergenza Territoriale
 
 

dalla Regione MarcheLuca Ceriscioli

Ancona, 2016-02-22 – Questa mattina la giunta regionale ha approvato la riorganizzazione e riqualificazione delle 13 case della salute, ridefinite ospedali di comunità e della rete dei trasporti di emergenza territoriale, accogliendo le proposte della commissione sanità del consiglio regionale. Il processo di riordino del sistema ha dunque il via libera della giunta e può iniziare il suo percorso che, come previsto dal DM 70/2015, dovrà terminare entro il 31/12/2016.
Un provvedimento che non prevede nessun taglio di risorse ma un incremento, passando da un investimento per la medicina territoriale da 64 a 68 milioni di euro, approvato in tempo utile, entro il 29 febbraio, per poter usufruire delle assunzioni in deroga.
Recepite, dunque, le indicazioni della commissione Sanità con il passaggio graduale dai posti letto di lungodegenza/riabilitazione a quelli di cure intermedie entro il 31 dicembre 2016.
Un altro passaggio importante riguarda la “strutturazione del punto di primo intervento”. Per il cittadino, dunque, il servizio resterà invariato: i codici bianchi e verdi resteranno garantiti da una nuova organizzazione. In base al DM 70/2015 il ppi è temporaneo, della durata di 12 ore e entro dicembre 2016 è destinato a chiudere. Tuttavia sulla base della legge regionale la giunta ha deciso con la delibera di oggi l’attivazione graduale di ambulatori ai quali i cittadini potranno accedere direttamente per tutte le 24 ore per codici bianchi e verdi.
Questa delibera dunque riordina il sistema sanitario regionale e gli ospedali di comunità che andranno a regime il primo gennaio 2017 come previsto dal DM 70/2015. Dal prossimo anno infatti le strutture di assistenza territoriale funzioneranno in maniera omogenea, con la possibilità di ricoveri di cure intermedie disposti direttamente dai medici di medicina generale o dai medici delle strutture ospedaliere di riferimento. Si implementeranno inoltre in maniera significativa le attività specialistiche ambulatoriali e così i cittadini potranno usufruire di queste prestazioni in prossimità del proprio luogo di residenza. Oltre alle attività specialistiche, in queste strutture saranno inserite anche le prestazioni di tipo sociale e sociosanitario.
La delibera disciplina inoltre il sistema di emergenza territoriale (118, ambulanze e guardie mediche) che a regime sarà incrementato del trenta per cento rispetto agli standard nazionali previsti dal DM 70.
“Con la giornata di oggi – spiega il presidente Luca Ceriscioli – si avvia il percorso per l’adeguamento della rete sanitaria alle mutate necessità della popolazione assistita sempre più anziana e fragile e che necessita di strutture che garantiscano la gestione di lungo periodo delle cronicità vicino al luogo di loro residenza e di vita, con la possibilità di un ampio coinvolgimento dei familiari e dei loro medici di assistenza primaria nella gestione di bisogni che sempre più hanno caratteristiche sociosanitaria. Gli ospedali di comunità diventano il fulcro su cui si poggia la riorganizzazione della medicina del territorio. Nel corso di questo anno saranno sottoscritti accordi tra Asur e medici di medicina generale che potranno associarsi e operare direttamente nelle strutture, erogando anche servizi di assistenza primaria, compresa la continuità dell’assistenza e garantendo la presenza di medici h24 in tutte queste tredici strutture”.

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