Decreto appropriatezza: sia sospeso con legge
Al via il servizio di tutela “SOSappropriatezza”di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato su difficoltà per cittadini.
Roma, 18 febbraio 2016 – Per contrastare limitazioni nelle cure, diniego illegittimo di prescrizioni necessarie per “mancanza di criteri”, rinvio al privato, rimpallo di competenze tra medici di famiglia e specialisti, monitorare la situazione che vivono i cittadini per effetto del Decreto e supportarli, Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato ha avviato questa mattina l’Osservatorio Appropriatezza.
“Ministero della Salute, Regioni e medici sono impegnati nella revisione dei criteri di appropriatezza e nella circolare esplicativa del Decreto. Oggi è in programma l’incontro con i sindacati medici, ma non è chiaro il tempo entro cui il percorso sarà concluso. Intanto i cittadini stanno pagando sulla loro pelle e sulle loro tasche l’effetto “razionamento” del Decreto appropriatezza”, dichiara Tonino Aceti, Coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva. E nonostante le rassicurazioni del ministero, continuiamo a ricevere segnalazioni di cittadini che vedono rifiutarsi la prescrizione di prestazioni necessarie e appropriate, con l’invito a rivolgersi al privato”.
Le persone possono rivolgersi all’Osservatorio scrivendo alla casella sosappropriatezza@cittadinanzattiva.it, oppure rivolgendosi al servizio PiT (Progetto integrato di tutela), servizio di consulenza e tutela gratuiti attivi dal 1996, raggiungibile allo 06.36718444 il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9:30 alle 13:30 e alle oltre 300 sedi del TDM presenti in tutte le Regioni.
“L’ultimo caso legato agli effetti del Decreto viene da Campobasso, dove una giovane donna si è vista rifiutare illegittimamente la prescrizione di una mammografia di controllo su ricetta rossa, mentre invece l’ha ricevuta su ricetta bianca con indicazione di rivolgersi al privato”, ha concluso Aceti. “Siamo certi che nessuno vuole che tutto ciò accada, per questo chiediamo al Ministro della Salute, alle Regioni e al Parlamento di sospendere formalmente con atto normativo il Decreto appropriatezza, fino a conclusione dell’iter di revisione in atto, che richiede un confronto anche con le Organizzazioni di cittadini che su questo hanno evidenze da portare sul tavolo.”
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