Elogio alla lettura. E/ELeggiamo!!! Un voto per promuovere la lettura
«Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro». Umberto Eco
Gentili candidata e candidati sindaci,
San Benedetto del Tronto, 2016-02-26 – Nella Sala Consiliare, seguendo l’incontro pubblico dei quattro candidati sindaci, ho notato che i rappresentanti dei mezzi di comunicazione non hanno fatto nessuna, e sottolineo nessuna, domanda sulla cultura e sulla lettura. Conoscendo bene l’argomento, desidero approfondire il problema lettura, dalla quale, si sviluppa tutto il concetto di cultura. Pertanto, ci rivolgiamo a voi, che vi candidate a governare la città, chiedendovi un impegno concreto a operare nella prossima legislatura a favore del libro e della lettura.
Tutti gli indicatori di cui disponiamo mostrano l’esistenza di una stretta correlazione tra lettura dei libri e condizioni favorevoli a una migliore qualità della vita e al benessere complessivo della persona e delle comunità, non misurabile solo attraverso il PIL. Dove si leggono più libri si leggono anche più giornali, si va più spesso al cinema o al teatro, si ascolta più musica, si frequentano di più i musei. Non solo: la lettura di libri si combina positivamente anche con l’uso delle nuova tecnologie e in particolare di Internet.
Ancora: dove la lettura è abitudine più diffusa, in molti casi è anche più alto il reddito, è migliore la qualità della vita, la società è più coesa, sono maggiori la capacità di innovazione e la propensione alla crescita, è più forte la difesa della legalità, sono minori la corruzione, la criminalità e la discriminazione nei confronti delle donne. Secondo i dati diffusi dai pediatri di ‘Nati per leggere’, anche la salute e il benessere complessivo dei bambini traggono vantaggio dalla pratica dei genitori di leggere libri ai figli fin dai primi anni di vita.
Come mai allora le classi dirigenti, con poche eccezioni, hanno prestato così scarsa attenzione al libro, alla lettura e ai loro luoghi, dalle biblioteche alle librerie, dalla scuola all’università e agli enti di ricerca? E questo proprio in una città come San Benedetto del Tronto in cui la propensione alla lettura è più bassa della media italiana. La responsabilità principale è dei tagli a scuola, cultura e università effettuati dagli amministratori recenti.
Occorre invertire le politiche di definanziamento che hanno drammaticamente colpito il mondo della cultura e della formazione: per avere servizi da paese civile, occorre investire come e quanto i paesi civili.
Forse una parte della responsabilità è anche dei lettori di libri, che fin qui non si sono fatti sentire, non si sono mobilitati su una questione che pure sta loro molto a cuore. Il 24-25 …. voteremo anche per questo, per eleggere consiglieri che condividano queste nostre preoccupazioni e si impegnino ad affrontare questi problemi.
L’Associazione Città dei bambini intende mandare un segnale forte al Consiglio comunale che stiamo per costituire, al quale chiediamo di approvare una intervento organico in materia, come hanno fatto altre città italiane. Intendiamo portare avanti questa iniziativa insieme a tutti gli attori della filiera del libro, dagli autori ai lettori, dai bibliotecari agli insegnanti, dai librai agli editori, e a tutti coloro, singoli o associazioni, che sono impegnati sul terreno della promozione della lettura, cui chiediamo di collaborare alla elaborazione delle proposte, arricchendole col loro contributo, di unire gli sforzi e coordinare le iniziative, e di vigilare su come il nuovo Consiglio comunale lavorerà su questi temi.
Per contribuire alla preparazione della proposta elettorale, proponiamo ai candidati di tutte le liste un confronto a partire da cinque punti semplici ma importanti, che non hanno carattere di parte ma interessano tutti i sambenedettesi. Cinque punti che dovrebbero entrare nella nuova amministrazione comunale.
SEI PUNTI PER FAR CRESCERE SAN BENEDETTO CHE LEGGE
1. LETTURA PER L’INFANZIA
Quando si parla di lettura per bambini viene in mente il termine “ crescita “; per diversi motivi. Intanto noi sappiamo di avere di fronte una persona che “ sta crescendo “ e, come tale necessita di una serie di attenzioni e applicazioni di conoscenze sul significato di questi anni dell’infanzia, sui bisogni specifici e sugli esiti a cui miriamo quando ci avviciniamo a bambini in età scolare e no. Qualcuno potrebbe obiettare che soprattutto i fattori ambientali determinano uno sviluppo equilibrato sia fisico che intellettuale, ma noi sappiamo anche che intervenire su potenzialità trascurate e inattese può solo favorire la crescita, specialmente se si opera per portare equilibrio là dove una situazione sociale risulta problematica e/o carente.
Esiste un rapporto tra la lettura e lo sviluppo del pensiero, cioè delle capacità logico – costruttive della persona, del bambino. Innanzi tutto nella scelta di un libro, bisogna tenere presente la “situazione “ linguistica del lettore o destinatario ( nel caso la lettura venga effettuata da una seconda persona ), perché solo in questo modo può nascere la curiosità e l’interesse ( strettamente legati alla comprensione ). La scelta poi sarebbe ancora più finalizzata se riuscissimo a considerare il contesto di esperienze etico-sociali-culturali che il bambino vive quotidianamente. Non dimentichiamo che la lettura di opere adatte a quel bambino non fornirà solo informazioni, bensì aiuterà lo stesso nella formulazione del pensiero , la cui condizione è intrinseca al possesso di strumenti espressivi ( sarebbe troppo lungo qui soffermarsi sull’importanza di tutte le forme espressive: disegno, canto, ecc.).
L’esperienza linguistica di una buona lettura equivale allo sviluppo del pensiero, cioè alla capacità di pensare ed esprimersi chiaramente, è un contributo notevole alle operazioni del pensiero costruttivo e creativo. Qualsiasi parola e racconto, con la sua potenza evocativa, può far nascer accostamenti, complessi, movimenti delle immagini e avviare un pensiero creativo che ha solo bisogno di essere liberato. L capacità evocativa della parola può giungere al bambino come sogno, divertimento, gratificazione, e favorire la sua crescita armoniosa. Se la lettura quindi aiuta la formazione del pensiero ( strettamente legata alla formazione linguistica ), non si può prescindere dalla motivazione che, non solo crea partecipazione viva, ma attiva ulteriori capacità personali di autonomia e creatività. Nella scelta di una lettura di prosa o poesia sta il valore, la capacità di “ risonanza interiore “, che accompagnerà il bambino nel suo processo formativo. Da una buona lettura potrà nascere una conversazione, una serie di domande, un richiesta di approfondimento, un interesse ad andare oltre, la nascita di un problema e la ricerca della soluzione, ecc.. Se poi aiutiamo il piccolo lettore ad evidenziare le idee e i motivi che possono favorire la comprensione del racconto ( sul piano linguistico e del pensiero ), e incoraggiamo la scoperta di ulteriori contributi personali, con l’invito alla loro espressione, incoraggeremo una lettura meditata e consapevole, nel rispetto della sua autonomia. Da questa operazione, in maniera quasi inconsapevole e giocosa, il bambino approderà alla costruzione del discorso, che è struttura logica e che implica perciò lo sviluppo del pensiero logico.
2. SCUOLA
Il Manifesto IFLA/Unesco afferma che “la biblioteca scolastica è essenziale in ogni strategia a lungo termine per l’alfabetizzazione, l’educazione, la fornitura di informazione e lo sviluppo economico, sociale e culturale”.
Proponiamo quindi che le biblioteche scolastiche siano riconosciute come parte qualificante del processo formativo e siano presenti in tutte le scuole, e che venga istituita e prevista in organico la figura del bibliotecario scolastico, che dovrà essere selezionato su competenze relative sia alla gestione della biblioteca scolastica sia al suo uso come risorsa didattica. Il bibliotecario scolastico dovrà coordinare iniziative specifiche di alfabetizzazione informativa per studenti e insegnanti, allo scopo di insegnare a studiare e a leggere la realtà, per formare nuove generazioni di cittadini consapevoli.
Proponiamo che il MIUR realizzi annualmente una piano nazionale per la lettura, valorizzando le migliori pratiche delle scuole e del territorio, sollecitando le scuole a offrire occasioni di avvicinamento ai testi e ai libri come condizione indispensabile per garantire il successo scolastico. La promozione della lettura dovrà essere presente nel piano dell’offerta formativa di ogni scuola con tempi e iniziative specifiche, possibilmente in coordinamento con biblioteche, librerie e altre manifestazioni sul territorio.
3. BIBLIOTECHE E CITTADINANZA
La biblioteca è un centro essenziale della crescita civile e culturale di un paese, è un luogo di mediazione informativa e documentaria ma anche di aggregazione; essa è spesso l’unico presidio culturale presente sul territorio, un fattore di qualificazione urbana e uno strumento fondamentale per combattere l’analfabetismo funzionale, che sempre più danneggia ed emargina fasce rilevanti della popolazione. Oltre alla disponibilità di libri, di tecnologie e di spazi per lo studio, la biblioteca mira alla formazione e al potenziamento delle capacità personali lungo tutto l’arco della vita e a costruire le competenze per un accesso sempre più qualificato e consapevole alla conoscenza e all’informazione. Grazie alla sua gratuità, consente ai cittadini maggiormente colpiti dalla crisi di continuare ad accedere a servizi culturali ed informativi di qualità.
Proponiamo l’abrogazione dell’art. 19 del Decreto sulla spending review, che esclude i servizi culturali dal novero delle funzioni fondamentali dei Comuni (ciò significa che biblioteche, teatri, musei, archivi potranno essere finanziati solo dopo aver provveduto a tutte le funzioni obbligatorie) e di adeguare i bilanci delle biblioteche, in modo da consentire loro di rappresentare al meglio la produzione editoriale.
In ogni comune, la biblioteca deve rappresentare il punto di riferimento per le attività culturali legate al libro e alla lettura. In particolare, deve essere rinforzato il ruolo che essa svolge nel promuovere le abitudini e il piacere della lettura, soprattutto nei confronti dei bambini e dei giovani, eliminando i vincoli che limitano tale attività. Vanno potenziati i servizi delle reti culturali, in modo da rendere omogenea la qualità dei servizi sul territorio.
Le biblioteche non sono solo acquirenti di libri, ma svolgono un ruolo fondamentale per la promozione della lettura e la normativa dovrà tenerne conto. Proponiamo inoltre di modificare l’art. 15 della Legge sul diritto d’autore per rendere gratuite le letture pubbliche effettuate nelle biblioteche, e di promuovere il rafforzamento della rete bibliotecaria nazionale attraverso un capitolo specifico di investimento nei bilanci pubblici (statale e comunali), che sostenga ad esempio la progettazione e la costruzione di nuove strutture, adeguate alle esigenze della contemporaneità, accoglienti ed efficaci.
4. LIBRERIE DI QUALITÀ
Il pluralismo delle idee ha bisogno di pluralismo dei soggetti che le producono e le diffondono: autori, editori, librai. La libreria è un centro essenziale per incontrare i libri di ieri e di oggi, specialistici e di interesse generale, romanzi, saggi, manuali. La libreria di qualità è quella che promuove attivamente la lettura nel suo territorio e che nel suo assortimento tiene insieme catalogo e novità, grandi e piccoli editori. Come già accade in Francia, proponiamo il riconoscimento specifico per le librerie di qualità, che comporti fra l’altro l’accesso ad agevolazioni fiscali legate anche alla locazione delle sedi e garantisca priorità nella fornitura alle biblioteche.
Essenziale è il rapporto tra librerie, biblioteche e scuole, perché dove si realizza una forte collaborazione tra le diverse componenti del circuito distributivo del libro diventa più facile portare avanti iniziative efficaci e non episodiche di promozione della lettura. All’interno di questo raccordo, si potranno prevedere facilitazioni nei permessi di uso del suolo pubblico per le manifestazioni ed iniziative che portano i libri al di fuori degli spazi abituali.
5. LEGGERE IN RETE
La diffusione della lettura, e in particolare della lettura di testi articolati e complessi, è una priorità anche nell’ambiente digitale. È compito della Repubblica assicurare un ecosistema digitale della lettura in cui siano garantiti il pluralismo delle voci e dei soggetti, il rispetto dei diritti degli autori e dei lettori, la disponibilità di spazi e strumenti aperti per le attività di socializzazione in rete attorno al libro e alla lettura, e la difesa della bibliodiversità. Proponiamo che ai libri elettronici sia pienamente riconosciuta la natura di prodotti culturali, anche dal punto di vista fiscale; che sia garantita la libera disponibilità in formato digitale dei prodotti della ricerca finanziata per oltre il 60% con denaro pubblico; che venga avviato un progetto nazionale di digitalizzazione per i libri fuori commercio e per quelli fuori diritti, finanziato anche attraverso sanzioni economiche su pirateria e violazioni del copyright, in grado di assorbire e integrare gli sforzi pubblici e quelli privati oggi esistenti al riguardo.
6. UN PIANO PER LA LETTURA
È essenziale coordinare le politiche pubbliche, statali, regionali e locali, in un piano per la lettura, adeguatamente finanziato, da valutare e aggiornare annualmente.
L’esperienza del Centro per il libro e la lettura ha dimostrato la difficoltà di operare in un contesto dove le competenze e le risorse sono frammentate fra molti e diversi soggetti istituzionali. Proponiamo quindi di modificarne la forma e l’assetto, dotandolo di maggiore autonomia e rilanciandone l’azione, in modo da
– metterlo in condizione di raccordare le competenze e le iniziative per la promozione della lettura e del libro ai vari livelli di governo, anche favorendo il partenariato pubblico-privato;
– dotarlo di strumenti normativi e finanziari adeguati a garantire operatività ed efficacia;
– consentirgli di coordinare e valorizzare le esperienze e le buone pratiche delle associazioni di base e delle realtà del volontariato che nei più diversi ambiti hanno promosso sul territorio la lettura di libri negli ultimi decenni.
Occorre investire nella formazione degli operatori, in modo che sappiano rinnovarsi ed adattarsi alle novità e ai mutati bisogni dei cittadini.
Nell’ambito dei provvedimenti finalizzati a rilanciare i consumi, una politica di promozione della lettura dovrà prevedere anche incentivi per l’acquisto di libri e l’abbonamento a riviste, attraverso sgravi fiscali almeno per determinate categorie di contribuenti (famiglie con figli che frequentano la scuola dell’obbligo o in cui siano presenti neolaureati da meno di 18 mesi e in cerca di prima occupazione, lavoratori in mobilità, insegnanti etc.).
Rispetto alle tante attività di promozione della lettura, organizzate da biblioteche e altri soggetti, pensiamo che almeno alcune di esse potrebbero essere destinatarie del 5 per mille dell’Irpef e che si potrebbe prevedere la deducibilità delle donazioni effettuate a loro favore.
Tonino Armata
Tonino Armata
Presidente Onorario
Ass. Città dei bambini
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