21 marzo: la Primavera delle Università Italiane

UNICAM NELLE PIAZZE di CAMERINO, MATELICA, SAN BENEDETTO DEL TRONTO, ASCOLI PICENO
 
Camerino, 21 marzo 2016 – Anche l’Università di Camerino ha aderito oggi alla Primavera delle Università, iniziativa fortemente voluta dalla CRUI – la conferenza dei Rettori delle Università italiane. Oggi 21 marzo infatti in ogni sede delle università italiane, statali e non statali, si sono tenuti incontri e dibattiti pubblici per riaffermare il ruolo strategico della ricerca e dell’alta formazione per il futuro del Paese. Verranno discusse e raccolte idee e proposte da consegnare al Governo in un documento di sintesi unitario redatto dalla conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI).
 
Unicam ha organizzato incontri e dibattiti in tutte le sedi dell’Ateneo. La #primaverauniversità si è svolta in mattinata a Camerino nel Quadriportico del Palazzo ducale e a Matelica in Piazza Enrico Mattei.
Nel pomeriggio invece l’appuntamento e a San Benedetto del Tronto presso la sede Unicam in Lungo mare Scipioni alle ore 15.30 e ad Ascoli Piceno in Piazza del Popolo alle ore 17.
 
Tutti gli incontri sono iniziati con un minuto di silenzio per ricordare gli studenti in Erasmus in Spagna vittime di un tragico incidente.
Si è iniziato poi con l’intervento del Rettore Corradini, cui sono seguiti interventi di studenti, dottorandi e ricercatori. Il rettore Corradini, insieme ai Prorettori, al Direttore Generale, ai direttori delle Scuole è stato presente in ogni sede.

“Quanto è importante la ricerca scientifica per lo sviluppo di un Paese? Quale ruolo rivestono le Università per il Paese? Perché investire nella ricerca scientifica significa investire nel futuro del Paese? Perché senza ricerca non ci sono innovazione e sviluppo?. Oggi siamo qui – ha affermato il Rettore Prof. Flavio Corradini – per rispondere a queste domande e riaffermare l’importanza ed il ruolo che gli Atenei hanno per lo sviluppo del nostro territorio e dell’intero Paese. Sono fermamente convinto che l’unico modo possibile per uscire da questa delicatissima fase storico-economica che il nostro Paese sta attraversando e tornare a dare speranze ai nostri giovani, è quello di investire sulla ricerca. Senza ricerca non c’è innovazione e senza innovazione continua non aumentano né la produttività né il valore aggiunto dei prodotti. L’innovazione può facilmente scaturire dalla collaborazione e dalla sinergia tra università e sistema produttivo del territorio, imprese in primis. Unicam si è dimostrata da tempo disponibile a seguire questa strada, favorendo una serie di iniziative volte a far conoscere all’esterno le potenzialità dei gruppi di ricerca e cercando di reagire a stimoli esterni con soluzioni nuove e creative”.
 
Dal 2008 il sistema universitario italiano è soggetto a tagli lineari e progressivi delle risorse. Una scelta politica trasversale che, in coincidenza con la crisi globale e l’adozione di una radicale riforma organizzativa, si è tradotta in tagli superiori al 13% del totale quando la media nel settore pubblico è stata ad oggi del 5%.
Ma non solo. I tagli continui al fondo di finanziamento ordinario, l’assenza di un convinto investimento pubblico e privato nella ricerca e nell’alta formazione universitaria hanno
significato l’impossibilità di reclutare studiosi giovani e meritevoli, il congelamento delle carriere e delle opportunità di crescita professionale, una condizione retributiva che disincentiva i migliori a restare e allontana i giovani talenti, l’indebolimento del già precario e fragile diritto allo studio che sta riducendo iscritti e laureati.
 
Ciò nonostante, il valore e la competitività scientifica delle nostre università è rimasta forte. E uniche tra le amministrazioni pubbliche le università sono finanziate sulla base dei costi standard e degli esiti delle valutazioni scientifiche.
La società e l’opinione pubblica di tutto questo sanno poco. Non esiste sufficiente consapevolezza del valore, per il Paese, delle sue Università, anche rispetto al confronto internazionale, nonché del rischio di mettere, seriamente e definitivamente, in crisi un sistema che, nonostante tutto, continua a funzionare.
 
Per questo occorre invertire la rotta e insieme, a partire dagli appuntamenti del 21 marzo 2016, costruire la nuova primavera della ricerca e dell’università italiana.

21 marzo: la Primavera delle Università Italiane
21 marzo: la Primavera delle Università Italiane
21 marzo: la Primavera delle Università Italiane

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