Cna: Festa dell’Artigiano per guardarsi dentro e fuori
LA FESTA DELL’ARTIGIANO DELLA CNA DI ASCOLI: “CI GUARDIAMO DENTRO E CI GUARDIAMO FUORI”
SOLIDARIETA’ E SOSTEGNO AL REDDITO PER FAMIGLIE, IMPRESE E SOCIETA’
NUOVI STRUMENTI PER L’INNOVAZIONE AZIENDALE E PER IL PASSAGGIO GENERAZIONALE E IL LAVORO DEI GIOVANI
Ascoli Piceno, 2016-03-18 – Domenica 20 marzo la Cna di Ascoli Piceno si ritrova con i propri associati per la tradizionale Festa dell’Artigiano, giunta quest’anno alla 12ma edizione. Appuntamento alle ore 11 al ristorante “Le Scuderie” di corso Mazzini.
Faranno il punto sulla situazione dell’economia e del lavoro nel Piceno, oltre ai dirigenti Cna, la vice presidente della Regione, Anna Casini, il presidente della Provincia, Paolo d’Erasmo, il Sindaco di Ascoli, Guido Castelli, il presidente della Camera di Commercio, Gino Sabatini.
Seguirà il pranzo sociale e a fine giornata – alle 19 – nel Duomo di Ascoli messa officiata da S.E. il Vescovo di Ascoli per il Giubileo degli Artigiani.
Come ormai consuetudine nel corso della Festa saranno consegnate targhe ricordo agli artigiani iscritti all’Associazione da più lungo tempo e artigiani, di tutte le età, che si sono distinti per il loro lavoro nel 2015.
Dopo il saluti del presidente provinciale, Luigi Passaretti, il direttore Francesco Balloni traccerà le tappe salienti dell’azione Cna che, anche nel 2015, si è confermata l’associazione datoriale maggiormente rappresentativa del Piceno, con un incremento dei propri associati – a gennaio 2016 rispetto a gennaio 2015 – di quasi il 20 per cento.
SOLIDARIETA’ ED EMERGENZA SOCIALE. Continua il monitoraggio della Cna di Ascoli Piceno sui bisogni non solo delle imprese ma di tutto il contesto sociale della provincia, con sempre più attenzione anche alle famiglie. E nel 2015 appena trascorso è ulteriormente cresciuta la richiesta di sostegno ai redditi familiari. E ancora, diminuisce l’età media di chi ha bisogno di un aiuto per i bisogni primari della propria vita e della propria famiglia.
E’ questo il quadro del Piceno che emerge dall’analisi che la Cna di Ascoli ha effettuato monitorando 12 mesi mesi di attività dei propri sportelli dell’Area sociale, ovvero Epasa, Caf e Cna Pensionati. Un disagio economico e sociale che si traduce nel numero e nella tipologia di pratiche che l’utenza richiede. Ed eccoli i dati. Triplicate, ovvero da 240 del 2014 a 670 le richieste dei nuclei familiari che, avendo un reddito inferiore a 8mila Euro – si sono rivolti in Cna per le domande relative ai vari bonus previsti da Governo, Regione e comuni: dallo sconto sulle bollette dal gas e della luce alla riduzione delle spese per l’acquisto dei libri di testo dei figli. E di questi “richiedenti” nel 2014, 30 hanno dichiarato di essere disoccupati. Nel 2015 i richiedenti disoccupati sono invece saliti a 110.
Sono dati drammatici che contengono al loro interno un altro dato molto preoccupante e che noi come Cna e tutti coloro che operano nell’area del sociale dovranno valutare con grande attenzione e affrontare con determinazione. Non dimentichiamo infatti che nel nostro territorio oltre il 50 per cento delle spese per la cura di persone con difficoltà, anziani e no, è a quasi completo carico delle famiglie. Il dato è relativo all’età di chi chiede interventi di sostegno al proprio reddito. Sempre in base alle pratiche espletate negli uffici della Cna provinciale di Ascoli e San Benedetto, da gennaio a ottobre 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014, l’età media dei richiedenti di pratiche di sostegno (utenze domestiche, libri di testo, rette asili) si è drammaticamente abbassata. Nel 2014 62 richiedenti un 100 risultavano con anno di nascita precedente al 1960. Nel 2015 la proporzione si è quasi totalmente ribaltata: il 34 per cento dei richiedenti è risultato avere più di 54 anni, il 66 per cento meno. E con l’ingresso – che era invece in percentuale irrisoria negli anni precedenti – di una nuova categoria a rischio povertà: uno su tre richiedenti ha infatti meno di 35 anni, con uno o più figli a carico e monoreddito. Ovvero con un solo genitore occupato o in quanto genitore single. Dunque anziani e famiglie giovani condividono, dalle analisi fatte dagli operatori della Cna di Ascoli che sono al contatto con il pubblico, problematiche sempre più simili.
SOSTENERE I GIOVANI E LE IMPRESE CHE INVESTONO PER CRESCERE E CREARE OCCUPAZIONE. Innovare e mettersi in rete per aggredire nuovi mercati, la chiave di svolta per le nostre piccole imprese. In questo avvio di 2016 oltre 37 milioni di finanziamenti per le esigenze delle piccole e medie imprese del Piceno. Finanziamenti per la tutela e la promozione del Made in Italy ma anche per innovazione e passaggio generazionale. La Cna illustrale misure in campo, già da questi primi mesi del 2016, per sostenere a 360 gradi le piccole e medie imprese, con un’attenzione particolare all’innovazione e alla promozione e salvaguardia del Made in Italy. Opportunità ce ne sono e noi siamo a disposizione di tutti gli imprenditori interessati ad avere maggiori informazioni e indicazioni operative per intercettare questi importantissimi fondi perduti.
MODA E MOBILE: 12 milioni di Euro disponibili in tutte le Marche. Il primo bando regionale per il sostegno alla realizzazione e commercializzazione di collezioni innovative. Soggetti beneficiari. Possono partecipare al bando micro, piccole e medie imprese, in forma singola o associata (ATS, ATI , Reti di imprese senza personalità giuridica , Reti di imprese con personalità giuridica) o costituite anche in Consorzi di imprese nei seguenti comparti: tessile, pelli, cuoio e calzature, abbigliamento e suoi accessori quali cappelli e berretti.
AREE DI CRISI: 17 milioni di Euro disponibili per le 3 aree di crisi regionali, una delle quali coincide con i comuni della provincia di Ascoli Piceno. Sono interessare le imprese con sede in ognuno dei 33 comuni della provincia di Ascoli Piceno. La dotazione del fondo perduto è di 17 milioni di Euro. L’uscita del bando è prevista per il mese di aprile è il contributo a fondo perduto sarà pari al 50 per cento delle spese ammissibili. Verranno finanziate: 1) Start up di nuove imprese in tutti i settori; 2) processi di innovazione di imprese già esistenti; 3) il passaggio generazionale da genitori a figli ma anche da dipendenti che vogliono rilevare l’impresa nella quale lavorano e il cui titolare è ultrasessantenne; 4) reimpianto di impianti produttivi in Italia dopo la delocalizzazione all’estero.
SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO. A disposizione, per questo terzo bando non di natura regionale ma emanato dall’Inail, 8,7 milioni di Euro in tutta la regione Marche. Il bando è attivo dal primo marzo e prevede un contributo a fondo perduto del 65 per cento. Sono finanziabili tutte le azioni volte a migliorare la sicurezza negli ambienti di lavoro, la salute dei dipendenti, l’ambiente e – novità in questo bando 2016 – anche la bonifica dall’amianto.
NEL PICENO SI INVESTE ANCORA TROPPO POCO IN INNOVAZIONE AZIENDALE E FORMAZIONE PROFESSIONALE. L’onda lunga della crisi di questi ultimi anni, pur avendo radicato anche nelle piccole imprese del territorio Piceno la consapevolezza che l’innovazione e i nuovi mercati siano fondamentali per crescere o addirittura anche solo per sopravvivere, ha determinato – altra forte contraddizione rilevata dagli studi statistici regionali della Cna e dal monitoraggio provinciale compiuto direttamente con le imprese – un calo degli investimenti. Questo calo è diffuso, purtroppo, su tutte le voci di spesa aziendale. Ma ha colpito ancora di più il settore dell’innovazione e della formazione. Questi i dati elaborati dalla Cna Picena. Prendendo come riferimento il 2005 e dando a quest’anno un valore pari a 100 punti per quanto riguarda gli investimenti per l’innovazione tecnologica, si vede che nel 2007 il valore degli investimenti per l’innovazione era già sceso a 77 punti, per precipitare a 39 punti nel 2015.
Maggiore attenzione ma risultati negativi anche per gli investimenti nel campo della formazione. Prendendo sempre il 2005 come parametro e dandogli come base 100 punti, infatti, si vede che nel 2007 il dato era ancora in crescita, ovvero 129 punti legati agli investimenti per la formazione. Ma poi anche questo importante capitolo è scivolato nella spirale della crisi, andando a finire – nel 2015 – a un valore pari a 81 punti. Quindi in 10 anni le medie e piccole imprese del Piceno sono state costrette a ridurre del 61 per cento gli investimenti per l’innovazione e del 19 per cento per la formazione del titolare dell’azienda o dei dipendenti. L’azione di guida di un’Associazione di categoria così radicata sul territorio è fondamentale in queste scelte di innovazione e di marketing rivolto a nuovi obiettivi. Le misure di sostegno, a livello regionale, nazionale e comunitario, esistono. L’importante è condividere con l’imprenditore il target migliore per la sua impresa. Oppure per le imprese che intendano – percorso più che auspicabile – mettersi in sinergia fra loro, non per snaturarsi ma per raggiungere obiettivi di target più elevato.
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