dalla Regione Marche
2016-04-14
DIRETTIVA BOLKESTEIN, FIRMATO IL DOCUMENTO FINALE DA SOTTOPORRE ALLA CONFERENZA STATO-REGIONI E AL GOVERNO
Pieroni: “Siamo la prima Regione a siglare un documento concertato tra tutti i soggetti interessati e l’ANCI”
Un documento concertato che sarà portato alla Conferenza Stato-Regioni e all’esame del Ministro agli Affari Regionali, Enrico Costa è stato sottoscritto oggi in Regione dai rappresentanti di tutte le associazioni dei concessionari demaniali e dall’ANCI. E’ il risultato del tavolo di confronto sulla cosiddetta direttiva Bolkestein, coordinato dalla Regione e proposto dall’assessore al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni per arrivare rapidamente, appunto, ad un documento condiviso che esprimesse chiaramente la posizione delle Marche in materia di concessioni balneari, in vista della sentenza della Corte di Giustizia Europea. “ Siamo la prima Regione che trova una sintesi condivisa tra tutti i soggetti interessati e l’ANCI “ ha rimarcato lo stesso assessore. In sostanza nel documento si chiede che venga convocato al più presto un tavolo di confronto con il Governo e gli Enti locali richiesto dalla Conferenza Stato-Regioni del 22 gennaio 2015; che si faccia chiarezza con la Commissione Europea sulla possibilità di un regime transitorio delle attuali concessioni demaniali marittime come in altri Paesi Europei e infine la creazione di un percorso che individui un “doppio binario” per il rilascio e il rinnovo delle concessioni balneari: il primo transitorio e premiale per le concessioni già esistenti con una proroga di lunga durata, il secondo che individua criteri di evidenza pubblica e gare per le eventuali nuove concessioni relative alle superfici demaniali ancora disponibili.
Firma Balneari
“La Regione Marche – ha ricordato l’assessore Pieroni – ha svolto un ruolo determinante e trainante sia per garantire che la questione mantenesse inalterata nel tempo la sua giusta priorità e considerazione sul piano politico e tecnico, sia per individuare interventi ed azioni in grado di risolvere, una volta per tutte, il problema.” La posizione delle Marche – si legge nel documento – è stata sempre quella di ricercare una soluzione che escludesse le concessioni del demanio marittimo dalla Direttiva comunitaria prevedendo per esse un’apposita deroga in virtù delle specificità delle imprese turistico balneari, degli investimenti realizzati, delle positive esperienze e professionalità acquisite. Proprio le reiterate richieste della Regione Marche hanno fatto si che la Commissione Turismo delle Regioni ponesse di nuovo al centro dei suoi lavori la questione delle concessioni demaniali, richiedendo al Governo di esplicitare le strategie e le azioni che lo stesso intende intraprendere, auspicando nel contempo un’immediata collaborazione e concertazione con l’ANCI
“Il documento firmato oggi – prosegue Pieroni – rappresenta anche l’immediata risposta alla Risoluzione votata pochi giorni fa dall’Assemblea legislativa con la quale si chiedeva l’impegno della Giunta regionale ad attivarsi sia presso la Conferenza delle Regioni sia di sollecitare un intervento del Governo” .
Nel documento siglato oltre che dalla Regione da SIB – CONFCOMMERCIO; FIBA – CONFESERCENTI; ASSOBALNEARI MARCHE FEDERTURISMO CONFINDUSTRIA;CNA MARCHE; OASI CONFARTIGIANATO; ITB ITALIA; ANCI MARCHE, si ribadisce in ogni caso anche la convinzione che adeguare il quadro normativo italiano in materia di demanio marittimo ai principi comunitari in materia di trasparenza, non discriminazione, libertà di stabilimento e libera prestazione di servizi, sia un’esigenza indifferibile, anche in riferimento al vuoto normativo che una pronuncia negativa della Corte di Giustizia potrebbe comportare. Pertanto, è urgente riformare ed aggiornare l’intera materia, con ciò venendo anche incontro alle richieste delle varie categorie economiche che operano sul demanio marittimo. La pronuncia ormai prossima della Corte di Giustizia Europea relativamente alla proroga al 2020 non impedisce, infatti, che si inizi a lavorare congiuntamente per impostare un quadro normativo coerente con i principi comunitari, ma che garantisca un futuro alle attività economiche e sociali che operano sul demanio marittimo.
In prospettiva, quindi, il documento congiunto avanza anche alcune proposte per la riforma del settore: che dalla rimodulazione della durata delle concessioni si parta come premessa per riconoscere l’importanza in termini occupazionali delle imprese turistiche operanti sul demanio marittimo e far quindi ripartire gli investimenti; l’esigenza di un piano d’azione per la programmazione di interventi a difesa della fascia costiera fino agli indennizzi adeguati al valore di mercato delle imprese e la revisione dei canoni pertinenziali.
Firma Balneari
Insediato in Regione il Tavolo di confronto per l’area Fabrianese
Bora: “Un impegno comune per il rilancio di un territorio in forte difficoltà”
Si è insediato, oggi pomeriggio, in Regione, il Tavolo di confronto tra istituzioni, associazioni produttive e Università per condividere un progetto comune di rilancio del comprensorio fabrianese. “Un tavolo avviato grazie all’assessora Manuela Bora, costituito per analizzare le problematiche della zona, che sta vivendo una crisi sempre più pesante”, ha sottolineato l’assessore comunale di Fabriano all’Industria, Leonando Meloni. L’impegno era stato assunto dall’assessora in occasione di un recente incontro dedicato a “Fabriano fabbrica etica diffusa”. L’obiettivo è quello di creare una rete operativa con il territorio, “per mettere a sistema le progettualità necessarie al suo rilancio con le opportunità offerte dalle istituzioni”, è stato evidenziato dai partecipanti.
Insediato in Regione il Tavolo di confronto per l’area Fabrianese
L’assessora Bora, a Milano per il Salone del mobile, ha commentato positivamente l’avvio del gruppo di lavoro: “Ho ritenuto utile accogliere la richiesta del territorio di istituire un tavolo di confronto, al fine di condividere un progetto comune di rilancio del comprensorio, mettere in comune le proposte provenienti dalle imprese, indirizzarle verso gli strumenti di finanziamento più idonei che stanno maturando sia a livello nazionale che regionale, ottimizzando gli interventi ed evitando, nel contempo, la duplicazione di progettualità. Il buon esito di questa azione di sistema non potrà prescindere da un efficace lavoro di squadra con le amministrazioni locali e con gli operatori pubblici e privati del territorio”. Roberta Maestri, responsabile Programmazione dell’attività produttive, ha ribadito il ruolo della Regione ai lavori del Tavolo: “È una partecipazione importante perché stanno partendo delle misure di agevolazione, sia a livello nazionale che regionale, dedicate alle aree di crisi. Una è quello dell’accordo di programma della Merloni. La Regione ha svolto un ruolo importante, non soltanto sull’avviso che partirà a breve, cofinanziato da risorse europee a valere sul Programma FESR 14-20, ma anche per l’interlocuzione che ha avuto con il ministero per lo Sviluppo Economico che ha portato, finalmente, all’uscita dell’avviso della legge 181 che rappresenta lo sbocco per il rilancio e il posizionamento competitivo dell’accordo di programma Merloni. Questa misura metterà a disposizione del territorio circa 13 milioni. Le imprese potranno accedervi a partire dal 1 giugno e fino al 30 giugno. Opportuno, allora, è l’avvio di questo Tavolo, perché metterà a sistema le progettualità che verranno manifestate. Le più piccole andranno canalizzate sullo strumento regionale, quelle ampie sullo strumento nazionale gestito dal Mise attraverso InvItalia. La Regione svolgerà un ruolo importante perché farà da intermediario tra le imprese del territorio fabrianese, il Ministero e la Ue (per i bandi finanziati dall’Europa)”.
MACROREGIONE ADRIATICO IONICA – I RISULTATI DEL PROGETTO DI COOPERAZIONE UE SPEEDY SULLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
Si è tenuta questa mattina presso l’Hotel NH di Ancona, la presentazione dei risultati del progetto di cooperazione territoriale europea Speedy, al quale la Regione Marche, coadiuvata da Svim, partecipa come partner. All’iniziativa hanno preso parte tra gli altri, tecnici ed esperti del Ministero dell’Ambiente, delle Regioni Marche e Abruzzo, dell’Università di Chieti – Pescara, dell’Agenzia di sviluppo di Dubrovnik. Ha coordinato i lavori David Piccinini, dirigente dell’ufficio valutazioni e autorizzazioni ambientali della Regione Marche. Il progetto ha l’obiettivo di supportare gli Stati membri dell’Unione europea nell’attuazione della direttiva 42/2001/CE, per la Valutazione ambientale strategica (Vas) di piani e programmi. Durante l’incontro c’è stato un focus particolare sulla piattaforma per la conoscenza condivisa, realizzata nell’ambito del progetto Speedy, quale strumento a supporto delle procedure di Vas, che variano da Paese a Paese e per le quali è particolarmente proficuo lo scambio di esperienze. In particolare è stata approfondita la piattaforma di e-learnig, diretta a promuovere conoscenze condivise relative alle procedure di valutazione. Si tratta in sintesi di una modalità per la formazione di tecnici, professionisti, docenti e funzionari pubblici, mediante la messa a disposizione di lezioni fruibili in modalità semplificata sia in tempo reale, che scaricabili on demand. Un modello partecipativo che si adatta alla natura stessa della valutazione ambientale strategica, che – è emerso dal dibattito – è volta a integrare considerazioni ambientali nella redazione di piani e programmi fin dall’inizio del processo decisionale. Al progetto partecipano le Regioni Abruzzo, Marche e Molise, l’Università di Chieti – Pescara, l’Agenzia di sviluppo di Dubrovnik (Croazia), il Centro ricerche e sviluppo e l’Agenzia nazionale di programmazione territoriale dell’Albania, il Comune di Rakovica (Serbia), i Ministeri dell’Ambiente di Italia e Serbia, la società Fira Spa. Speedy è un progetto finanziato dal programma europeo di cooperazione territoriale Ipa Adriatic.
Investimenti territoriali integrati per le aree urbane delle Marche
Manuela Bora
Proposti 49,5 milioni di investimenti alla scadenza del bando.
I tre finanziati beneficeranno di oltre 17 milioni di contributi Por Fesr e Fse
Bora: “Progettazione orientata alla qualità e alla sostenibilità”
Ancona, 2016-04-14 – Sono cinque i progetti presentati alla Regione per beneficiare dei contributi europei destinati a sostenere gli investimenti territoriali integrati per le aree urbane, per una somma complessiva di 49,5 milioni di euro. Al termine dell’istruttoria, verranno finanziate le tre strategie che meglio rispondono ai requisiti del bando – finanziato con i fondi Por (Programma operativo regionale) sia del Fesr (competitività territoriale) , sia del Fse (lavoro) – che punta a migliorare la qualità di vita e la sostenibilità nelle aree urbane. Al bando hanno risposto tutte e cinque le città che potevano candidarsi: quelle capoluogo e Fano come comune non capoluogo più importante per numero di abitanti. Pesaro e Fano hanno proposto una strategia congiunta (Iti Pesaro Fano), Fermo quella denominata “0-99+”, Ascoli “From past to smart”, Ancona “Waterfront 3.0”, Macerata “In-Nova”.
Gli investimenti segnalati riguardano la competitività delle imprese, l’efficienza energetica, la mobilità sostenibile, cultura e attrattività turistica, con il sostegno di specifiche azioni formative rivolte a creare nuova occupazione. Le tre selezionate beneficeranno di 19,179 milioni di contributi (17,679 Fesr e 1,5 Fse), con una parte degli investimenti a carico di privati. “La candidatura all’Agenda urbana delle Marche riguardava le città in linea con la politica per l’Agenda urbana europea e con i criteri europei necessari per accedere ai finanziamenti – spiega l’assessora alle Politiche comunitarie, Manuela Bora – I comuni individuati si configurano come centri di offerta di servizi per un bacino di utenza ampio. I criteri previsti richiedono la concentrazione delle risorse per massimizzare le ricadute territoriali nelle città dove si rilevano criticità localizzate e dove è possibile sperimentare, grazie anche alle progettualità espresse, soluzioni integrate che possono ulteriormente contribuire a raggiungere i risultati che l’Unione europea chiede. I comuni individuati rappresentano, pertanto, gli enti maggiormente idonei a sviluppare una nuova governance locale europea, in un’ottica di area vasta, rivestendo il ruolo di veri e propri centri aggregatori di un territorio più ampio”.
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