dalla Regione Marche
2016-04-19
Oggi sul Corriere della Sera le Marche che sanno promuovere il territorio in un’inchiesta su “Il Bello d’ Italia”
Moreno Pieroni : “Piccolo è ancora bello. Contiamo di far ammalare i turisti di ’marchigianite’ “
Uno dei più prestigiosi quotidiani nazionali, il Corriere della Sera che rilancia oggi una rubrica “ Il Bello dell’Italia” con un’inchiesta intitolata “Siamo il Paese più sognato al mondo. Ma il turismo rende solo 76 miliardi”, cita le Marche come esempio di capacità di promozione turistica rispetto ad altre regioni :“Le Marche, per esempio, che si promuovono con campagne social, mostre legate al Giubileo e valorizzando artisti «adottati» come Lorenzo Lotto e altre regioni più o meno confinanti che fanno meno. Ancora il sogno, il desiderio: in fondo, ci si innamora di qualcosa di irreale, no? La sfida è rendere possibile una relazione vera, forse anche duratura con i visitatori.”
“ Evidentemente – commenta l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni –aver puntato sul viaggio e sulla vacanza di qualità che suscita emozioni ed è moltiplicatrice di esperienze, consolida una reputazione turistica positiva e conferma la tendenza che le Marche vanno veramente di moda. Si sta percependo, insomma, che aver abbinato il bello della natura a quello culturale e declinando sotto la voce promozione turistica tutte le eccellenze del territorio sta restituendo, anche in termini di visibilità, l’immagine più veritiera della nostra regione. Ed è certamente premiale che il Corriere della Sera ci prenda ad esempio in un articolo che parla di bellezza del nostro Paese e di attrattività, anche se c’è ancora molto da fare per mettere a frutto le potenzialità del turismo in termini di risorsa economica.”
“Comunque – prosegue Pieroni – se è vero come dice il Corriere che “i posti dove la permanenza dei turisti è maggiore (perché ci si torna più spesso) sono quelli della cosiddetta «Italia nascosta» “ , le Marche in tal senso hanno un potenziale enorme e potranno diventare meta ambita, se sapremo coltivare e alimentare il saper vivere della provincia, la qualità di vita assunta come autentico stile, fatto da accoglienza familiare senza far mancare i comfort del benessere. Insomma si potrebbe dire, mutuando un vecchio slogan che “piccolo è ancora bello” perché a misura d’uomo e non a caso ho richiamato più volte il concetto di regione che si percorre e si può vivere come un’unica grande città.“
Il quotidiano indaga anche su una malattia particolare, “ l’italianite”, un “batterio” contratto dagli stranieri che raggiungono il nostro Paese: “ L’italianite è subdola, perché fa sì che il contatto con il nostro Paese susciti ben più di una semplice e scontata ammirazione per la bellezza, per la storia: è come se nello straniero affiorasse un istinto che vaga tra possesso e protezione, amore e insieme rabbia cieca per quelle cose che non funzionano.”
“ Siamo convinti – conclude Moreno Pieroni ironizzando – che entro poco tempo si scoprirà un nuovo batterio: la “marchigianite”, che significherà più che altro non voler trovare antidoto alla bellezza dei nostri borghi storici, alle colline che degradano al mare, ai capolavori artistici rintracciabili e da scoprire in ogni più piccolo paese.“
Calendario scolastico, la Giunta regionale approva la programmazione per il triennio 2016/2019
Bravi: “Una novità che rafforza la didattica, mettendola in linea con l’offerta formativa”
“Un calendario scolastico pluriennale per collegarlo all’offerta formativa del Piano triennale, allo scopo di rafforzare il valore didattico della programmazione scolastica”. È la principale novità del nuovo Calendario scolastico, evidenziata dall’assessore all’Istruzione Loretta Bravi, che la Giunta regionale ha approvato nel corso della seduta di ieri. Gli adempimenti previsti riguardano gli anno scolastici 2016/2017 – 2017/2018 – 2018/2019. “Il calendario rappresenta uno degli strumenti di programmazione regionale del territorio – afferma Bravi – Attraverso una scelta condivisa con il mondo scolastico, si è superata la logica annuale della programmazione, per abbracciarne una pluriennale. In questo modo è possibile instaurare un raccordo migliore tra le istituzioni scolastiche e locali, coordinando meglio i servizi e la qualità didattica offerti a studenti e famiglie. L’autonomia delle istituzioni scolastiche può sempre integrare le previsioni in base alle proprie esigenze e a quelle del Piano formativo”. Nel prossimo triennio le lezioni inizieranno il 15 settembre di ciascun anno scolastico (o giorno lavorativo successivo, se la data coincide con un sabato o una festività), per concludersi l’8 giugno dell’anno successivo (anticipato al giorno lavorativo precedente se cade in uno festivo). I giorni di scuola sono fissati in 205 o 204, qualora la festività del Patrono ricada nell’ambito dell’anno scolastico. Le scuole possono autonomamente fissare un ulteriore giorno di festività, sulla base del Piano formativo dell’istituto. Non sarà più possibile la negoziazione annuale dei ponti tra due festività: in passato si poteva tenerne conto, consentendo alle scuole di rimanere chiuse, creando, a volte, problemi alle famiglie, pur mantenendo integro il “monte ferie” del personale scolastico. Le scuole resteranno comunque chiuse nelle giornate di festività nazionale (tutte le domeniche; 1° novembre, festa di tutti i Santi; 8 dicembre, Immacolata Concezione; 25 dicembre, Santo Natale; 26 dicembre; 1° gennaio, Capodanno; 6 gennaio, Epifania; il Lunedì dell’Angelo; il 25 aprile, anniversario della Liberazione; 1°maggio, festa del Lavoro; 2 giugno, festa della Repubblica; Santo Patrono). Le aule rimarranno vuote anche il 2 novembre, commemorazione dei defunti; per le vacanze di Natale (dal 24 al 31 dicembre, dal 2 al 5 gennaio) e di Pasqua (i 3 giorni precedenti la domenica di Pasqua e il martedì immediatamente successivo al lunedì dell’Angelo). Il 10 dicembre è la Giornata delle Marche: le scuole sono invitate a partecipare alle iniziative organizzate sul tema, senza la sospensione delle lezioni.
Rilancio dell’Area “Ex A. Merloni”, Bora: “Disponibili 26 milioni dell’Accordo e 17 Fesr”
Rilancio Area Ex Merloni
A Palazzo Raffello l’incontro istituzionale per l’avvio del Programma di rilancio dell’Area “Ex A. Merloni”.
Presentati gli incentivi per lo sviluppo del territorio.
Ancona, 2016-04-19 – Promuovere le misure di supporto al rilancio del tessuto produttivo nell’area di crisi dell’ex A. Merloni. Incentivi che provengono dalle misure nazionali (Accordo di programma) e regionali (tramite le risorse europee della programmazione Por Fesr). Due strumenti, sinergici e complementari, per il sostegno degli investimenti e dell’occupazione nel territorio interessato. L’evento di lancio si è svolto, nel pomeriggio, In Regione, nell’ambito di un incontro istituzionale promosso con il ministero dello Sviluppo Economico (Mise) e Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa). Seguiranno altri due confronti tecnici, a Fabriano (maggio) e Ancona (giugno) per illustrare gli aspetti procedurali, in modo da orientare le imprese verso lo strumento più idoneo ai propri programmi di investimento.
Rilancio Area Ex Merloni
“Viviamo una fase cruciale perché partiranno le due misure dedicate al rilancio delle aree di crisi, quella ministeriale e quella regionale – ha detto l’assessora alle Attività Produttive, Manuela Bora – Dopo sei anni di attesa, l’Accodo è una realtà, grazie all’impegno delle istituzioni e del territorio che hanno lavorato per una sua positiva conclusione e semplificazione. Il plafond disponibile è al momento di 26 milioni di euro, tra Marche e Umbria. A questi vanno aggiunti altri 17 milioni della programmazione europea, a disposizione delle tre aree di crisi marchigiane (Anconetano, Ascolano e Pesarese). L’auspicio è vedere che le aree interessate rispondano alle opportunità offerte per programmare il proprio rilancio”. Il successo del programma – ha ribadito Fabrizio Costa, segretario generale della Regione Marche – “dipenderà dalla capacità dei territori e del tessuto produttivo di lavorare insieme per presentare proposte progettuali idonee a sviluppare le iniziative produttive necessarie”. I contenuti dell’Accordo e delle opportunità Por Fesr sono stati illustrati da Marco Calabrò ( Mise), Corrado Diotallevi e Alessandro Palmitelli (Invitalia), Roberta Maestri (Regione Marche). Con la circolare dello scorso 22 marzo è possibile accedere alle agevolazioni nazionali della Legge 181/89 (rilancio delle aree industriali). Grazie al lavoro svolto in sede di Commissione delle attività produttive della Conferenza delle Regioni, tra il 2014 e il 2015, sono state rimosse le criticità che ostacolavano l’applicazione dell’Accordo nazionale. Sono stati ora introdotti alcuni meccanismi che agevolano l’accesso delle imprese al cofinanziamento previsto e la realizzazione dei programmi di investimento di importo più elevato (sopra a 1,5 milioni di euro). Dal 1° al 30 giugno le aziende interessate (di tutte le dimensioni, incluse le grandi, sia manifatturiere, sia di servizi, comprese quelle turistiche), possono presentare domanda di agevolazione a Invitalia per accedere alle risorse che la Regione Marche condivide con la Regione Umbria. Complessivamente i comuni coinvolti sono 73: 56 nelle Marche, 17 in Umbria. Anche la misura regionale (finanziata con il Por Fesr 2014/2020 – Asse 3 Competitività) intende rilanciare il tessuto produttivo dell’are di crisi e ricollocare i lavoratori attraverso il sostegno a progetti di più ridotta entità (fino a 1,5 milioni di euro) presentati da micro, piccole e medie imprese manifatturiere, di servizi alla produzione e dell’industria culturale e creativa, sia per l’avvio e il consolidamento di start up, sia per la creazione e sviluppo di unità produttive, sia per la rilocalizzazione totale o parziale di linee di produzione del “Made in Italy”, sia, infine, per il trasferimento di impresa allo scopo di favorire la continuità aziendale. I progetti saranno selezionati con un procedura valutativa che individuerà quelli realmente “meritevoli” in quanto dotati di validità tecnica, scientifica e gestionale, impatto economico, sostenibilità economico-finanziaria, buon livello di innovatività. L’aspetto che accomuna le due iniziative, quella nazionale e quella regionale e che costituirà un importante parametro di valutazione, è la necessità che le imprese beneficiarie garantiscano un programma occupazionale, mirato al mantenimento (in taluni casi) dei livelli occupazionali, o (nei restanti casi) all’incremento delle unità a tempo indeterminato esistenti in azienda. Un ulteriore profilo riguarderà l’assunzione dei lavoratori ex Merloni: nell’avviso nazionale questo comporterà un bonus aggiuntivo in sede di valutazione, nel bando regionale, a certe condizioni, comporterà una maggiorazione di contributo. L’obiettivo di ricollocare e riqualificare il bacino dei lavoratori della ex Merloni sarà, peraltro, perseguito attraverso l’attivazione di misure Fse (Fondo sociale europeo: tirocini, formazione, borse lavoro, aiuti alle assunzione), appositamente dedicate alle imprese beneficiarie dei due strumenti.
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