Concorso Postacchini, dopo 11 anni torna Simon Wiener e passa in finale
Aveva vinto nella categoria dei più piccoli. Ora è tra i cinque finalisti della categoria D. Con lui anche Sebastianutto
FERMO – La XXIII edizione del Concorso Violinistico Internazionale “Andrea Postacchini” entra nel vivo della competizione. Si è già infatti alle finali per le due categorie più numerose, la D dei ragazzi dai 22 ai 35 anni e la C dai 17 ai 21 anni, mentre da oggi si aprono le eliminatorie per la categoria B, quella dei violinisti dai 12 ai 16 anni.
Degli oltre 40 violinisti più grandi, dopo la semifinale che ne ha ridotto il numero a 15, martedì in tarda serata c’è stata un’ulteriore scrematura che ha portato alla finalissima di categoria solo 5 musicisti. Tra di essi l’italiano Christian Sebastianutto già al Postacchini lo scorso anno, la giapponese Mai Tategami, la polacca-statunitense Anna Filochowska, il coreano Jae Hyeong Lee e lo svizzero Simon Wiener, vecchia conoscenza del Postacchini.
«Sono stato al Postacchini già nel 2005 – racconta un emozionato Wiener – in quell’occasione vinsi per la categoria A, avevo solo 11 anni» Alla domanda sul come si sente ora che si trova a concorrere nella categoria D, non ha dubbio alcuno «Nel 2005 eravamo in 6 o in 7. Oggi sono tra i 5 finalisti in una categoria che annoverava più di 40 competitors. Sono molto felice – sorride – Per il Postacchini non si improvvisa. In questi anni ho studiato moltissimo e soprattutto per la prima trance della gara occorre studiare ogni giorno: Bach, Paganini e Mozart sono molto impegnativi.»
La domanda sorge spontanea quando lo si guarda così giovane e pieno di energia. Il futuro? «Non ho ambizioni particolarmente esagerate – Simon si fa serio e concreto – In tempi in cui è davvero molto difficile poter vivere di musica, il mio sogno è solo quello di poter lavorare con la mia passione, suonare il violino. Niente di più».
Tante ore di studio, tanto sacrificio ma Simon Wiener è un ragazzo di 22 anni, con tutti le passioni che accomunano i giovani. «Credo che mi arricchisca poter attingere dalle altre arti. Adoro il cinema, leggere e scrivere recensioni. Sono molto aperto alle altre forme d’espressione artistica».
Tra i sei finalisti della categoria C, un altro giovanissimo ricco di passione e di interessi, il greco (unico in gara) Georgios Banos. Ateniese classe 1999, lo si può trovare a parlare con il M° liutaio Fabio Chiari intento a provarne i violini e suonando no stop per delle ore. «Sono molto contento di aver passato la semifinale e di disputare le finali. Mi sto divertendo molto – racconta contento – suonare il violino è stato un modo per seguire la passione per la musica dei miei genitori, entrambi pianisti, ma facendo qualcosa di diverso. Ma il violino non è la mia unica passione, come non lo è solo la musica classica. Con un mio amico abbiamo un duo di musica rock e io suono il violino elettrico. Siamo solo all’inizio, abbiamo fatto un paio di concerti, ma mi permette di esplorare altri generi musicali».
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