L’Asur5 organizza incontro sul pronto soccorso con il cittadino ma imbavaglia l’interlocutore del cittadino?

Riceviamo da Cittadinanzattiva / TDM e pubblichiamo integralmente
 
San Benedetto del Tronto – Una iniziativa in campo nazionale della SIMEU ( SOCIETA ITALIANA DI EMERGENZA URGENZA),  dal 21 al 29 maggio in sinergia con cittadinanzattiva TDM ( tribunale diritti dell’ammalato). Il tema di quest’anno è l’attenzione al paziente anziano, ma comunque trattasi di una  campagna di sensibilizzazione dove il cittadino utente/paziente rappresenta la dimensione essenziale destinataria del servizio di emergenza urgenza.
Cittadinanzattiva siede a fianco del cittadino, cerca di tutelarlo dai disservizi organizzativi oltre che dagli errori di diagnosi e cura, ma non si dimentica di fare politica attiva, costruttiva e partecipata in materia sanitaria, da interlocutore serio ed affidabile qual’è.
In Area Vasta 5 invece il nostro ruolo viene visto come un fastidio, tanto che al convegno che si terrà domani mattina al Forte Malatesta, intitolato “ il Pronto e il cittadino “ non parteciperemo perché coinvolti in un ruolo residuale. Pochissimi minuti per poter rappresentare i problemi del Pronto soccorso di Ascoli e San Benedetto non sono sufficienti, anzi rappresentano una offesa in primis al cittadino e poi al nostro ruolo.
Ci rivolgiamo pertanto alla stampa e qui diremo la nostra con spirito costruttivo scevri da forme di protagonismo che invece lasciamo ad altri.
Alla luce dei nuovi protocolli operativi, della gravissima carenza di posti letto, dei notevoli problemi sulla prevenzione in ambito territoriale, i due pronti soccorsi non risultano più idonei a fornire risposte efficaci al cittadino che obtorto collo deve far uso del Pronto soccorso, pertanto in area vasta 5;
1)non viene effettuata educazione sanitaria al buon uso del Pronto Soccorso;
2) non ci risulta che i due pronto soccorsi adottino gli stessi metodi lavorativi, quindi manca un’integrazione;
3) non ci risulta che vengano effettuati audit periodici con i medici di famiglia per verificare l’appropriatezza degli accessi in pronto soccorso;
4) i locali dei pronto soccorsi non sono idonei a rispondere a requisiti di accoglienza e rispetto della privacy;
5) i pazienti già visitati tornano in sala di attesa tra le persone che invece sono in attesa di prima visita, determinando così confusione e disagio;
6) non esistono incontri periodici tra asur5 e cittadinanzattiva-tdm per valutare gli andamenti;
7) la carenza di posti letto ha fatto sì che i pazienti stazionino per lungo tempo nei due pronto soccorsi, non più idonei in termini di accoglienza e privacy;
8) rischio clinico troppo elevato a fronte dei protocolli operativi applicati rispetto ai flussi troppo elevati di pazienti che vi hanno accesso;
9) non ci risultano misure straordinarie da adottare  nel periodo estivo dove l’utenza aumenta di 10 volte. Come si fa a prevedere la stessa organizzazione e lo stesso numero di personale??;
10) non esistono questionari di gradimento all’uscita del Pronto Soccorso;
11) da ultimo, anche alla luce delle numerose segnalazioni ricevute, non viene prestata particolare attenzione al tema dell’umanizzazione.
Firmato
Assemblee Territoriali di Cittadinanzattiva / TDM
di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto
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