Successo per “Un sogno dentro il cortile: Don Bosco”. Si replica lunedì
“UN SOGNO DENTRO IL CORTILE: DON BOSCO”
Il musical
Teatro Concordia – San Benedetto del Tronto
replica LUNEDì 9 MAGGIO ALLE ORE 21,00
Un sogno viene messo in scena! Un sogno nel sogno…
Il primo, il più grande, è quello di un giovane prete torinese che circa un secolo e mezzo fa “sognava” di aiutare i ragazzi emarginati per consegnare loro dignità e futuro. Il secondo, più piccolo, è quello dei ragazzi dell’oratorio S. Antonio di Padova che LUNEDì 9 MAGGIO ALLE ORE 21,00 rimetteranno in scena il musical sulla vita di San Giovanni Bosco.
Lo spettacolo rende omaggio al sacerdote che ha avuto un ruolo molto importante sia nella Chiesa che nella società italiana del XIX° secolo. Prendendo spunto da alcuni momenti particolarmente suggestivi della vita del Santo, racconta con semplicità una storia straordinaria e unica.
“La Bottega di Antonio”, è questo il nome del gruppo teatrale, è nata nel 2015 dai giovani dell’oratorio che affiancati da alcuni animatori, hanno trovato nel musical la strada maestra per liberare la loro creatività ed il loro talento artistico (recitazione, ballo e canto), costruendo uno “spirito di bottega” dentro un clima di relazioni positive.
Dunque LUNEDì 9 MAGGIO ALLE ORE 21,00 al teatro Concordia di San Benedetto del Tronto si riaprirà il sipario, su uno spettacolo dove il sogno prenderà la forma dell’amicizia e dell’entusiasmo, e con il contributo di bellissime musiche rivivremo la storia di un Santo, che partendo da un cortile polveroso è arrivato con la sua opera in tutto il mondo. Lo spettacolo è ad ingresso libero.
Giovanni nasce in un paesino dell’Astigiano in Piemonte, una frazione di Castel Nuovo d’Asti il 16 agosto 1815.
Una vita segnata da tanta fatica e sofferenza. Fin da piccolo conosce la sofferenza di rimanere senza padre, ma può sperimentare la grazia di una mamma che si pone sempre al suo fianco. Un esempio di vita cristiana davvero speciale.
All’età di 9 anni Giovannino fa un SOGNO: sogna di trovarsi in mezzo a tanti ragazzi a giocare. Alcuni di loro però bestemmiavano. Lui non accettava questo comportamento e voleva farli tacere con maniere forti: pugni e calci. Ma ecco farsi avanti un “Personaggio” che gli dice: “non con le percosse, ma con la bontà e con l’amore dovrai guadagnare questi tuoi amici. Io ti darò la Maestra sotto la cui guida diventerai sapiente e senza la quale ogni sapienza diviene stoltezza”. Questo personaggio era Gesù e la Maestra era Maria.
Allora tutto diventa chiaro: si tratta di attirare il più numero possibile di ragazzi per distrarli da una strada che non porta alla vita ma alla perdizione. Per cui “saltimbanco, giocoliere, prestigiatore… sono gli strumenti che Giovanni usa per attirare i suoi compagni e tenerli lontano dal peccato.
All’età di 14 anni scende a Chieri un centro un po’ più popoloso per frequentare gli studi e si pagava gli studi e la sua permanenza lavorando. Di giorno lavorava e di notte studiava, volendosi fare sacerdote.
Nel 1941 riesce a diventare Sacerdote. Continua il suo lavoro con i giovani. Li raccoglie, li forma, li aiuta a trovare un lavoro… Comincia ad incontrare subito dei giovani con i quali stabilisce un rapporto. Ma non appena si vuole mettere in atto progetti di recupero e accoglienza, si deve fare i conti con l’avversario, il menzognero per eccellenza, il quale fa di tutto per ostacolare il bene. Giovanni Bosco sembra essere addirittura accusato di pazzia.
In queste difficoltà si fa strada l’Oratorio di Don Bosco, che lui stesso affida a San Francesco di Sales.
Qualche anno dopo sarebbe nata la CONGRERGAZIONE SALESIANA AL SERVIZIO DELLA GIOVENTU’, che in poco tempio avrebbe conosciuto uno sviluppo incredibile.
Volendo estendere il suo apostolato anche alle ragazze, fondò con Domenica Mazzarello, la Congregazione delle “FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE”.
Il 31 gennaio del 1888, moriva nella sua cameretta di Valdocco all’età di 72 anni, stremato di forze per l’incessante lavoro.
Il 1° aprile del 1934 Pio XI°, che lo ha conosciuto personalmente, lo proclamò santo
Unico desiderio di Don Bosco è quello di stare con i giovani. Stando con loro si possono fare esprimere tutte le risorse positive che in essi spesso sono nascoste.
Di San Giovanni Bosco è stato scritto che lui “amava in modo tale che ognuno pensava di essere prediletto”.
Ma questo è l’amore con cui ci ama Dio: farci sentire sempre dei figli prediletti.
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