A proposito di nomine “Renziane”
di Piero Celani*
Ancona – Viviamo in tempi di crisi. E in tempi di crisi si cerca di utilizzare al meglio quello che si ha, non sprecando nulla. Ne è un esempio la politica piddina targata Renzi che ha inaugurato il “riciclo” dei propri esponenti.
Un giro vorticoso di nomine nelle partecipate, attingendo a piene mani non nel nuovo che avanza ma nell’usato … sicuro.
E poi, perché sprecare tempo, energie, risorse quando abbiamo tutto quello che ci serve in casa? Così deve aver pensato il PD Renziano.
Ecco quindi che nel caso di Aerdorica, dopo una serie infinita di scelte sbagliate che stanno portando al fallimento lo scalo dorico con danni irreparabili per la Regione, non si esita a tornare al passato, anche se un po’ nebuloso, come se dal 2007 non sia successo nulla. Così ad Ancona così ad Ascoli dove le poltrone che contano passano da un vice ad un presidente (ovviamente targato PD) e da un presidente ad un vice (ovviamente targato PD).
Un esempio nostrano? Piceno Consind dove ovviamente, senza nulla togliere alla professionalità ed alla correttezza delle persone interessate si ha che, Luigi Merli, già Sindaco di Grottammare, dopo un quinquennio alla guida del Consorzio, passa la mano al suo vice, Domenico Procaccini che diventa presidente, mentre Merli, forte dell’esperienza maturata a Piceno Consind ora è il nuovo presidente della Start, improvvisamente orfano di Pietro Caserta.
E vice presidente del Consind? Niente paura. La soluzione è in casa. E guarda caso ancora un esponente riconducibile al PD: Sergio Fabiani, sindaco di Montegallo, che ricopriva l’incarico di consigliere, oltre a rappresentare il Comune di Montegallo anche nell’assemblea generale del Consorzio del Bacino Imbrifero del Fiume Tronto e in quelle della C.I.I.P. Spa, dell’ATO 5 Marche Sud, del GAL Piceno Scarl, dell’Unione Montana del Tronto, e già Vice Presidente del Parco Nazionale dei Sibillini… certo che il Comune di Montegallo negli ultimi anni deve aver “pesato” molto nello sviluppo industriale della Valle del Tronto.. Sic!
Non c’è che dire. Se non è zuppa è pan bagnato.
Ma ai tempi della Leopolda non s’era detto che il verbo imperante era rottamare? Forse c’è stato un lapsus. Forse si voleva dire “riciclare”.
Si sa, in tempi di crisi non si spreca nulla.
*CONSIGLIERE REGIONALE FORZA ITALIA
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