Intervista a CRLN, giovane promessa dell’indie pop italiano

Giovanissima, classe ‘93, CRLN è una cantautrice originaria di San Benedetto del Tronto, un’artista dal sound internazionale in bilico tra indie pop, soul ed elettronica.
Il suo primo EP si intitola “Caroline” ed è stato registrato ai Macro Beats Studio di Milano, prodotto da Macro Marco con l’aiuto del producer Gheesa, dei polistrumentisti Ulisse Minati e Mirko Onofrio, del bassista Roberto Dragonetti e del “golden boy” dell’elettronica italiana Yakamoto Kotzuga.
I cinque brani dell’EP si snodano tra modernità ed eleganza, perseguono una ricercatezza sonora al passo con i tempi e raccontano, con la voce ipnotica di CRLN, la quotidianità di una ragazza di oggi alle prese con ritorni, abbandoni, delusioni e rivincite.
Per conoscerla meglio, abbiamo rivolto alcune domande a CRLN.
 
Raccontaci di te: quando e come è nata la voglia di fare musica?
Credo di averla avuta sempre dentro la voglia di fare musica. Però la tenevo lì a bada, e serviva più che altro a leccarmi un po’ le ferite. Scrivevo tante canzoncine con la chitarra quando ero piccola, suonavo in diversi gruppi o collaboravo con rapper della zona. Con la musica mi sono divertita tanto. L’anno che sono partita per Roma mi sono un po’ chiusa in me stessa e ho iniziato a scrivere più per me che per gli altri.
Appunto. Sei di San Benedetto del Tronto ma ti sei trasferita a Roma, com’è stato andarsene via dalla tua città? La musica ti ha aiutato?
Non è stato semplice. Non l’ho accettato i mesi iniziali e non sono stata tanto bene. Conducevo la mia vita in Accademia e poi esclusivamente in camera mia. Non ho prodotto musica in quel periodo, preferivo ascoltarla. Preferivo guardare il cielo dalla finestra sopra al mio letto e mettere a palla nelle cuffie la musica che mi piaceva. Piano piano le cose sono andate meglio, ho stretto qualche amicizia e ho iniziato ad uscire di più, ma la musica è rimasta sempre accanto a me anche se sono cambiati gli ascolti.
Oltre alla musica quali sono le tue passioni?
Ho la passione per la grafica, che studio in Accademia, e per i miei tre gatti che purtroppo vivono a San Benedetto del Tronto ma che torno spesso a trovare.
Quali sono i tuoi sogni?
A dire il vero non ho sogni. Tendo molto a stare con i piedi per terra. Il futuro d’altronde non si sa mai cosa riserva, quindi per ora faccio quello che mi piace fare e poi si vedrà dove arriverò. Sogno che il futuro mi riservi tante altre belle sorprese.
Che programmi hai per il futuro? Magari un tour?
Intanto abbiamo fissato delle date di presentazione per l’EP. Il 17 giugno alla Santeria di Milano, il 18 giugno al Monk di Roma e il 19 giugno al Suede Store sempre a Roma. Nei programmi futuri sicuramente ci sarà prima la stesura e poi l’uscita del mio primo album.
 
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