L’Olympie di Spontini in onda su Radio France (“Samedi soir à l’Opéra”)
Jesi (AN), 10 giugno 2016 – Sabato 11 giugno l’Olympie di Spontini in onda su Radio France (“Samedi soir à l’Opéra”) nella nuova edizione critica realizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con il Palazzetto Bru Zane. Grande successo di critica e di pubblico per l’opera eseguita il 3 giugno al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi, ed attesa per la replica al Concertgebouw di Amsterdam il 29 ottobre.
Grande successo di critica e pubblico al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi della tragédie lyrique Olympie (1819) di Gaspare Spontini, eseguita sotto forma di concerto il 3 giugno scorso nella nuova edizione critica realizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con il Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française. L’opera – con la direzione di Jérémie Rhorer alla guida dell’orchestra Le Cercle de l’Harmonie e del Vlaams Radio Koor, e interpreti di spessore quali Karina Gauvin, Mathias Vidal, Kate Aldrich, Josef Wagner , Patrick Bolleire e Conor Biggs – è stata recensita dalle principali testate specializzate francesi, e sarà trasmessa sabato 11 giugno da Radio France, l’emittente di stato nazionale, nell’ambito della trasmissione “Samedi soir à l’Opéra”. L’8 giugno l’opera spontiniana è stata al centro di uno speciale di Radio Tre Suite in Italia. Il 29 ottobre, l’Olympia sarà replicata al Concertgebouw di Amsterdam e trasmessa anch’essa dalla radiotelevisione pubblica nazionale (la Nederlandse Publieke Omroep).
L’edizione critica dell’Olympie di Spontini è stata condotta da Federico Agostinelli, per le Edizioni Fondazione Pergolesi Spontini, sulla partitura a stampa edita da Erard nella versione originale in francese pubblicata a Parigi nel 1826, con il concorso di altre fonti originali, quali il manoscritto autografo e riduzioni canto e piano dell’epoca, e riflette l’ultima stesura dell’opera. L’operazione della Fondazione Pergolesi Spontini è stata realizzata nel quadro delle attività di valorizzazione delle opere dei compositori cui è dedicata e nell’ambito della rete di collaborazioni sviluppate nel tempo, in questo caso in felice connubio col Palazzetto Bru Zane di Venezia.
Un lavoro molto impegnativo quello di Federico Agostinelli, uno dei massimi esperti in fatto di edizioni critiche spontiniane – si cita tra le altre la Vestale utilizzata da Riccardo Muti alla Scala nel 1993, o più recentemente La Fuga in maschera, l’opera ritenuta perduta e poi ritrovata dal conservatore della Casa-Museo-Archivio Spontini di Maiolati) – che ha “partorito” quasi 900 pagine di partitura, con una riduzione per canto e pianoforte di 500 pagine.
Olimpie venne rappresentata per la prima volta a Parigi, al Théâtre de l’Académie Royale de Musique, il 22 Dicembre del 1819. Rileggendo Berlioz, si capisce che secondo lui Spontini fu, dopo Gluck, il più grande genio della musica francese che aprì la strada al secolo romantico. E forse la poco conosciuta Olympie, che Spontini mise in scena nel 1819 con la direzione di Rodolphe Kreutzer in persona, ha segnato più di quanto ancora non si creda il vero e proprio sconvolgimento lirico che avvierà l’opera francese verso la modernità del grand opéra. Questa partitura, cesellata da un’orchestrazione stupefacente, è infarcita dall’inizio alla fine di effetti spettacolari che prefigurano chiaramente Les Troyens di Berlioz. L’onnipresenza di un coro sovrabbondante, l’ardimento degli interventi di Antigone, il pathos del ruolo di Statira (concepito per Caroline Branchu, allora all’apice della carriera): tutto contribuisce a impressionare lo spettatore, tanto che lo stesso Berlioz ne fu commosso fino alle lacrime. Ci troviamo sicuramente di fronte a uno dei primi esempi ottocenteschi del genere peplum.
La vicenda, tratta dall’omonima tragedia di Voltaire, è ambientata ad Ephesus alcuni anni dopo il presunto assassinio di Alessandro Magno. I sospetti del crimine gravano principalmente sul Re Antigone e il Re Cassandre pretendenti del potere assoluto ed entrambi innamorati di Olimpie. Statira, madre di Olimpie e moglie di Alessandro Magno, è un personaggio di forte caratterizzazione drammatica. Olimpie durante lo svolgimento dell’azione vive il lacerante conflitto tra l’amore verso Cassandre e quello verso la madre Statira che accusa pubblicamente il suo amato di essere l’assassino di suo padre Alessandro Magno.
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