Pedaso, 25 nuovi patentati della legalità
Nuovo progetto sperimentale in partnership tra Isc, Lega Autonomie Locali, Unione Comuni e genitori
Staff di esperti per educare i giovani alla solidarietà, fiducia contro il disagio giovanile
Pedaso – “Noi siamo le persone del futuro e aiutando le persone possiamo aiutare il mondo”: è questa una delle tante risposte alle domande contenute all’interno dei questionari anonimi sottoposti ai 25 nuovi neo patentati della legalità della I B della Scuola media secondaria di primo grado Leonardo da Vinci di Pedaso. Studenti che durante l’anno scolastico hanno attivamente partecipato al programma formativo sperimentale, portato avanti da una squadra di progetto, diretta da Cesarino Caioni, esperto di sicurezza urbana e di educazione alla legalità della Lega delle Autonomie Locali Marche e con il protocollo d’intesa con l’Unione Comuni Valdaso e l’Isc di Monterubbiano. I ragazzi alla fine del percorso chiuso con una cerimonia di consegna dei riconoscimenti sono stati definiti “ambasciatori”, portatori di messaggi positivi tra la scuola, la famiglia ed l’Ente locale per affrontare insieme e in squadra, un percorso volto ad accrescere la “cultura della legalità e del benessere” in favore della collettività. Una sperimentazione che ha visto il coinvolgimento di uno staff di esperti ed autorità che hanno creduto nella bontà dell’iniziativa. Primo tra tutti l’Unione Comuni Valdaso, attivamente rappresentata dal Presidente, l’avvocato Barbara Toce, che con lungimiranza, in sintonia con la Lega delle Autonomie Locali Marche, (anch’essa associazione di Comuni) ed in collaborazione con la dirigente scolastica Andreina Mircoli, preside dell’Istituto comprensivo di Monterubbiano, hanno voluto sperimentare un nuovo modello formativo, il primo in campo regionale, individuato con la firma di un accordo preliminare di fattibilità. I ragazzi sono stati sensibilizzati su argomenti che riguardano temi come la solidarietà, la fiducia, ed il contatto umano. Tutti aspetti che rappresentano ingranaggi indispensabili necessari per recuperare quel clima emotivo adeguato a vivere bene e ad accrescere la qualità della vita con un nuovo approccio formativo che soprattutto nelle piccole realtà comunali si contrappone a quelle possibili situazioni a rischio di isolamento e conflittualità. La promozione di una rete di informazione e prevenzione che parte dalla scuola per arrivare a coinvolgere le famiglie e soprattutto i piccoli Comuni. La squadra di progetto che ha portato avanti le lezioni, era composta da due psicologhe, un maestro di difesa personale ed una giornalista, con il supporto operativo anche del Comandante della Polizia Locale dell’Unione dei Comuni della Valdaso, il Maggiore Ciarrocchi. In aula sono stati utilizzati metodi attivi di casi e tecniche di simulazione e altre pratico- operative di difesa personale in palestra, con incontri ai quali hanno partecipato oltre ai ragazzi anche insegnanti e genitori. Nella festa finale che ha chiuso il corso sono stati proiettati anche filmati relativi all’attività svolta e consegnati i “patentini della legalità” agli studenti ed illustrate dal dott. Cesarino Caioni le linee guida del prossimo progetto pilota mirato a valorizzare sempre più il ruolo degli studenti come partner della comunità coinvolgendo in maniera attiva anche insegnati, genitori ed Ente locale. “Questo progetto – ha affermato il sindaco di Pedaso, Barbara Toce, presidente dell’Unione Comuni Valdaso – “è un esperimento fatto con una classe però sarebbe bello poterlo estendere a tutte le classi. Speriamo che questo possa essere per ora un piccolo passo. E’ sono convinta che insieme ai ragazzi sia importante la partecipazione dei genitori e, perché no, anche degli amministratori. Faccio i miei complimenti a tutti per il loro impegno ed i risultati raggiunti”. I principi fondamentali del progetto hanno riguardato la legalità ed il gioco di squadra che partono dalla classe per comprendere la Scuola ed il Comune. La legalità non è solo rispetto delle regole ma soprattutto deve basarsi sulla primaria attività di prevenzione, mirata ad evitare che gli illeciti vengano commessi. In tale ottica si muove anche il corso di difesa personale seguito dal maestro sesto dan Gianluca Tosoni che tende a mettere i ragazzi nelle condizioni di aumentare la loro autostima e quindi ad affrontare i fenomeni di devianza giovanile cercando di evitarli uniti ed in squadra.
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