Unici per passione all’Università Politecnica delle Marche

 
Studenti e ricercatori presentano “Unici per passione”
 
Ancona, 2016-06-15 – L’Università Politecnica delle Marche ha presentato la nuova campagna di comunicazione 2016/2017 “Unici per passione”. Il Rettore ha ringraziato, durante una piccola cerimonia informale, gli oltre 150 studenti che hanno partecipato raccontando perché sono unici, cosa li distingue e quali sono le loro passioni. I giornalisti sono stati anche accompagnati in un tour tra i progetti più affascinanti e unici, su cui l’Univpm lavora ogni giorno: droni per la precision farming, la digitalizzazione dei beni culturali e l’immunoterapia chiamata anche la “quarta arma”.
 
“Siamo unici, coraggiosi, consapevoli delle nostre paure ma anche visionari, con la voglia di guardare lontano, dinamici, vogliamo metterci in gioco e non ci arrendiamo mai, amiamo ciò che facciamo, siamo senza frontiere, creiamo relazioni e condividiamo lo stesso percorso, siamo unici per passione”. Queste sono alcune delle frasi che hanno lasciato i nuovi testimonial della campagna di comunicazione dell’Università Politecnica delle Marche: gli studenti. Sono stati oltre 150 i ragazzi iscritti all’Univpm che hanno raccontato perché sono unici, cosa li distingue e cosa alimenta le loro passioni. “Unici per passione” è infatti il claim della nuova campagna. “Grazie perché le vostre passioni ci rendono unici” – è stata la risposta del Rettore Sauro Longhi che ha incontrato gli studenti in una cerimonia informale che si è tenuta mercoledì 15 giugno nel cortile della Facoltà di Economia dove erano presenti tutti gli attori che hanno partecipato alla realizzazione e alla produzione della comunicazione 2016/2017.  ”Una presentazione all’aperto pensata – ha detto il Rettore – per dare visibilità ai valori e alle ricchezze condensati all’interno dell’università”. Ai ragazzi intervenuti il Rettore ha consegnato la foto che li vede protagonisti con una dedica personalizzata. Dopo la breve cerimonia i ragazzi hanno visto in anteprima anche il video spot che li ritrae mentre armati di buona volontà spiegano quali sono le loro passioni.

I NUMERI
1 giornata di shooting durante il Career Day
150 studenti testimonial coinvolti
1 video backstage (https://goo.gl/1TBMNThttps://goo.gl/1TBMNT)
1 video spot (a breve verrà diffuso via web)
più di 46 mila visualizzazioni dei video di anteprima della campagna
più di 120 mila persone raggiunte sui social
In meno di tre settimane sono stati pubblicati oltre 20 mini-video con le testimonianze dei ragazzi e un video di backstage superando le 46 mila visualizzazioni e raggiungendo più di 120 mila persone sui social.
Unici sono anche molti dei progetti di ricerca su cui l’Università Politecnica delle Marche lavora ogni giorno. Dopo aver ascoltato gli studenti nel cortile di Villarey i giornalisti hanno compiuto un tour ascoltando i ricercatori. Presenti alcuni dei progetti più affascinanti dell’ateneo.
1 – Progetto Immunoterapia “la quarta arma”: è un progetto di immunoterapia nel mesotelioma curato dalla Clinica di Oncologia Medica UNIVPM è l’unico centro italiano che sperimenterà, entro fine anno, questa nuova immunoterapia estremamente innovativa ed efficace nel panorama oncologico tanto che è stata definita la “quarta arma” nella cura del cancro (dopo chemioterapia, chirurgia e radioterapia).
2 – Progetto Genetica oncologica della Clinica di Oncologia Medica: è un centro di riferimento regionale (e più in generale nel centro/sud Italia) con attività clinica per l’identificazione dei tumori eredo-familiari, ma anche attività di ricerca.  Grazie all’oncogenetica oggi, a differenza di quanto avveniva alcuni decenni fa, è possibile quindi sapere in anticipo se si è portatori di una mutazione genetica che predispone ad ammalarsi di tumore. In tal caso si può intervenire per diagnosticare l’eventuale neoplasia in tempo utile per garantire ai malati le cure migliori.
3 – Progettto precision farming Il progetto riguarda l’utilizzo di droni con scopi di agricoltura di precisione dove grazie ad appositi sensori ottici collocati a bordo di droni è possibile individuare problematiche nell’accrescimento delle colture. Tramite l’utilizzo di questi sensori cerchiamo di individuare quali aree dell’appezzamento coltivato presentano particolari problematiche come carenza di fertilizzazione, stress idrico e zone con particolare concentrazione di infestanti. Il progetto è svolto in collaborazione con uno spin-off universitario Si2g srl,  due dipartimenti della facoltà di Ingegneria dellInformazione (DII), Civile Edile e Architettura (DICEA) e la facoltà di agraria dipartimento D3A e l’azienda agraria dell’università Pasquale Rosati di Agugliano.
4 – Progetto GoodBERRY Con il coordinamento dell’Università di Malaga, il progetto GoodBerry ha lo scopo di migliorare ulteriormente le nostre conoscenze sulle tecniche che permettono di facilitare e accelerare lo sviluppo di frutti anche in condizioni di crescita non favorevoli, come ad esempio le alte temperature e le carenze idriche. Problematiche crescenti, in considerazione dei noti eventi legati ai cambiamenti climatici. Concentrandosi su fragola, lampone e ribes nero come specie modello per i diversi areali d’Europa, il progetto, con un budget totale di 4,87 milioni di euro, studierà i meccanismi e i nuovi fattori che influenzano la capacità produttiva Nell’ambito del programma di lavoro complessivo il Prof. Bruno Mezzetti e il suo gruppo di lavoro del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali (D3A) dell’Università Politecnica delle Marche (Ancona), contribuirà, come unica Istituzione di ricerca pubblica Italiana partecipante al progetto.
5 – Progetto BEAN_ADAPT. Bean_Adapt sta analizzando il genoma di oltre 10.000 varietà di fagiolo e studiando il ruolo dei geni di fagiolo in relazione alle variazioni ambientali, prendendo a modello l’adattamento del fagiolo agli agroecosistemi europei dopo la sua introduzione dalle Americhe. “Le risorse genetiche vegetali rappresentano elemento chiave per il miglioramento genetico e, nell’ottica dell’agricoltura sostenibile e della sicurezza alimentare, studiarle significa essere pronti alle sfide decisive per il futuro del pianeta, in presenza dei cambiamenti climatici” spiega Roberto Papa. BEAN_ADAPT sta analizzando il genoma di oltre 10.000 varietà di fagiolo e studiando il ruolo dei geni di fagiolo in relazione alle variazioni ambientali.
6 – Progetto Digitalizzazione beni culturali. Visitare un museo con occhiali speciali per un’esperienza in 3D o scoprire siti archeologici oggi scomparsi. Il progetto digitalizzazione beni culturali si pone l’obiettivo di realizzare un innovativo sistema di fruizione digitale di reperti archeologici o dei beni archeologici. In questo modo si promuove l’apprendimento di contenuti culturali attraverso il paradigma del “learning by interacting”.  Tra gli scopi quello di migliorare la fruizione di beni di grande pregio la cui osservazione ad occhio nudo all’interno delle teche limita fortemente l’apprezzamento del loro valore e la conoscenza dei dettagli, dei fregi e delle iscrizioni e infine creare un archivio di siti o reperti che nel tempo possono scomparire o essere distrutti.
7 – Progetto acquacoltura come alternativa alla pesca nei mari tropicali.
Circa il 90% delle specie ittiche (pesci, coralli ed invertebrati) destinate agli acquari è oggi ancora pescato in mare con metodi distruttivi. L’acquacoltura salva l’ambiente e risponde alle richieste del mercato. Il corso dell’Univpm in acquacoltura prevede anche una settimana formativa in Indonesia. Il Master sarà tenuto dai migliori esperti mondiali in lingua inglese e gli  studenti al termine del corso saranno in grado  di progettare e curare una serra, allevare vertebrati ed invertebrati marini, riconoscere e curare le principali patologie e acquisiranno competenze sulle leggi del mercato dell’acquacoltura. Si formerà pertanto una nuova figura professionale unica nel suo genere: l’allevatore di specie ornamentali.
8 – Progetto insetti edibili. L’entomofagia è il consumo di insetti da parte dell’uomo, essa è praticata in molti paesi del mondo e soprattutto in alcune parti dell’Asia, Africa ed America Latina. Gli insetti integrano la dieta di circa 2 miliardi di persone ed hanno sempre fatto parte dell’alimentazione umana. Tuttavia, solo recentemente l’entomofagia ha catturato l’attenzione dei media, degli istituti di ricerca, dei cuochi ed altri operatori dell’industria alimentare, dei legislatori e agenzie che si occupano di agricoltura e alimentazione.  Nonostante questa nuova tendenza, ancora nel mondo occidentale, non sono molti i cuori impavidi che riescono ad accettare l’idea di considerare gli insetti come potenziale componente nella dieta. Eppure le ragioni per farlo sono molteplici.
Unici per passione all’Università Politecnica delle Marche
Unici per passione all’Università Politecnica delle Marche
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