UniMc chiude il bilancio con segno “più”

 
Nonostante i nuovi progetti portati avanti, l’utile netto è pari a 2 milioni e 300 mila
 
Macerata – L’Università di Macerata ha approvato il bilancio di esercizio 2015 con un utile netto di 2 milioni e 300 mila euro.
“Questa cifra – commenta il rettore Luigi Lacchè – racconta di un ateneo che è riuscito a portare avanti numerosi nuovi progetti nei campi della didattica, della ricerca e dei servizi agli studenti nonché importanti investimenti strutturali, utilizzando le proprie risorse in modo altamente efficiente e proseguendo un percorso crescente di solidità del bilancio”.
Il bilancio di esercizio sostituisce il vecchio bilancio consuntivo, perché l’Università di Macerata dal 2015 ha adottato il sistema contabile “economico-patrimoniale, così come richiesto dalla normativa in vigore, e il nuovo documento non è paragonabile con i consuntivi degli anni precedenti, in quanto i criteri di redazione sono completamente diversi. Questo ha comportato anche la compilazione del primo Stato Patrimoniale, rendendo necessaria un’accurata ricognizione inventariale del patrimonio complessivo dell’Ateneo, dalla valutazione dei beni immobili alla stima delle collezioni librarie di valore, quella dei beni di valore storico-artistico e dei beni museali.
Nel 2015 le entrate dell’Ateneo sono rimaste sostanzialmente stabili rispetto al 2014, attestandosi su circa 52 milioni di euro. Nel contesto territoriale, si evidenzia la continua tendenza a rafforzare i rapporti con le realtà economiche circostanti, pubbliche e private. L’Ateneo maceratese nel 2015 ha contribuito alla promozione di politiche per lo sviluppo e per il trasferimento tecnologico nel territorio, attraverso azioni proprie della cosiddetta “terza missione” con la costituzione di una nuova spin-off e la conferma del Laboratorio umanistico per la creatività e l’innovazione.
Nel 2015 è proseguita l’azione volta a consolidare e potenziare i risultati raggiunti nell’ambito dei finanziamenti europei e nazionali: l’Ateneo ha ottenuto il finanziamento di undici progetti europei contro i cinque dell’anno precedente e ha avviato progetti pilota, intesi come veri e propri laboratori per individuare nuove linee di ricerca da proporre a livello europeo. Conseguentemente sono aumentati gli introiti di fondi europei, incrementati del 46% per oltre un milione e 600 mila euro in totale.
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