A proposito di Piceno e Area di Crisi

 
Ascoli Piceno – Paolo Di Laura Frattura, governatore del Molise, si frega le mani. Matteo Renzi il Magnifico ha appena assegnato alla sua regione circa 727 milioni per opere, ha detto a Campobasso nell’illustrare il Patto per il Molise, che sono “esempi di concretezza e serietà”.
Settecentoventisettemilioni. Una cifra da capogiro, specie per una regione che conta poco più di 300mila abitanti su una superficie di 4.438 Kmq.
Ma anche un sincero applauso per il Presidente Frattura che è riuscito a farsi assegnare questa ingente somma per una regione che vanta alcuni primati: è la più giovane delle regioni italiane (1963) e la più piccola (dopo la Val d’Aosta).
Ma dopo i complimenti agli amici molisani mi chiedo: se una piccola regione come il Molise ha avuto 727 milioni, circa 2.300 euro ad abitante, è lecito, fatte le dovute proporzioni, attendere un Patto per il Piceno di almeno 490 milioni?Glielo chiedo presidente Ceriscioli, perché il Piceno, come peraltro alcune zone dello stesso Molise, è stato dichiarato area di crisi complessa con uno stanziamento, udite, udite, di meno di 20 milioni (invero da tempo già disponibili tra le risorse assegnateci dal’Europa indipendentemente dall’area di crisi), ed allora perché non sollecitare il Governo per un impegno serio, fatto di cospicue risorse per rianimare una volta per tutte, senza palliativi, l’economia del Piceno che da troppi anni versa ormai in uno stato di crisi cronicizzata??
Prima di firmare il Patto per il Molise, Matteo il Magnifico ha dettato alle agenzie: “Dalla più piccola di queste regioni, che esiste e resiste, voglio dire cosa faremo di questo paese”.
Certo anche noi Piceni, così come il Molise, abbiamo la certezza di esistere, ma non sappiamo fino a quando poter resistere a questo stato di crisi.
Un’altra certezza però l’abbiamo, nonostante l’acclarato renzismo della classe dirigente regionale, a livello governativo siamo lillipuziani.
Così, mentre il Molise si gode quei benedetti 727 milioni che serviranno per rilanciare lo sviluppo della regione, noi continuiamo a sfogliare la margherita e ad aspettare che, prima o poi, qualcuno si ricordi delle Marche e, in particolare, del Piceno.
Con buona pace di Ceriscioli, di Anna Casini, di tutto il mondo Renziano e dei cantori del “Piceno che non c’è”, che si ostinano a non vedere la crisi e parlano di ripresa!
 
Il Consigliere Regionale Forza Italia
Vice Presidente Commissione Sviluppo Economico
Dott. Ing. Piero Celani
 
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