Consulta regionale per l’economia ittica: parte la nuova programmazione delle pesca

Risultati positivi per le Marche dalla Programmazione 2007-2013.
Bora: “Abbiamo speso tutto e bene, nuova ripartizione non ci soddisfa”
 
Ancona – Tra le Regioni italiane più virtuose nella programmazione del Fondo europeo per la pesca (Fep) 2007-2013, le Marche avviano le attività finanziate dal nuovo Fondo europeo per gli affari marittimi e pesca (Feamp) 2014- 2020. I primi bandi della nuova programmazione riguarderanno, a partire dalle prossime settimane, le misure sui porti, la trasformazione dei prodotti ittici, i programmi di sviluppo locale, la commercializzazione (che comprende anche il programma Pappa Fish, con la fornitura del pesce alle mense scolastiche). Poi, da ottobre, quelli relativi agli ammodernamenti delle strutture e dei mezzi per la pesca, la formazione e la diversificazione produttiva. Il punto è stato fatto nel corso dei lavori della Consulta regionale per l’economia ittica, riunita a Palazzo Leopardi. Il 20 giugno scorso l’Italia ha chiuso la programmazione Fep, rendendo disponibili i dati nazionali. Complessivamente la programmazione 2007-2013 ha registrato il mancato utilizzo di 55,6 milioni di cofinanziamento europeo sui 482,5 assegnati dall’Unione (-12%), con solo le Marche, il Friuli Venezia Giulia, la Toscana e la Provincia autonoma di Trento che sono riusciti a spendere tutto o più di quanto assegnato. Il dato marchigiano evidenzia un maggiore impegno di 943 mila euro rispetto ai 20,1 milioni di cofinanziamento Ue riconosciuto. Le Marche hanno certificato una spesa di 21 milioni, con 608 pratiche finanziate sulle 948 domande pervenute. Ora potranno beneficiare del milione in più rendicontato attingendo dalla ripartizione delle somme non spese a livello nazionale. “Un risultato estremamente positivo e di grande significato, in quanto le risorse vanno a sostenere un settore vitale, come quello ittico, dell’economia marchigiana – ha commentato l’assessora alla Pesca, Manuela Bora – Parte ora la nuova programmazione, con una ripartizione delle quote regionali che non ci soddisfa. Proprio perché abbiamo dimostrato di saper spendere subito e bene, auspichiamo una maggiore attenzione per le Marche e la possibilità di ricorrere all’applicazione di una riserva di efficacia che ci riconosca maggiori risorse proprio per aver evidenziato una eccellente capacità di spesa”. Il Feamp 2014-2020 destina alle Marche una quota Ue di 15,8 milioni di euro, alla quale andranno aggiunti altri 15,7 milioni nazionali (11 da parte dello Stato, 4,7 di cofinanziamento regionale). Le risorse maggiori vanno allo sviluppo sostenibile della pesca (8,9 milioni complessivi, tra risorse Ue, nazionali e regionali) e all’acquacoltura (11,4 milioni). Una ripartizione nazionale che tiene conto dell’orientamento europeo a sostenere le attività ittiche innovative rispetto alle tradizionali, che però non rispecchia la realtà marchigiana. Su questo punto la Consulta ha sollecitato la Regione ad approfondire la questione, magari rimodulando la ripartizione delle risorse sulla base dell’effettive istanze che verranno dal mondo ittico marchigiano nel nuovo settennio di programmazione. Il dirigente del servizio Pesca, Uriano Meconi, ha anche anticipato che il fermo biologico delle attività ittiche per il tratto di costa marchigiano ricalcherà il periodo dello scorso anno, indicativamente per 42 giorni a partire da una data a ridosso del Ferragosto.
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