Fabio Urbinati: “Un ‘algoritmo’ impazzito non può determinare il futuro e la qualità del servizio scolastico Piceno”

 
Nota stampa del consigliere regionale Fabio Urbinati sulle vicende riguardanti la recente riforma scolastica
 
San Benedetto del Tronto – Sto seguendo in queste settimane la questione riguardante i trasferimenti degli insegnanti in base alla mobilità imposta dalla legge 107 del 13 Luglio 2015. Ho sostenuto con convinzione, e continuerò a farlo, la riforma “La buona scuola”, una svolta per tutto il sistema scolastico nazionale dopo anni di mancate promesse e stucchevole immobilismo. Proprio per questo, essendo una riforma complessa ed articolata, necessita di continue verifiche e monitoraggi per permettere di correggere quelle sbavature che inevitabilmente si presentano quando apportiamo cambiamenti importanti ad ambiti complessi come quello scolastico.
A causa di questo “algoritmo” centinaia di insegnanti di sostegno sono stati trasferiti a centinaia di km di distanza dalla propria residenza, dai propri ambiti lavorativi e dalle loro famiglie. Da informazioni ricevute sembra che la Regione più penalizzata sia proprio quella marchigiana, in particolare la provincia di Ascoli dove quasi all’unisono gli insegnanti di sostegno sono stati trasferiti verso una localizzazione ben precisa: la provincia di Rovigo! È ancor più paradossale scoprire che i posti lasciati liberi da questi insegnanti verranno rimpiazzati da personale proveniente da regioni diverse, in particolare Puglia e Lazio, portandosi appresso tutti i disagi evidenziati in precedenza.
Ritengo il sostegno scolastico una delle più grandi conquiste democratiche del nostro paese, un ambito difficile dove migliaia di insegnanti si formano e diventano un punto di riferimento importante per ragazzi e famiglie. Non voglio pensare che un “algoritmo” impazzito possa determinare tutto questo. Spero che l’ufficio scolastico regionale, con il supporto del Ministero, adotti misure che permettano a queste professionalità di restare nel nostro territorio. La Regione Marche da parte sua sta seguendo la vicenda con grandissima attenzione. Si tratta della vita di insegnanti preparatissimi che provengono da anni ed anni di precariato o che sono già oltre la metà della loro vita lavorativa. Per tutte queste ragioni non mi limito solo ad esprimere vicinanza e solidarietà ai nostri insegnanti, ma mi attiverò affinché questo problema possa essere risolto in modo efficace  nel più breve tempo possibile dall’ufficio scolastico regionale.
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