Premio Bizzarri, le ‘Visioni Medi(con)terranee’ proseguono con ‘Fuocoammare’ e ‘Andrea Pazienza. Fino all’estremo’
di Rosita Spinozzi
San Benedetto del Tronto – Le ‘Visioni Medi(con)terranee’ inerenti la 23^edizione del Premio Libero Bizzarri proseguono, nelle serate del 5 e 6 agosto alle ore 21,30 in Palazzina Azzurra, con la proiezione di due documentari che, oltre a concludere la sessione estiva della Rassegna, non mancheranno di offrire al pubblico interessanti spunti di riflessione. S’inizierà venerdì 5 agosto con ‘Fuocoammare’ diretto da Gianfranco Rosi nel 2016 e premiato nello stesso anno con l’Orso d’oro per il miglior film al Festival di Berlino. La proiezione è realizzata in collaborazione con il GUS-Gruppo Umana Solidarietà. Fedele al suo metodo di totale immersione, Rosi si è trasferito per più di un anno sull’isola di Lampedusa facendo esperienza di cosa vuol dire vivere sul confine più simbolico d’Europa. Un percorso necessario per raccontare i diversi destini dei lampedusani e dei migranti. Nasce così da questa full immersion ‘Fuocoammare’, il racconto di Lampedusa attraverso la storia di Samuele, un ragazzino dodicenne che va a scuola, ama tirare con la fionda e andare a caccia. Gli piacciono i giochi di terra, anche se tutto intorno a lui parla del mare e di uomini, donne e bambini che cercano di attraversarlo per raggiungere la sua isola. Ma non è un’isola come le altre, è Lampedusa: approdo negli ultimi venti anni di migliaia di migranti in cerca di libertà. Samuele e i lampedusani sono i testimoni a volte inconsapevoli, a volte muti, altre partecipi, di una tra le più grandi tragedie umane dei nostri tempi.
Spazio al genio ribelle di Andrea Pazienza, sabato 6 agosto, con la proiezione a grande richiesta del documentario ‘Andrea Pazienza. Fino all’estremo’, realizzato da Condominium con la regia di Paolo Caredda e scritto a quattro mani con Alvise Renzini. Vincitore del Premio ItaliaDoc Arte istituito dal ‘Bizzarri’, l’opera di Caredda è l’ultimo lavoro realizzato nel 60° dalla nascita del grande fumettista sambenedettese, e darà modo ai presenti di effettuare un interessante viaggio incentrato sull’impatto che l’arte di Pazienza ha avuto su generazioni di lettori. Un impatto ben delineato attraverso testimonianze di amici e colleghi dell’epoca, giovani e bambini di oggi intervistati per strada o nelle scuole. L’arte di Paz è malinconica, è un atto di ribellione assoluta contro le gabbie dell’ipocrisia, del perbenismo e del conformismo. La sua opera varca ogni confine ed è in grado di tratteggiare con estrema naturalezza la nostra epoca. Un dono che lo accosta, in qualche modo, a grandi scrittori e illustratori come Balzac, Dostoevskij, Goya. Il fim di Caredda è un viaggio in macrofotografia nelle correzioni, nelle pecette, nei materiali poveri e improvvisati di uno dei lavori più alti e abissali del ventesimo secolo italiano. Sullo sfondo, gli anni della prima Repubblica, la contestazione giovanile, il fenomeno dell’eroina e le note di ‘Malamore’, una canzone di Enzo Carella, che apre e chiude il documentario.
Il Festival tornerà nel periodo autunnale, il 27 e 28 ottobre al Teatro Concordia, con la premiazione dei concorsi PiowebClipContest, DocCinemAutismo, MediaEducazione.
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