Un “Lanteri” in mostra alla collettiva “Prospettiva inversa”
Candelara – “Prospettiva inversa” è il nome della mostra collettiva allestita presso la Sala del Capitano di Candelara da domenica 10 luglio 2016; in mostra pitture, incisioni, fotografie e sculture di artisti rappresentanti la scuola pittorica pesarese e fanese. La mostra, organizzata dall’Associazione Turistica Pro Loco di Candelara, ha ottenuto il patrocinio della Regione Marche, della Provincia di Pesaro e Urbino, del Comune di Pesaro e del consiglio di Quartiere n. 3 delle colline e dei castelli.
Lorenzo Fattori, curatore della mostra e del “CandelarArte festival”, annuncia con piacere che da venerdì 19 agosto 2016 la mostra si arricchirà di una nuova opera: “Sebastiano” del maestro torinese Alberto Lanteri. Quest’ultima opera è stata scelta come immagine della serata “Notte Rossa dell’Arte” che si terrà a Candelara dalle 19.30 alle 0.30 del 28 agosto 2016.
Lanteri
Antonio Paolucci afferma che: “nell’universo visibile le cose ci appaiono come sono e come possono essere riprodotte, perché l’intersezione prospettica garantisce certezze di misure e di rapporti. Ma le cose appaiono come sono o come possono essere riprodotte, anche perché la luce diversamente le distingue a seconda della loro specifica materia”. Gli artisti in mostra sono stati scelti con l’intenzione di dimostrare come, attraverso il processo creativo, ognuno proponga un proprio punto di vista per illustrare un fatto, secondo la propria sensibilità; ognuno restituirà una propria visione introspettiva attraverso una prospettiva che è visionaria, emozionale o mnemonica… È Inversa perché vuole essere controtendenza al mercato dell’arte.
“Sebastiano”, opera datata 2012 del maestro Lanteri, propone una prospettiva inversa della santità, un’immagine non ortodossa di San Sebastiano che nello stesso titolo del quadro ha perso il prefisso “San”. Qui non è il martire citato nel Santorale cristiano ma il protagonista del dramma teatrale di Gabriele D’annunzio (1911). Sebastiano è uno splendido giovane ignudo, riverso nel suo letto; lo sfondo è composto da uno spesso strato di olio graffiato, con le classiche piume lanteriane che accolgono il corpo del martire che ha impresse sull’epidermide le frecce del suo martirio, quasi fossero dei tatuaggi. Nel disegno preparatorio a graffite su carta, rispetto alla tela dipinta, le biglie colorate sono invece sostituite da uova.
È un’opera che parla un linguaggio contemporaneo ma che non crea meno scandalo di quando, nel XVI secolo, Correggio affrescò solo le gambe nude della Madonna Assunta nel duomo di Parma (applicando alla lettera la visione prospettica). Altra fonte iconografica da cui Lanteri ha assimilato la lezione è il Cristo morto del Mantegna (oggi alla Pinacoteca di Brera): qui il corpo è posto sempre in maniera obliqua rispetto allo spettatore, ma è prono e girato a 180 gradi, mostrando i possenti glutei, ed è sparito il sudario che coprirebbe le forme atletiche e peccaminose.
Lanteri si discosta solo dal racconto dannunziano per far interpretare il suo Sebastiano ad un ragazzo palestrato e non androgeno, ma il risultato ottenuto è lo stesso: il santo, per la sua bellezza fisica, suscita gli interessi impuri dell’imperatore ma il giovane ufficiale non cede alle lusinghe ed al corteggiamento imperiale, rimanendo saldo nella sua fede e ciò lo porterà alla condanna.
Alberto Lanteri nasce a Torino, frequenta l’istituto d’arte e si specializza frequentando gli studi di importanti pittori; fra tutti ricordiamo quello di Pietro Annigoni, Mario Donizetti, Gilberto Zorio e Tabusso. Ha realizzato mostre in tutto il mondo e le sue opere sono conservate nelle principali gallerie e collezioni private. Nel 2013 è stato protagonista di una bella monografica dal titolo “Pittoricamente Modificato” a cura di Lorenzo Fattori e Gilberto Grilli, presso l’ex-chiesa di Santa Maria Maddalena a Pesaro.
San Sebastiano
La mostra “Prospettiva inversa” rimane aperta fino a domenica 28 agosto p.v. con il seguente orario di apertura:
· venerdì, sabato e domenica dalle ore 21 alle 23.
Per ulteriori informazioni si può consultare il sito web: www.candelara.com, quello dell’artista www.albertolanteri.com/ oppure contattare il curatore della mostra.
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