Clinica Stella Maris, le riflessioni del Consigliere Urbinati

 
 
San Benedetto del Tronto – Remando tutti nella stessa direzione è più facile raggiungere risultati importanti. La vicenda della Clinica Stella Maris rappresenta senza dubbio un esempio virtuoso di buona politica e di buona amministrazione. La situazione che si era creata, con le gravi difficoltà finanziarie della clinica, ha rischiato di mettere in crisi tutta l’offerta sanitaria della Riviera delle Palme. Tutti sanno dell’importanza che la struttura Stella Maris ha rivestito per il nostro territorio: perdere quei servizi e quei posti letto in un periodo come questo non potevamo proprio permettercelo. Oltretutto ritengo estremamente positivo che la proprietà sia rimasta in loco. Questa vicenda è una bellissima scommessa anche per quegli imprenditori che, avendo manifestato un concreto interesse, dimostrano di credere nel rilancio della casa di cura e nel territorio.
Le premesse sono ottime, e i presupposti per il mantenimento di ogni servizio ci sono tutti. L’operazione si è svolta in pochissimo tempo: sono stati fondamentali l’impegno e il lavoro di tutti gli attori che hanno partecipato a questa vicenda. Innanzitutto un ringraziamento sentito a tutti i lavoratori, a tutti i livelli, che hanno dimostrato una grandissima professionalità ed un grande attaccamento al proprio lavoro. Un ringraziamento particolare alle organizzazioni sindacali, alla Asur, al Tribunale di Ascoli Piceno e ai curatori fallimentari, i quali hanno saputo guardare all’interesse collettivo con estrema professionalità.
Infine ci tengo a rivendicare il lavoro fatto dalla Regione Marche e dal suo Settore Sanità. Una ampia vicinanza ci è stata dimostrata direttamente dal presidente Ceriscioli il cui impegno ha fatto sì che questa vicenda si concludesse nel migliore dei modi.
Ora la scommessa del rilancio della struttura riguarda tutti: l’impegno della Regione non mancherà e questo è un buon segno per continuare a lavorare con costanza e determinazione ad un nuovo modello di sanità regionale. Un nuovo modello che non può prescindere nell’avere nell’Ospedale Unico del Piceno il suo principale obiettivo e punto di riferimento.
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