Alloro (pianta, foglie, proprietà)
di FDA
Giove l’amava, senz’altro corrisposto. Non la pianta, la Ninfa.
Dafne si era trasformata in alloro per sfuggire a quell’ingordo di Apollo che si era invaghito della sua bellezza e non perdeva occasione per allungare le mani.
Così, adesso, dove c’è la pianta, Giove non fa cadere mai il suo fulmine!
E quei Greci che chiamano Dafne l’alloro? E fanno crescere la pianta di fronte alla porta di casa? (Peraltro risparmiando la spesa di parafulmini e punzoni di messe a terra…c’à sempre qualcuno che ne sa di più).
Dillo e ridillo, qui da noi in Italia la pianta d’alloro la chiamiamo Lauro. Gli imperatori la coltivano, bella e odorosa nei loro giardini , ci giocano e la curano per far piacere a Giove, intrecciano corone con le sue foglie e se ne cingono la testa: stanno così bene in capo, le corone, che spesso non vengono più tolte, specie dai portatori calvi…Ma ecco che à invalsa quell’usanza – su cui nessuno ha da ridire – di cingerne il capo di insigni studiosi, di grandi letterati, di Poeti ma , da poco (saranno duecent’ anni) , anche di Studenti quando al termine di un lungo Corso di studi ottengono l’attestato del superamento del corso stesso: ecco, l’attestato si chiama, appunto, Laurea e chi l’ha ottenuta, ancora appunto, Laureato.
Chi la Laurea non l’ha conseguita pur perseguendola può essere soggetto a fastidiosissimi e periodici mal di pancia con possibili derive nell’Invidia (punte di), uno dei più perniciosi peccati capitali che potrebbe pericolosamente addirittura degenerare nell’Accidia, altro peccato capitale da rifuggire.
Nessuna paura! Il pericolo è superabile bevendo, ai primi sintomi di dolori al ventre, proprio un decotto d’alloro: portare ad ebollizione 30 cc di acqua dei Sibillini, immergervi una o due foglie d’alloro, continuare l’ebollizione per due minuti , lasciar quindi riposare : assumere a media temperatura.
Ma le foglie d’alloro, al di là delle corone profumate e dei decotti lenenti, presentano ulteriori incredibili qualità: favoriscono la digestione, combattono il raffreddore, danno sollievo a mani screpolate e piedi che tendono a sudorazione eccessiva, profumano gli armadi tenendo lontane le tarme (hai detto niente…!), stabilizzano – con un’aggiunta di 15 gocce di olio di cipresso e un cucchiaio di aceto di mele – il ph nei capelli grassi , sconfiggono l’insonnia.
Per quest’ultima eventuale necessità , si proceda pure come col decotto contro il mal di pancia con l’avvertenza che le foglie siano preventivamente sminuzzate e quindi l’infuso venga filtrato prima d’essere assunto: troppe foglie sminuzzate potrebbero far dormire ben oltre il normale orario mattutino di sveglia! Si pensi che l’infuso con tali alte concentrazioni d’alloro veniva usato da Cesare (il Giulio) per addormentare i potenziali nemici invitati alla sua tavola.
Bene, è quasi mezzanotte…mentre batto con la destra sul p.c., reggo con la sinistra una tazza d’infuso d’alloro: lo sorbisco piano, ancora caldo com’è…certo, è per riposare serenamente ma anche perché – meglio dirlo subito – è qualche tempo che provo dolori di pancia.
Invidia verso chi ha la Laurea!, penserete: ebbene …sì, lo confesso: ma solo di chi ne ha due.
Francucciovostro, Santomartire del Tronto 14 ottobre 2016
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