Oltre 700 mila euro per i dottorati di UniMc

Tramite il Bando regionale Eureka, in cinque anni l’ateneo maceratese ha ottenuto in totale oltre due milioni e mezzo di finanziamenti, arrivando a coprire quasi il 50% delle borse di studio.
 
Ammonta ad oltre 700 mila euro il finanziamento ottenuto dall’Università di Macerata per i dottorati di ricerca applicati. La Regione Marche, infatti, ha approvato tutti e quattordici i progetti presentati dall’Ateneo nell’ambito del bando Eureka, edizione 2016. Si tratta di un’iniziativa che, dal 2012, permette ai dottorandi delle università marchigiane di svolgere la propria attività di ricerca in settori scientifico-disciplinari e tecnologici ritenuti prioritari anche all’interno delle aziende locali. In questi cinque anni l’ateneo maceratese ha ottenuto in totale oltre due milioni e mezzo di finanziamenti, arrivando a coprire quasi il 50% delle borse di dottorato. Ogni studente ottiene, infatti, una borsa di studio triennale da 65 mila euro il cui costo, quest’anno, è suddiviso per due quinti in capo alle imprese, due quinti in capo alla Regione e un quinto in capo all’Università, che si fa carico anche i costi della formazione dottorale. L’obiettivo è quello di sostenere la formazione dei giovani in modo orientato alla ricerca, all’innovazione e alla valorizzazione del capitale umano. Il programma, giunto alla sua quinta edizione, ha ottenuto un ampio successo e il riconoscimento dal Miur quale buona pratica per lo sviluppo del territorio attraverso la collaborazione scientifica con le Università.

“L’Università di Macerata – commenta il rettore Luigi Lacchè – ha saputo cogliere con grande efficacia questa nuova opportunità mostrando l’estrema concretezza dell’umanesimo che innova: in poco tempo, infatti, l’Ateneo è riuscito a colmare il gap storico con gli Atenei a vocazione scientifica, facendo vedere sul campo che l’innovazione non è solo tecnologica e che le imprese hanno bisogno di figure di umanisti e di innovatori sociali”.
 
“I nostri studenti – aggiunge la direttrice della Scuola di dottorato Barbara Pojaghi – posseggono una preparazione che li rende in grado di cogliere ed affrontare le sfide di un mondo sempre più globalizzato e complesso: penso all’internazionalizzazione e ai rapporti con i nuovi Paesi protagonisti della sfera economica, la sostenibilità ambientale, la valorizzazione dei beni culturali attraverso le nuove tecnologie, il sostegno alle persone fragili, giusto per citare alcuni degli ambiti di indagine che saranno approfonditi attraverso questi progetti”.
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