Sanità presente e futuro, il PD ne discute

 
San Benedetto del Tronto li 25 Ottobre 2016 – La riunione organizzata dal Circolo Centro giovedì scorso è stato un momento di discussione tra gli iscritti del PD, medici e operatori della sanità sia delle strutture pubbliche che di quelle private; erano tanti quelli che insieme al segretario Roberto Giobbi, alla consigliera comunale Maria Rita Morganti e al Consigliere Regionale Fabio Urbinati hanno dato vita ad un bel dibattito sul tema sempre caldo della sanità, in particolar modo delle strutture ospedaliere pubbliche e private. I tanti e interessanti interventi hanno fatto si che la riunione, in un clima finalmente propositivo, si protraesse fino a tarda ora. Questo a dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, che i nostri iscritti vogliono parlare di cose concrete che toccano direttamente la loro vita di tutti i giorni: la sanità è senz’altro uno di queste. In apertura, il segretario ha spiegato le motivazioni per cui si era deciso di indire una riunione sulla Sanità Il motivo principale è stata la recente notizia di dove ubicare il nuovo ospedale Marche Nord e la modalità usata (la scelta dell’ubicazione è stata fatta tramite una app informatica). L’assemblea dei sindaci della zona non è riuscita a trovare un accordo e quindi la Regione ha deciso in autonomia Il Presidente Ceriscioli ha dichiarato che quando si tratterà di prendere la stessa decisione per i nuovi ospedali del Maceratese e del Piceno, se gli amministratori locali non troveranno l’accordo, sarà sempre la regione a decidere usando lo stesso metodo. Questo ci sembra un buon motivo per iniziare a discutere di tale prospettiva. Dopo la relazione introduttiva del segretario la parola è passata al Consigliere Urbinati che ha fatto un ampio e dettagliato rendiconto di come la regione intende portare avanti il discorso della sanità regionale. Il consigliere ha detto che è del tutto saggio e di prospettiva il fatto che il Pd Sambenedettese si occupi prioritariamente di sanità. Sono passati ormai 4 anni da quando l’assemblea dei Sindaci del Piceno deliberò questa scelta. Oggi questa nuova Giunta Ceriscioli ha deciso con grande convinzione e con un indirizzo politico chiaro che il futuro della sanità Picena passa inevitabilmente per l’ospedale unico. Non si tratta solo di una questione di costi, ma si tratta di miglioramento dei servizi sanitari sul territorio e di potenziamento di specialistiche complesse pronte a ricevere tutte le moderne tecnologie necessarie per tenere il passo alla sfida della medicina moderna. Le vecchie strutture non reggono più, già solo l’efficentamento energetico e il rischio sismico varrebbero la scelta. A breve avremo uno studio dettagliato di come questa struttura dovrà essere fatta, la direttrice dell’AV 5 ha questo obiettivo, e presto sapremo tutti i dettagli, poi la politica locale dovrà decidere la localizzazione, se non lo farà sarà la Regione ad indicare il posto così come fatto per. Pesaro e Fano. A seguire tanti gli intervenuti, e praticamente tutti si sono detti favorevoli a questa soluzione, anzi qualcuno ha sottolineato che tra gli addetti ai lavori in molti erano favorevoli a questa soluzione già circa 15 anni fa. Poi il discorso si fermò con la decisione dei procedere con l’area vasta. Tutti hanno anche ribadito che è vitale che la struttura sia realizzata con le più avanzate tecnologia del settore, sia per quanto riguarda l’edificio sia per quanto riguarda la tecnologia usata per la strumentazione (sale operatorie, diagnostica, informatizzazione). E’ stato altresì sottolineato che oltre la tecnologia servono primari, medici e operatori di qualità numericamente sufficienti a garantire un servizio con alti standard, fornendo questo servizio in modo più continuativo possibile e garantendo le giuste pause di riposo per chi lavora per la nostra salute. La nuova struttura deve pensare oltre che ai pazienti anche a chi li assiste, quindi è vitale fornire strutture/servizi a basso costo per favorire chi deve rimanere per periodi lunghi vicino ai degenti. Camere da affittare e mensa devono essere presenti nelle vicinanze della struttura ospedaliera. Durante la discussione in tanti hanno toccato un altro aspetto importante, l’ubicazione del nuovo ospedale. E’ ovvio che non sarà ne San Benedetto ne Ascoli il posto dove far sorgere il nuovo ospedale. La posizione deve essere scelta tenendo in considerazione la vicinanza alle maggiori infrastrutture già esistenti (autostrada, ferrovie, superstrada), la possibilità di farne di nuove (parcheggi ed eliporto) e il bacino di utenza di tale struttura. Si dovrà tener conto della popolazione del territorio ma anche, essendo la nostra una zona a forte vocazione turistica, del forte incremento che si ha sulla costa nei mesi estivi. La bassa Vallata del Tronto è il luogo ideale tenendo conto di questi parametri. In più in questo caso ci sarebbe una forte mobilità attiva proveniente dalla confinante costa nord abbruzzese e dalla Val Vibrata. E’ stato pure sottolineato con forza che in attesa dell’ospedale unico le due strutture presenti, quelle di Ascoli e San Benedetto, devono avere pari dignità e devono essere entrambe rafforzate perché, e questo vale specialmente per l’ospedale di San Benedetto, ora sono in forte sofferenza. Durante la riunione diversi interventi hanno giustamente sottolineato che Sanità non è solo fatta di ospedali pubblici, ma anche di medici di base, da nuove strutture sanitarie (le casa della sanità), da ospedali e ambulatori privati; Tutti questi soggetti concorrono a migliorare l’offerta sanitaria e pertanto devono essere trattati dalla politica con lo stesso interesse rivolto alle strutture ospedaliere pubbliche. La presenza di un medico della Stella Maris ci ha permesso di conoscere le problematiche che ne hanno fatto temere la chiusura e di essere informati sugli ultimi sviluppi che sembrano indicare che a breve si torni alla piena operatività di quella importane realtà della sanità sambenedettese. Partendo dal caso Stella Maris si è sottolineato il ruolo importante del controllo che la politica deve svolgere in modo costante ed efficacie per evitare simili casi. Le varie realtà che concorrono a garantire la nostra salute, sia in termini di prevenzione che di cure altamente specializzate, devono essere coordinate in modo da evitare inutili sovrapposizioni o mancanza di colloquio tra di esse. Per fare ciò servono persone formate e serve una politica che si faccia carico di investire sempre più in sanità ma si faccia anche carico di controllare come quei soldi pubblici vengono spesi. L’assemblea ha infine deciso, visto l’interesse suscitato da tale incontro, di far sua la proposta fatta da un nostro storico iscritto nonché ex operatore della sanità ospedaliera: il Circolo Centro si attiverà per creare un gruppo di lavoro che costantemente monitorizzi e valuti la situazione della nostra sanità e allo stesso tempo segua ed indirizzi la decisone di andare verso l’ospedale unico. Il PD rivolge anche un invito alle altre forze politiche della città e del territorio perché inizino una seria ed approfondita riflessione su tale argomento mettendo da parte il campanilismo che ha in passato ha penalizzato fortemente Sud delle Marche. Tale richiesta è in primis rivolta al sindaco Piunti e alla sua maggioranza che deve prendere una posizione sull’argomento e deve confrontarsi con l’amministrazione di Ascoli senza timori referenziali. Se è vero che non ci sono i soldi per fare grandi opere è pur vero che è questo il momento delle grandi idee; idee finanziate con i soldi regionali ed europei che serviranno a cambiare il nostro futuro. Chiudo questa relazione ricordando che, mentre tutta la politica oggi è presa dalla riforma della seconda parte della costituzione, l’art. 32 della prima parte ci ricorda che La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti…. “ Il nostro paese, grazie ai padri fondatori, garantisce la sanità pubblica per tutti con un livello qualitativo che difficilmente si trova in altri paesi. Sta alla politica attuale e futura trovare sempre nuove soluzione per garantire che questo principio venga garantito anche in futuro.
Il segretario del Circolo Centro. Roberto Giobbi
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