Seminario di ricerca e disseminazione della Memoria all’UniMc

Rete Universitaria per il Giorno della Memoria
Centro interuniversitario 27 gennaio – Giorno della Memoria
In memoria di Elie Wiesel
Seminario di ricerca e disseminazione della Memoria

Università di Macerata, 20 ottobre 2016
 
Come posso trasmettere alle generazioni del futuro la Memoria della Shoah?
E come farlo nel rispetto della sostanza storica, ma tenendo a distanza la retorica e la facile demagogia?
Infine: quali fra le molte iniziative possibili offrono i migliori benefici sul piano didattico e formativo?
 
Macerata – Per rispondere a queste domande l’Università di Macerata istituisce giovedì 20 ottobre 2016 un Seminario di ricerca e disseminazione della Memoria. Il seminario, quest’anno indirizzato alla memoria di Elie Wiesel, è uno dei dieci organizzati in contemporanea, tra il 13 e il 21 ottobre, dalla Rete Universitaria per il Giorno della Memoria e dal Centro interuniversitario 27 gennaio – Giorno della Memoria in altrettanti atenei: sono le Università del Piemonte Orientale, Milano Statale, Trieste-Gorizia, Bologna-Forlì, Macerata, Perugia, Teramo, del Molise, Bari “Aldo Moro” e della Calabria.
 
Il seminario dell’Università di Macerata si svolge in collaborazione con l’Ambasciata d’Israele in Italia e con il patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, della Comunità Ebraica di Ancona, del Consiglio Regionale delle Marche, della Regione Marche e del Comune di Macerata. Esso, inoltre, da un lato vede presente, in qualità di parte attiva nei processi di testimonianza e di insegnamento, luoghi significativi della Memoria ebraica e partigiana, dall’altro si avvale della collaborazione di artisti e associazioni culturali impegnati nella rappresentazione della Shoah e dei suoi molteplici aspetti, quale mezzo di trasmissione della Memoria attraverso l’arte, la musica, la danza e il teatro. Quest’anno è prevista la visita guidata al campo di Urbisaglia, presso la Fondazione Giustiniani Bandini, a cura della dottoressa Giovanna Salvucci, e la collaborazione artistica dell’associazione culturale “Teatro della Comunità”, diretta dall’attore e regista di teatro e cinema Marco Di Stefano e dalla danzatrice Tanya Khabarova. La visita e la rappresentazione artistica sono da intendersi come parte integrante dell’evento formativo.

La responsabilità scientifica e organizzativa è della professoressa Clara Ferranti; la Segreteria del seminario (riferimenti in calce) è formata da due giovani studiose e da una unità del Personale Tecnico-Amministrativo dell’ateneo. Hanno confermato la loro adesione in qualità di relatori i professori Carla Canullo, Carla Marcellini, Maria Elena Paniconi e Marcello Pezzetti.
 
Le lezioni e la rappresentazione artistica avranno luogo la mattina alla Domus San Giuliano dalle 9 alle 13.30; l’introduzione storica e la visita guidata al campo di Urbisaglia si svolgerà nel pomeriggio, dalle 15.30 alle 18.30. Il programma dettagliato e altro materiale informativo sono disponibili nella pagina web www.unimc.it/seminariomemoria.
 
Il giorno in cui ha luogo il seminario obbedisce a una scelta precisa. All’alba di sabato 16 ottobre 1943 la polizia tedesca, agli ordini del tenente colonnello delle SS Herbert Kappler, fece irruzione nel Ghetto di Roma, con obiettivi il sequestro, la deportazione e l’eliminazione degli ebrei romani. Fu questo il più efferato crimine del genere compiuto in Italia: degli oltre mille catturati e tradotti ad Auschwitz ne tornarono sedici. Anche grazie al contributo di Giacomo Debenedetti, il 16 ottobre, o Sabato Nero, rappresenta da allora un momento chiave nella Memoria, ebraica e non solo ebraica.
 
La Rete Universitaria per il Giorno della Memoria, costituitasi nel marzo 2011, è stata presentata ufficialmente il 24 gennaio 2012 alla Camera dei Deputati; il 4 giugno 2012, sempre alla Camera dei Deputati, ha tenuto i suoi primi tavoli tecnici, centrati su Negazionismo, Museologia della Shoah e Didattica della Shoah. Dopo una prima collana di tre volumi, uscita fra il 2010 e il 2013 per i tipi di Rubbettino, la Rete ha fondato nel 2014 una seconda collana presso le Edizioni Università di Macerata, dal titolo “Il tempo, la storia e la memoria”. Dal 2012 al 2015 la Rete ha organizzato, nel ricorrere del 16 ottobre, quattro Corsi nazionali di Storia e didattica della Shoah, seguiti complessivamente da oltre cinquemila fra studenti e insegnanti.
 
Il nuovo Centro interuniversitario 27 gennaio – Giorno della Memoria riunisce attualmente tre atenei, Teramo, Macerata e della Calabria. Il Centro parte dall’esperienza della Rete Universitaria per svilupparla e approfondirla sul piano della ricerca e della conseguente disseminazione. Insieme, la Rete e il Centro si propongono di diffondere, fra l’altro in occasione del 27 gennaio e del 16 ottobre, “buone pratiche” nella lotta contro ogni forma di razzismo e antisemitismo, in vista della costruzione nelle generazioni più giovani di un sentimento di cittadinanza europea condivisa e di una cultura volta al pluralismo e alla tutela dei diritti umani e civili.
 
In Italia la commemorazione della Shoah rappresenta ormai un valore acquisito. Dall’anno 2000 questo valore è divulgato e protetto da una legge nazionale: è la legge che fra l’altro individua nel 27 gennaio il “Giorno della Memoria”, allo scopo di «ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati» (Legge 20 luglio 2000, n. 211, art. 1).
 
Il senso profondo della legge va comunque oltre l’obbligo di ricordare il passato, spesso riassunto nella formula “Perché non accada mai più”, consegnata in eredità da Primo Levi. Ricordare la Shoah e diffonderne la conoscenza significa innanzitutto, in termini più ampi ma non per questo generici, educare alla moderna cittadinanza europea attraverso la promozione di valori e sentimenti alla base della pacifica convivenza fra popoli, religioni ed etnie differenti, come la responsabilità individuale, la libertà democratica e la lotta al razzismo.
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