Terremoto, Ceriscioli: “Nuovo sisma aggrava la situazione”
“Grande collaborazione istituzionale per dare immediata risposta alla popolazione”
Ancona, 2016-10-27 – “La situazione è pesante: come ci immaginavamo ci sono tantissimi edifici, servizi, strutture lesionati, anziani che hanno bisogno di trovare un ricovero, o perché la loro casa non c’è più, o perché non c’è più la struttura che li ospitava”.
Queste le parole del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli che insieme al capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e al commissario per la ricostruzione Vasco Errani sta incontrando gli amministratori dei Comuni più colpiti. Finora il governatore ha visitato Tolentino, Pieve Torina, Pievebovigliana, Visso, Ussita, Muccia e successivamente andrà a Camerino.
“C’è un grande spirito di collaborazione da parte di tutti – ha proseguito Ceriscioli – : da parte dei sindaci, che sono stati in prima linea fin dal primo momento, della protezione civile nazionale, del commissario straordinario. Tutti quanti per affrontare la primissima fase, per trovare un luogo dove accogliere le persone che in questo momento – o perché la casa è lesionata o perché temono che non sia sicura – devono trovare un luogo in cui stare. Non è più agosto, siamo in novembre e le temperature qui facilmente diventano rigide. Occorre spingere per trovare immediatamente una sistemazione strutturale. Gli alberghi sono la soluzione naturale e quella più accessibile. Stiamo parlando coi sindaci perché in maniera condivisa coi cittadini vogliamo fare quelle scelte che diano loro sicurezza e tranquillità. Tutti i Servizi della Regione che hanno a che fare con quello che possiamo offrire adesso, la Sanità, i Trasporti e l’Agricoltura, sono mobilitati per dare questa risposta immediata e dopodiché proseguire, come già prevede il decreto, con la fase della ricostruzione. Credo però che la priorità in questo momento sia chiara: sono le persone che vanno ricollocate in qualche struttura. Con questa seconda fase del terremoto c’è stato un salto di qualità. Nella prima fase questi luoghi erano stati colpiti, ma i cittadini trovavano risposte in altre situazioni, sempre locali. Essendo molto cresciuto il fenomeno – ha concluso il presidente – ed essendo molto maggiori i danni, anche questo tipo di soluzione non è più disponibile”.
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