Conoscere l’Unione Europea: Mini Master Europrogettazione con Smarteam

 
OTTO CONSIGLI PER UN BUON PROGETTO EUROPEO
RUBRICA SETTIMANALE DELL’EUROPROGETTISTA

San Benedetto del Tronto – Finanziamenti, project manager, cultura, sport, innovazione, call. Parole che, assieme ad altre, arricchiscono le pagine di siti Istituzionali, di offerte di lavoro, di notizie che corrono in rete. Opportunità, bandi, cifre da capogiro incuriosiscono e attraggono sempre più imprese, associazioni, enti pubblici e organizzazioni ad avvicinarsi e cimentarsi nella progettazione europea.
Nella top ten delle professioni freelance emergenti compare quella del project manager (progettista). Corsi di formazione, Master e seminari sono disponibili in tutta Italia, da nord a sud, per offrire agli interessati la giusta preparazione e fornire il corretto know-how per praticare questa professione.
Ma come scegliere il corso giusto? Quali sono gli argomenti che dovrebbero essere trattati da un corso in progettazione europea?
La nostra rubrica “Otto consigli per un buon progetto europeo”, che si articolerà quindi in otto appuntamenti, si rivolge appositamente a chi voglia avvicinarsi o migliorarsi nella professione dell’europrogettista e nello sviluppo di progetti volti all’ottenimento di finanziamenti europei.
Per il raggiungimento di questi obiettivi SMARTEAM invita tutti gli interessati ad iscriversi al Mini-Master in Europrogettazione che si svolgerà dal 24 al 27 gennaio 2017.
Per questo, ogni lunedì, per otto settimane, cercheremo di offrire consigli utili per l’approfondimento e la comprensione di questa figura e come poter sviluppare un buon progetto europeo.
Quali sono i nostri consigli?
Per il primo appuntamento: Conoscere l’Unione europea
Ogni professione richiede un’adeguata preparazione o conoscenza della storia o quantomeno del processo storico che ha dato origine al proprio settore. Questo è ancor più vero per la progettazione europea. I Programmi europei, le Politiche, gli atti giuridici che danno azione e sostanza ai finanziamenti sono figli di un processo storico lungo, sofferto e lungimirante di Uomini che hanno contribuito alla nascita dell’Unione. L’influenza filosofica di pensatori come Kant, Hugo, Mazzini, Croce (per citarne alcuni) hanno contribuito enormemente alla nascita del concetto di Unione in periodi storici in cui tutto ciò era inimmaginabile. L’importanza di conoscere personaggi quali: Spinelli, Adenauer, De Gasperi, Spaak, Schuman, Monnet (da quest’ultimo prende il nome un’azione del Programma Erasmus +) non può non essere evidenziata e consigliata, poiché ritenuti padri fondatori dell’Europa e del pensiero europeo.
Conoscere la storia dell’Unione europea si rende quindi necessaria per comprenderne: le fasi del processo d’integrazione, l’articolazione delle Istituzioni europee, la definizione delle competenze dell’Unione attraverso i Trattati e delle sue dimensioni grazie agli allargamenti.
In principio, i Paesi fondatori erano sei. Fin dall’inizio la Comunità (prima) e l’Unione europea (ora) sono state ideate come organizzazioni aperte a tutti i Paesi. Infatti, attualmente, vi sono Paesi che hanno fatto domanda di adesione e le cui trattative sono in corso (es. Albania e Turchia).
Dove vengono stabilite le procedure di adesione o di uscita (es. Brexit)?
Nei Trattati. Grazie ai Trattati vi è stata la nascita del sistema comunitario (CECA) avuto inizio dalla dichiarazione del ministro francese Affari esteri Robert Shuman, ispirato da Jean Monnet e da tutti conosciuta “dichiarazione Schuman”, del 9 maggio 1950. La dichiarazione rendeva pubblica la proposta di affidare la produzione franco-tedesca del carbone e dell’acciaio ad un’Alta autorità, aperta a tutti gli Stati che vi avrebbero voluto aderire. Oltre alla Germania Federale, aderirono senza riserva l’Italia, il Belgio, i Paesi Bassi, il Lussemburgo. Tutti assieme, il 18 aprile 1951, firmarono il Trattato che istituiva la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA). Le sue successive evoluzioni hanno permesso di costruire l’Unione europea, così come la conosciamo oggi, figlia del Trattato di Lisbona, in vigore dal 1 dicembre 2009.
Perché è così importante conoscere la storia dell’Unione europea?
Ad esempio, il Programma Europa per i Cittadini (che vedremo meglio nei prossimi appuntamenti), avendo come intento quello di avvicinare i cittadini europei all’Unione europea, ha definito tra i propri obiettivi specifici quello di sensibilizzare alla memoria, alla storia ed ai valori comuni dell’Unione europea finanziando, per l’appunto,
progetti in grado di valorizzare la memoria storica europea (oltre che gemellaggi e reti tra Città). Va specificato inoltre che è fondamentale conoscere i Trattati perché al loro interno vengono ripartite le competenze tra l’Ue e gli Stati membri; viene definito il quadro giuridico Istituzionale dell’Unione e il funzionamento, e vengono definiti i principi su cui poi si basano le Politiche e i finanziamenti europei. Di fatto, i Trattati vengono definiti quali fonti del diritto primario dell’Unione europea.
Quali sono le principali fonti del diritto dell’Unione che disciplinano anche i finanziamenti europei?
Lo scopriremo nel prossimo articolo!
Alla prossima settimana con il secondo appuntamento dal titolo: Conoscere il diritto dell’Unione europea. Rubrica settimanale su otto consigli per un buon progetto europeo!
Per informazioni sul minimaster in europrogettazione visita la pagina SMARTEAM: http://www.smarteam.net/mini-master-europrogettazione/ 
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