Grande attenzione del pubblico e della critica internazionale per il nuovo allestimento di Adelson e Salvini

Jesi (AN), 10 novembre – Pubblico e critica internazionale a Jesi per il nuovo allestimento di Adelson e Salvini di Vincenzo Bellini che inaugura la 49ª Stagione Lirica di Tradizione del Teatro G.B. Pergolesi di Jesi , venerdì 11 novembre alle ore 20,30 e domenica 13 novembre alle ore 16 con la direzione di José Miguel Perez Sierra e con la regia di Roberto Recchia. L’opera, proposta in una nuova edizione critica, sarà registrata in dvd.
 
 
Grande attenzione del pubblico e della critica internazionale per il nuovo allestimento di Adelson e Salvini di Vincenzo Bellini, opera di rarissimo ascolto che venerdì 11 novembre alle ore 20,30 e domenica 13 alle ore 16, inaugura la 49ª Stagione Lirica di Tradizione del Teatro G.B. Pergolesi nell’ambito della Stagione Lirica unica “Opera Ancona Jesi”. Molti gli studiosi e gli appassionati di Bellini che verranno al Teatro Pergolesi per assistere alla prima messa in scena di una nuova edizione critica dell’opera, la prima composta da Bellini.  Per l’occasione, lo spettacolo musicale sarà registrato in dvd dalla casa discografica Bongiovanni.
L’opera è proposta dalla Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Teatro Massimo “V. Bellini” di Catania. Lo spagnolo José Miguel Perez Sierra, una presenza consolidata in Italia, dal Rossini Opera Festival al San Carlo e al Verdi di Trieste, dirige a Jesi il titolo belliniano dopo aver diretto Donizetti a fine ottobre a Bilbao. La regia è di Roberto Recchia, che inaugurò il Pergolesi Spontini Festival 2005 con un indimenticabile Petit train de plaisir nel deposito delle locomotive di Falconara. Le scene sono di Benito Leonori, le luci di Alessandro Carletti; firma i costumi Catherine Buyse Dian, costumista impegnata in numerose produzioni internazionali tra cui la collaborazione con “The Young Pope” di Paolo Sorrentino.
Nella compagnia di canto, protagonisti sono Rodion Pogossov nel ruolo di Lord Adelson e Merto Sungu in quello di Salvini; l’orfana Nelly è Cecilia Molinari, giovanissima scoperta rossiniana al suo primo Bellini. Fanny è Sara Rocchi, Madama Rivers è Giovanna Lanza, Baurzhan Anderzhanov è Struley, Bonifacio è Clemente Antonio Daliotti e Geronio è Enrico Marchesini. L’Orchestra è la Sinfonica “G. Rossini”, il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” è diretto da Carlo Morganti.
Il dramma per musica in tre atti, adattato da un libretto di Andrea Leone Tottola, è proposto nella versione originale, quella effettivamente eseguita a Napoli nel Carnevale 1825 e scritta dal giovanissimo compositore al termine dei suoi studi di conservatorio, con i dialoghi parlati ed il ruolo del basso buffo cantato in napoletano. L’edizione critica proposta, a cura di Casa Ricordi, rappresenta nella maniera più completa possibile lo stato attuale delle conoscenze intorno ad “Adelson e Salvini”, dopo il rinvenimento nel 2001 di fonti precedentemente sconosciute, emerse nel Fondo Mascarello della Biblioteca del Conservatorio di Milano, che hanno consentito di integrare le ridisegnare radicalmente ciò che si credeva di sapere sull’opera e di integrare le lacune di autografi e manoscritti già noti.
La vicenda è ambientata nel XVII secolo in un castello irlandese; al centro della trama, due amici (il nobile Adelson e l’artista Salvini) e l’amore per la stessa donna, l’orfana Nelly, tra colpi di scena, sotterfugi e rapimenti. Al centro della lettura registica di Roberto Recchia, è “la follia di Salvini e la sua professione di pittore. Follia tutta romantica e non certamente patologica in senso moderno: Salvini è discendente diretto di Werther, vittima di un’irrequietezza romanticamente giovanile e di un amore impossibile e convenzionale, e tenterà più volte il suicidio per sfuggire al suo demone. Questa “follia” si traduce, sulle tele di Salvini, in ritratti mai terminati, dove a mancare è sempre il volto dell’amata, al punto che l’insipida Fanny si sente autorizzata a credersi lei l’oggetto del desiderio dell’attraente italiano. L’Irlanda che vedremo in scena, a questo punto, è il frutto della fantasia del pittore: le grandi tele dipinte diventano fondali e quinte teatrali di una rappresentazione che probabilmente avviene nella fantasia del protagonista (in omaggio anche alla destinazione originaria dell’opera che Bellini scrisse per il Conservatorio come saggio finale e quindi rappresentata, si suppone, con mezzi teatrali limitati)”.
 
Tra le iniziative “Intorno alla 49^ Stagione Lirica del Teatro Pergolesi”, oltre alle Guide all’ascolto ed il “libretto in 30 minuti” a cura di Elena Cervigni al Teatro Pergolesi, e alle conversazioni con aperitivo a tema “Happy Opera” nei locali del centro, da segnalare presso Pinacoteca Civica (Galleria degli Stucchi di Palazzo Pianetti) – la mostra fotografica ad ingresso libero “Foto senza fili” di Adriana Argalia.
 
La 49ª Stagione Lirica di Tradizione del Teatro G.B. Pergolesi di Jesi, è organizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini – presidente Massimo Bacci, amministratore delegato William Graziosi, direttore artistico Vincenzo De Vivo – con il sostegno di Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, e della Regione Marche / Soci Fondatori Comune di Jesi, Comune di Maiolati Spontini / Partecipanti Aderenti Comune di Monsano, Comune di Montecarotto, Comune di San Marcello / Partecipante Sostenitore Camera di Commercio di Ancona / Fondatori Sostenitori Art Venture: Gruppo Pieralisi, Leo Burnett, Moncaro, New Holland-Gruppo Fiat, Starcom Italia / Charity partner Medici Senza Frontiere / Sponsor tecnico Santarelli & Partners / Sponsor principale Nuova Banca Marche.
 
Biglietti da 15 a 70 euro.
 
 
INFO
www.operanconajesi.it
www.fondazionepergolesispontini.com
Biglietteria Teatro Pergolesi tel. 0731. 206888
Fondazione Pergolesi Spontini Tel. 0731.202944
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