Mascalzonate settimanali

31 OTTTOBRE – 6 NOVEMBRE 2016
 
di FDA
 
 
1.La corazzata OPEC è oggi una bagnarola : meno male per noi automobilisti, anche se poi ci pensano le Petrolifere ed i loro Gestori a limitare i nostri pseudo vantaggi. A fine settembre i paesi membri OPEC si erano accordati per una piccola stretta produttiva tanto da stabilizzare il greggio sopra ai 50 $/barile ma alla resa dei conti, nella riunione di Vienna di fine ottobre, Iran Nigeria Libia hanno chiesto di essere esentati dalla riduzione. Ma lo ha chiesto anche l’Iraq che è il secondo produttore dopo l’Arabia. Fuori OPEC, la Russia – primo produttore – si è dichiarato disponibile a congelare la produzione ma non a ridurla…
Insomma, giocano tutti a chi è più furbo cercando di scaricare i contenimenti su Riad e quelli del Golfo. Non c’è un numero che quadri sui livelli di partenza dei tagli: i tecnici del cartello OPEC li ricavano dai dati della movimentazione sul Cargo Market ma questi dati non sono accettati dai singoli paesi membri; ad esempio, l’Iraq dice di estrarre 4.7 milioni di bar/giorno mentre in OPEC dicono che ne pompi 500mila di meno così se Bagdad accettasse formalmente di estrarre 4.2 milioni di bar/giorno per l’OPEC non avrebbe chiuso una sola valvola. Barano tutti sui numeri e gli unici a perorare per il cartello restano gli Arabi che hanno però poca intenzione di sostenere da soli le riduzioni necessarie a far risalire le quotazioni del prodotto.
Ma, anche se effettivamente riuscissero a limitare l’estrazione di 700mila-1milione di bar/giorno, tutti questi produttori arriverebbero ad accordarsi nel momento di massima produttività raggiunta, un record di 33,24milioni di bar/giorno estratti con la stagione invernale alle porte. In inverno si viaggia meno in Occidente e si spengono i condizionatori in M.O. ed il mondo continuerebbe a nuotare in una sovrabbondanza eclatante di greggio disponibile (una vera ‘bolla’) alimentata dai grandi investimenti, ora inarrestabili, di quando il petrolio quotava sopra i 100$/bar : investimenti che stanno per immettere sul mercato ulteriori 330mila bar/giorno dal Caspio, con un dettaglio ulteriore non trascurabile: se un accordo OPEC, diminuendo i depositi, riuscisse anche a far lievitare il prezzo del greggio intorno ai 60 $/bar, ripartirebbero alla grande le estrazioni americane dello Shale e la bolla riaumenterebbe in qualche settimana!
Certo, il tempo potrebbe far restringere ‘naturalmente’ l’estrazione: i pozzi esauriti non verrebbero rimpiazzati con nuovi investimenti oggi totalmente fermi: ma a fronte di quale futuro previsionale? Quale quota di mercato avranno le vetture elettriche fra 10 anni?
Se fossi un investitore nel petrolifero mi affretterei a cambiare settore…

2. Ma intanto la distribuzione stradale italiana dei carburanti autotrazione come si orienta? Non si nota più una gran guerra dei prezzi al pubblico come qualche tempo fa. I Gestori, tenutari per legge della variazione di detti prezzi, contro un compenso contenuto ma certo (intorno ai 20-25 mil€/lt) hanno demandato contrattualmente la determinazione del prezzo stesso alle stesse Petrolifere fornitrici che lo applicano telematicamente in remoto sulle colonnine self-service dei distributori stradali: variazioni sempre in ritardo sulle quotazioni del greggio al ribasso, sempre in contemporanea con quelle al rialzo.
Le Petrolifere hanno il naso lungo, annusano a distanza dei prossimi vent’anni: la Shell lascia il mercato italiano per l’ennesima volta, la Esso sta vendendo tutta la propria rete di distributori stradali (pur mantenendo il brand a fronte di accordi drastici di fornitura), TotalErg ha ufficializzato la volontà di vendere la sua.
A chi? Ad Operatori privati che hanno il naso meno lungo, annusano solo a dieci anni ma contano , in tale periodo, di rendere comunque profittevole l’investimento personale.

3. Il Petroliere Alessandro Garrone, che sta fortemente differenziando il business verso le Energie Sostenibili, ha invitato nella propria villa molti imprenditori liguri perorando per il SI al prossimo Referendum : la serietà e la valenza di Garrone, nelle cui aziende ho lavorato per vent’anni a seguire un’esperienza di altri venti nella Esso, mi farà sicuramente tener presente il suggerimento.
Sta di fatto che il rischio previsionale post-Referendum impatta di già sulla variazione dello spread: i BTP a 10 anni hanno toccato giorni fa il livello massimo da un anno dell’1.76%, lievitato anche lo spread fra BTP e rendimenti spagnoli dello 0.50% mentre in Eurozona i prezzi al consumo sono saliti dello 0.50%.
Segnali.

4. Nel 1951 gli analfabeti italiani e coloro che avevano fatto le sole elementari superavano il 90%; possedeva la laurea l’!% della popolazione. La scuola selezionava la classe dirigente, sì per merito ma, innanzitutto, per censo.
Nel 2001, gli analfabeti più i frequentatori delle elementari erano scesi al 36% mentre il 30% aveva fatto le medie, il 26% aveva conseguito il diploma , il 7% la laurea.
Nel 2016 è elevatissima la percentuale degli studenti delle scuole superiori per quanto resti elevata anche quella di coloro che non raggiungono il diploma: la scuola è di massa ma è restata anche di classe pur in forma diversa dal passato: il censo conta meno ma pesa l’importanza che la famiglia da agli studi.
Questa scuola non riduce assolutamente il divario tra chi apprende perché ha una famiglia ‘orientata’ e chi questa famiglia non l’ha e spesso acquisisce voti e titoli non corrispondenti all’effettivo merito. Mettendo in moto un circolo non-virtuoso di diplomati ‘di cartapesta’, cittadini-lavoratori-genitori più fragili.
Illuminante il libro, a mio avviso, “Scuola di Classe”, R. Contesti, Laterza.

5. Notizia che fa enorme piacere leggere: al Museo Pushkin di Mosca i giovani spingono per entrare. Ad ammirare. A stupirsi.
Di Raffaello e di Piranesi.
Alcuni giungono da lontano, altri da lontanissimo per vedere ‘la poesia del volto’ del grande Pittore che ha influenzato anche la cultura russa: c’è emozione fra i fruitori di quadri quali ‘Autoritratto’, ‘Madonna del Granduca’, ‘L’estasi di Santa Cecilia’, un’emozione condita da adorante silenzio.
Poi, Piranesi ‘Prima e dopo’, a testimoniare l’antico amore tra Russia e Italia. Quel Piranesi svelato a San Pietroburgo dallo scenografo Domenico Valeriani nel 1742 e lodatissimo dall’imperatrice Caterina II.
Sono 400 le opere rarissime presenti in quella mostra superba.

6. Il giornalista Enrico Deaglio (sul ‘Venerdì 4 Novembre), riferendosi ai fatti di Gorino, frazione di Goro, dove sono stati respinti 12 donne e 8 bimbi africani, cita il libro di Mary Beard “SPQR” in cui la nota professoressa inglese e grande studiosa dell’antichità romana dice che nel 212 d.c. Caracalla concesse la cittadinanza romana a tutti i liberi dell’impero portando rivoluzionariamente a compimento il processo avviato quasi mille anni prima da Romolo che aveva invitato stranieri e diseredati, profughi e esiliati a unirsi ai primi cittadini romani.
Trattasi dello stesso libro e della stessa Autrice riportato nella bibliografia del mio racconto “Passeggiata” pubblicato qualche settimana fa da Il Mascalzone: bibliografia ignorantemente dileggiata -‘ma che libri legge’- da quel (o quella) tal PGC nello scritto ‘Attenti a quei due’ ugualmente riportato dal quotidiano on-line. Il buon (o buona) PGC evidentemente non riesce a differenziare le proprie letture , ogni tanto tralasciando l’approfondimento di pubblicazioni tipo, che so, Caravan & Camper.

Francucciovostro, Santomartire del Tronto 7 Novembre 2016
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