UniMc e Ussita insieme nel segno del cardinale Gasparri

 
Si lavora all’organizzazione di un convegno internazionale in occasione del centenario dalla promulgazione del Codice di Diritto Canonico. A cascata, una serie di iniziative per collaborare alla rinascita economica e sociale del territorio colpito dal sisma.
 
Macerata – Università di Macerata e comune di Ussita insieme nel segno del cardinale Pietro Gasparri, nato proprio in una frazione della cittadina montana. Si tratta di una delle personalità più eminenti della sua epoca nell’ambito ecclesiastico, giuridico e politico, camerlengo e Segretario di Stato sotto il Pontificato di Benedetto XV e Pio XI, autore della prima codificazione canonica del 1917, sottoscrittore dei Patti Lateranensi nel 1929. Negli anni Ottanta l’allora rettore dell’Ateneo maceratese Attilio Moroni realizzò una serie di iniziative legate a questo straordinario giurista e questo forte interesse è sfociato nella costituzione del Centro studi comunale. Intorno alla sua figura, si sta lavorando all’organizzazione di un convegno internazionale, in occasione del centenario dalla promulgazione del Codice di Diritto Canonico del 1917. Il terremoto di fine ottobre ha provocato forti danni alla tomba del cardinale ad Ussita, in quel cimitero che egli stesso volle edificare dai resti del castello della vallata. Si tratta di un simbolo forte dal quale ripartire per ricostruire insieme in modo concreto, sviluppando iniziative che favoriscano la ripresa economica e sociale di tutto il territorio coinvolto dal sisma.
“C’è sempre stato un grande rapporto tra l’Università di Macerata, il cardinale Gasparri e Ussita – ha spiegato il sindaco Marco Rinaldi in conferenza stampa -. Dobbiamo ricostruire partendo da una programmazione di alto spessore per tutto territorio, che non sia l’iniziativa di un singolo comune. L’Università può essere la punta di diamante di questa pianificazione di iniziative strutturali per garantire un futuro anche economicamente interessante alle nuove generazioni.  Possiamo arginare il fenomeno dello spopolamento solo in questo modo”.
“Per noi – ha risposto il rettore Francesco Adornato – il rapporto con il territorio è strategico. C’è bisogno di recuperare l’identità territoriale come elemento prototipale di sviluppo che non sia alternativo, ma che, in una dimensione plurale, abbia sua dignità e forza propositiva per far rinascere quelle realtà. Questi territori rappresentano una connessione forte tra passato e futuro e noi vogliamo costruire il futuro senza abbandonare il passato”.
Come ha spiegato Giuseppe Rivetti, titolare della cattedra di diritto tributario di Unimc e direttore del Centro Studi Cardinale Pietro Gasparri, l’ateneo può farsi propositore di un progetto di detassazione che agevoli forme di investimento in armonia con il territorio. “Come è già stato fatto in altre parti d’Europa e d’Italia, – ha spiegato il docente – bisogna pensare a un nuovo modo di utilizzare la leva fiscale per creare interesse nel territorio da parte delle imprese. L’idea è quella di una finanza etica, che metta insieme profitto e valori. C’è bisogno dell’aiuto anche legislativo, che vada oltre l’emergenza, perché i sindaci non possono favorire questo sistemi da soli. È già inverno e bisogna pensare da subito a queste forme di intervento. Cercheremo di organizzare iniziative di confronto con i responsabili dello sviluppo economico e del ministero dell’economia e delle finanze per aprire un tavolo di confronto dove noi porteremo queste idee per pensare disposizioni normative che favoriscano gli investimenti”.
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