dalla Regione Marche

2016-12-19
Emergenza sanitaria territoriale: corso di formazione per il conseguimento dell’idoneità
La Regione emanerà un bando per formare cento medici. Ceriscioli: “Rafforziamo la rete”
La Giunta regionale ha autorizzato lo svolgimento di un corso per i medici interessati a conseguire l’idoneità all’esercizio dell’attività di emergenza territoriale (118). Il bando, che verrà pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Marche all’inizio del prossimo anno, prevede la disponibilità di cento posti, riservati ai laureati in medicina e chirurgia, abilitati all’esercizio della professione, iscritti all’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri. Sono esclusi i medici già in possesso dell’idoneità e quelli iscritti a scuole universitarie di specializzazione o al corso di formazione specifica in medicina generale. “Rafforziamo la rete dell’emergenza territoriale, per dare una risposta più vicina e tempestiva alle esigenze della comunità marchigiana – commenta il presidente Luca Ceriscioli – Tutto il sistema si arricchisce delle professionalità e della cultura necessarie ad accrescere le competenza nella gestione delle criticità sanitarie”. Le domande di ammissione al corso andranno presentate entro 30 giorni dalla pubblicazione del bando sul Bur. La formazione avverrà nelle quattro sedi che ospitano centrali operative: Aree vaste 1 (Pesaro-Urbino-Fano) – 2 (Senigallia – Jesi – Fabriano – Ancona) – 3 (Civitanova Marche – Macerata – Camerino) – 5 (San Benedetto del Tronto – Ascoli Piceno che copre anche l’Area vasta di Fermo). Ogni sede formerà 25 medici che verranno inviati dalla Regione sulla base della loro posizione in graduatoria e della preferenza espressa. I partecipanti dovranno contribuire con una quota di iscrizione di 1.500 euro (altri mille saranno a carico della Regione), che verrà rimborsata a seguito dell’eventuale convenzionamento a tempo indeterminato. Non è prevista nessuna retribuzione per la partecipazione al corso, della durata di quattro mesi, per un orario complessivo non inferiore a 300 ore, svolto prevalentemente in forma di esercitazione e tirocinio pratico.
 

Programma di sviluppo rurale 2014-2020, la nuova versione trasmessa all’Assemblea legislativa
Casini: “Come promesso in fase di approvazione, un testo adeguato alle esigenze del territorio”
“Un tagliando dopo un anno di applicazione, come promesso in sede di approvazione nel luglio 2015, subito all’inizio della decima legislatura”. È quanto afferma la vice presidente e assessore all’Agricoltura, Anna Casini, che ha portato in Giunta la delibera di modifica del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020. Il testo è stato trasmesso all’Assemblea legislativa che dovrà approvarlo. “Si tratta di una nuova formulazione del Psr che il nuovo Consiglio regionale aveva approvato appena insediato per avviare immediatamente il Programma, riservandosi di apportare eventuali adeguamenti dopo un anno di attuazione”, chiarisce Casini. Gli esiti sono stati valutati assieme alle associazioni di categoria, “mano a mano che evolveva la fase di gestione. Sono state recepite indicazioni del mondo agricolo che chiedeva la calibrazione di alcuni interventi per rispondere meglio alle esigenze del settore primario. Sono soddisfatta del lavoro di ascolto svolto e dell’impegno che, come Giunta, abbiamo mantenuto. Ora l’Assemblea legislativa ha gli elementi per approvare una nuova versione del Psr che completa e arricchisce l’impostazione iniziale, sempre valida, ma sintonizzata su alcune esigenze che vengono direttamente dal territorio”. Nel periodo di Programmazione 2014-2020 il Psr mette a disposizione 537,92 milioni di euro: 231,96 europei – 214,16 nazionali – 91,78 regionali. Tra le principali rimodulazioni introdotte con il nuovo testo si segnalano le misure a favore della trasformazione aziendale di prodotti agricoli (birrifici, pastifici, panifici), maggiori risorse per il benessere animale, sostegni per le attività nelle Aree natura 2000 (salvaguardia delle biodiversità negli habitat naturali). Una disposizioni molto richiesta e accolta nella nuova formulazione del Psr riguarda l’insediamento dei giovani agricoltori: le domande di contributo possono essere inviate entro 24 mesi dall’insediamento, rispetto ai 12 inizialmente previsti.
 
Sangue sempre più sicuro per pazienti e donatori
 

dalla Regione Marche
lab biologia molecolare

IL CENTRO TRASFUSIONALE DI ANCONA INAUGURA UN LABORATORIO ALL’AVANGUARDIA IN EUROPA 
 
Ancona – Un’eccellenza italiana nelle Marche che garantisce sangue sicuro e servizi efficienti per tutta la comunità marchigiana. E’ stato inaugurato oggi, al Centro Trasfusionale di Ancona, il nuovo laboratorio dedicato all’esecuzione dei test per la validazione del sangue donato. La nuova strumentazione, la prima del genere ad essere installata a livello europeo, consente analisi più rapide ed accurate grazie alle nuove tecnologie di ricerca del Dna e soprattutto consente di incrementare ulteriormente il livello di sicurezza del sangue donato a beneficio sia dei pazienti riceventi che dei donatori. In partnership con Roche Diagnostics, azienda leader nel campo della diagnostica, ora il nuovo laboratorio all’interno del DIRMT (Dipartimento Regionale Interaziendale di Medicina Trasfusionale) rappresenta un’eccellenza a livello italiano, forte di una strumentazione analitica all’avanguardia, che ha consentito anche di ottimizzare i flussi di lavoro della struttura. “Con questa strumentazione – ha commentato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli che ha partecipato alla cerimonia del taglio del nastro – possiamo garantire sia a chi dona, sia a chi riceve il massimo in termini di tecnologia, sicurezza e qualità. Il presidio del sangue e della donazione nelle Marche è  frutto del lavoro di tantissimi operatori sanitari e donatori volontari che da sempre compiono questo atto di grande generosità e  l’alta qualità delle prestazioni nel trattamento del sangue è riconosciuta a livello nazionale. Una qualità che si conquista giorno dopo giorno continuando con gli investimenti e condividendo la filosofia giusta come in questo caso: un unico impianto centrale che lavora per tutte le attività che si fanno nelle Marche con il top delle tecnologie”.
Con oltre 100.000 donazioni di sangue analizzate all’anno, il Laboratorio Regionale Centralizzato per la qualificazione biologica (DIRMT di Ancona) è uno dei più grandi di Italia ed è stato uno dei primi ad adottare un approccio innovativo nella gestione della validazione delle sacche di sangue ed emocomponenti, creando una struttura a livello regionale che centralizza gli esami effettuati (per escludere la presenza di virus patogeni quali ad esempio epatiti e HIV, rendendo il sangue donato idoneo alla trasfusione).
La nuova e innovativa strumentazione installata nel laboratorio del DIRMT unisce elevati standard di sicurezza ad una maggiore velocità analitica che accorcia significativamente il tempo necessario per la validazione del sangue, fattore critico in diverse situazioni come l’utilizzo di emocomponenti labili  o in caso di maxi-emergenze nazionali o in caso di valutazione di idoneità per l’espianto di organi. Inoltre, la flessibilità di utilizzo rende possibili altre applicazioni verso nuovi campi di ricerca. Il settore trasfusionale infatti è caratterizzato da una continua evoluzione degli scenari organizzativi ed epidemiologici, derivata ad esempio dalla diffusione di nuovi virus emergenti. La tecnologia estremamente innovativa introdotta nel nuovo laboratorio consente, non solo di rispondere efficacemente alle esigenze presenti, ma  di essere già pronti ad affrontare al meglio le sfide future.
 
 

dalla Regione Marche

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