Ricerca e innovazione, la Regione trasmette a Bruxelles il documento definitivo della strategia necessario per accedere al Fesr.
Bora: “Priorità agli interventi che garantiscono competitività e specializzazione”
Ancona – La Regione Marche ha inviato alla Commissione europea il documento definitivo sulla strategia per la ricerca e l’innovazione “Smart specialisation”: un testo necessario per accedere al Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) nel periodo di programmazione 2014-2020. Rappresenta l’impegno programmatico per evitare la frammentazione degli interventi finanziati dell’Europa e sviluppare strategie regionali che valorizzino i propri ambiti produttivi di eccellenza. “A ogni Regione viene chiesto di individuare i vantaggi competitivi e le specializzazioni tecnologiche più coerenti con il loro potenziale di innovazione, specificando gli investimenti pubblici e privati a supporto della strategia”, spiega l’assessora alle Politiche comunitarie, Manuela Bora. Le Marche hanno prodotto un documento condiviso con il territorio, valorizzando i punti di forza dell’economia e dell’identità regionale, insieme alle potenzialità di innovazione locale. Vengono individuati alcuni ambiti applicativi avanzati, quale la domotica, la meccatronica, la manifattura sostenibile, la salute e il benessere. Settori uniti dalla trasversalità della Ict (Information communication technology), cioè dallo scambio digitale delle informazioni che, insieme ai servizi innovativi, rappresenta un fattore determinante per favorire una reale trasformazione del sistema produttivo marchigiano. Su queste strategie è stato avviato un confronto con la Commissione europea e il ministero dello Sviluppo Economico che ha prodotto il documento finale, ora trasmesso a Bruxelles. “La strategia focalizza l’attenzione su un numero limitato di priorità, in termini di settori produttivi e di ambiti tecnologici, su cui concentrare gli investimenti in ricerca e innovazione nelle Marche – continua Bora – Questo per sviluppare un vantaggio competitivo durevole, basato sulla capacità di diversificazione e sulla specializzazione tecnologica, per consentire l’adattamento dei sistemi produttivi territoriali al rapido mutamento dei mercati”. La strategia, in particolare, prevede che nel periodo di programmazione 2014/2020, grazie alla capacità progettuale delle imprese e dei Centri di innovazione e ricerca, potranno affluire, sulle quattro priorità individuate, risorse pubbliche per oltre 507 milioni di euro, provenienti, oltre che dai Por (Programmi operativi regionali), da risorse nazionali (Fondo di sviluppo e coesione ) ed europee (come Horizon e Cosme).
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