dall’Amat

2017-01-23
 
PESARO TEATRO ROSSINI, DA GIOVEDÌ 26 A DOMENICA 29 GENNAIO
GLAUCO MAURI E ROBERTO STURNO PORTANO IN SCENA EDIPO
 
 
A distanza di pochi giorni dalla danza esplosiva dei Pockemon Crew è la prosa la protagonista al Teatro Rossini di Pesaro da giovedì 26 a domenica 29 gennaio con la stagione promossa dal Comune con l’AMAT. Glauco Mauri e Roberto Sturno sono i protagonisti di un dittico dedicato alla figura di Edipo, partendo dai due sommi capolavori di Sofocle, Edipo Re proposto nella lettura che ne fa il regista Andrea Baracco e Edipo a Colono diretto da Glauco Mauri.
Per la grande richiesta di biglietti, anche da parte degli studenti pesaresi, sabato 28 gennaio è stata aggiunta alle ore 16 la rappresentazione del solo Edipo re diretto da Andrea Baracco (biglietti per questa rappresentazione 10 euro).
Per questa circostanza l’abituale appuntamento di Oltre la scena, ciclo di incontri curati dall’AMAT con le compagnie protagoniste al Teatro Rossini, non avrà luogo sabato come annunciato ma sarà anticipato a vernerdì 27 gennaio, sempre alle ore 18 presso la Sala della Repubblica del Teatro Rossini (ingresso gratuito).
 
A distanza di vent’anni la Compagnia Glauco Mauri Roberto Sturno ritorna a mettere in scena i due capolavori di Sofocle, per analizzare più compiutamente il mito immortale di Edipo, affidando la regia a due diversi registi: Glauco Mauri per Edipo a Colono, e Andrea Baracco per Edipo Re. Due registi, due generazioni a confronto, esempio di collaborazione e di continuità, oltre che condizione indispensabile per il futuro del teatro. Edipo Re e Edipo a Colono, due testi rappresentati nella stessa serata, con due registi e due ambientazioni scenografiche diverse, unico l’autore, Sofocle, unica la traduzione di Dario Del Corno. Unico il cast: Glauco Mauri è Tiresia nell’Edipo Re e Edipo nell’Edipo a Colono, Roberto Sturno è Edipo nel primo e il Messo nel secondo, Elena Arvigo è Giocasta e Antigone; con loro in scena, impegnati nei due spettacoli in ruoli diversi, Mauro Mandolini, Ivan Alovisio, Laura Garofoli, Roberto Manzi, Giuliano Scarpinato, Paolo Benvenuto Vezzoso. Le scene e i costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, le musiche di Edipo a Colono di Germano Mazzocchetti e gli elementi sonori di Edipo Re di Giacomo Vezzani.
 
Edipo Re e Edipo a Colono sono due capolavori fondamentali nella storia dell’uomo – affermano Andrea Baracco e Glauco Mauri – per gli interrogativi che pongono alla mente e per la ricchezza di umanità e di poesia che ci donano. La storia di Edipo è la storia dell’UOMO, perché racchiude in sé tutta la storia del suo vivere. Edipo Re e Edipo a Colono sono due opere scritte in epoche diverse della vita di Sofocle ed è nell’accostamento di questi due grandi testi che poeticamente si esprime e compiutamente si racconta la “favola” di Edipo alla ricerca della verità. Alla fine del suo lungo cammino Edipo comprende se stesso, la luce e le tenebre che sono dentro di lui, ma afferma anche il diritto alla libera responsabilità del suo agire. Edipo è pronto ad accettare tutto quello che deve accadere ed è pronto a essere distrutto purché sia fatta luce. Solo nell’interrogarci comincia la dignità di essere uomini. E’ questo che Sofocle con la sua opera immortale dice a tutti noi. Convinti che il Teatro sia un’arte che può e deve servire “all’arte del vivere” affrontiamo queste due opere classiche per trovare nelle radici del nostro passato il nutrimento per comprendere il nostro presente, questo è il nostro impegno e il nostro desiderio.”
 
Lo spettacolo Edipo è una coproduzione della Compagnia Mauri Sturno con Fondazione Teatro della Toscana.
 
Per informazioni: Teatro Rossini 0721 387621. Inizio spettacolo: da giovedì a sabato ore 21, domenica ore 17.
URBINO IN MUSICA, MARTEDÌ 24 GENNAIO AL TEATRO SANZIO
SCHUMANN E ?AIKOVSKIJ, UN CONCERTO DI UMBERTO CLERICI E LA FORM
 
 
Martedì 24 gennaio prosegue con Umberto Clerici e la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana la terza edizione di Urbino in Musica, rassegna promossa dal Comune di Urbino e dall’AMAT con il contributo di Regione Marche e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
 
In programma alle ore 21 al Teatro Sanzio il concerto Schumann e ?aikovskij. Con un’ampia frase solitaria, simile agli esordi dei grandi idilli leopardiani per il suo slancio nobile, appassionato e pieno di vaghezza poetica, ha inizio il Concerto per violoncello di Schumann, capolavoro tra i più rappresentativi del Romanticismo e uno dei più noti e amati dal pubblico. Ad interpretarlo, il grande violoncellista italiano Umberto Clerici, impegnato con la FORM-Orchestra Filarmonica Marchigiana in veste di solista e direttore nell’esecuzione di uno straordinario programma musicale che accosta alla passionalità del concerto di Schumann la leggerezza splendida e malinconica della celebre Serenata per archi di ?ajkovskij.
 
Violoncellista solista, camerista, primo violoncello in orchestra, docente, progettista culturale, Umberto Clerici è un’artista poliedrico di grande formazione. Con lui l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, fondata nell’anno 1985 e oggi gestita dalla Fondazione Orchestra Regionale delle Marche (FORM), una istituzione concertistica orchestrale italiana fra le tredici riconosciute dal MiBACT. L’Orchestra affronta il repertorio sia lirico, sia sinfonico con notevole flessibilità e duttilità sul piano artistico-interpretativo, come rilevato da tutti gli interpreti e i direttori d’orchestra che con essa hanno collaborato. Nel corso della sua attività, consistente principalmente nella realizzazione della Stagione Sinfonica in ambito regionale e nella partecipazione alle più importanti manifestazioni a carattere lirico delle Marche, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana si è esibita con grandi interpreti come Gidon Kremer, Natalia Gutman, Vladimir Ashkenazy, Ivo Pogorelich, Uto Ughi, Salvatore Accardo, Alexander Lonquich, Mario Brunello, I solisti della Scala, I solisti dell’Accademia di Santa Cecilia, avvalendosi della guida di direttori di prestigio internazionale, quali Gustav Kuhn (Direttore Principale dal 1997 al 2003), Woldemar Nelsson (Direttore Principale Ospite dal 2004 al 2006), Donato Renzetti (Direttore Principale ed Artistico dal 2006 al 2013), Bruno Campanella, Bruno Bartoletti, Michele Mariotti, Anton Nanut, Hubert Soudant, Andrea Battistoni. L’Orchestra Filarmonica Marchigiana è presente sul mercato discografico con numerose incisioni, tra cui si segnalano: La Serva Padrona e Stabat Mater di G.B. Pergolesi; Guntram di R. Strauss; Rossini Ouvertures; Le nozze di Figaro di W.A. Mozart; Oberto Conte di San Bonifacio e Preludi e Ouverture di G. Verdi; Sinfonia n. 9 di G. Mahler; Musiche di L. A. Lebrun, A. Salieri e R. Strauss per oboe e orchestra – solista Francesco Di Rosa, direttore Alessio Allegrini (AMADEUS, maggio 2013); inoltre diverse opere liriche in DVD: L’elisir d’amore di Donizetti realizzato dalla Rai, I racconti di Hoffmann di Offenbach, Macbeth di Verdi, Norma di Bellini, Maria Stuarda di Donizetti.
 
Biglietti 10 euro presso la biglietteria del teatro (0722 2281). Inizio concerto ore 21..
 
 
CIVITANOVA MARCHE, TEATRO ANNIBAL CARO GIOVEDÌ 26 GENNAIO RICCARDO III E LE REGINE
 
 
Giovedì 26 gennaio prosegue il cartellone di prosa della stagione dei Teatri di Civitanova promossa dal Comune di Civitanova Marche, dall’Azienda Teatri di Civitanova e dall’AMAT, realizzata con il contributo di Regione Marche e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e con il sostegno di Il Cuore Adriatico Centro Commerciale (main sponsor) e Banca di Credito Cooperativo di Civitanova Marche e Montecosaro (sponsor).
In scena al Teatro Annibal Caro Riccardo III e le Regine di Oscar De Summa che mostra il potere nelle sue diverse forme nella direzione di una rivisitazione in chiave pop del classico shakespeariano avvalendosi degli strumenti drammaturgo inglese che nulla hanno a che fare con la teoria ma molto con la pratica scenica fatta di leggerezza e profondità.
 
“Riccardo III è un dominatore. Il suo potere – scrive Oscar De Summa nelle note di regia – non risiede tanto nella forza fisica quanto nelle sue capacità oratorie, che affascinano i suoi interlocutori e ne influenzano le azioni. Nella scalata per raggiungere il trono, si serve di tutti gli strumenti consueti degli uomini ambiziosi, utilizzando la potenza del segreto, l’arte della dissimulazione, il potere della negazione. Nonostante coloro che egli manipola siano consapevoli della sua brama di potere e del suo carattere, non riescono a fare a meno di farsi ammaliare dalle sue abilità persuasive, anche e soprattutto le donne. Come mai? Anche la deformità fisica di Riccardo contribuisce alla sua ascesa al potere. Essa non è avvertita come una debolezza, viene sfruttata invece come elemento che rafforza il carattere di eccezionalità, grandezza, alterità del personaggio. In questo senso il contraddistinguersi dagli altri diventa il punto di partenza per “elevarsi” rispetto agli altri e quindi aspirare al potere. L’esito è scontato ma non meno inquietante se l’analisi si sposta sul piano del modello a cui fa riferimento la figura di Riccardo III e tutta la nostra società più in generale: il dominatore, e più precisamente il dominatore maschile. Mi sono sempre chiesto come fosse possibile che Lady Anna cedesse alle lusinghe di Riccardo III proprio nel momento in cui trasporta la salma di suo marito. Impossibile accettare questo atteggiamento da parte di lei se non si tiene conto che Riccardo III si sostituisce in termini di dominatore alla figura del marito sconfitto dominato , colui cioè che non ha saputo assolvere al compito precipuo che il dominatore deve svolgere. Riccardo offre quello che l’altro non è riuscito ad assicurare: l’immagine dell’amore, legata al senso di sicurezza, legata alla figura del dominatore, che fa scaturire un Eros implicito”.
 
Lo spettacolo – interpretato da Isabella Carloni, Silvia Gallerano, Marco Manfredi, Marina Occhionero – è prodotto da la Corte Ospitale in collaborazione con Armunia Centro di Residenze Artistiche Castiglioncello. Le scene sono di Matteo Gozzi e del laboratorio scenotecnico di Armunia, le luci di Matteo Gozzi e i costumi di Emanuela Dall’Aglio.
 
Informazioni e biglietti: Teatro Rossini 0733 812936, Teatro Annibal Caro 0733 892101.
Inizio spettacolo ore 21.15.
 
 
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