Una eterna ragazza: la poetessa Natalina Micale
“La bella addormentata” è il primo libro, originale e coraggioso, di Natalina Micale. Un libro di poesie erotiche che ha in copertina un quadro, “Non esitare…osa” della artista sambenedettese Simona Lucidi, la cui arte sensuale ben rappresenta il contenuto del libro. Si legge nella prefazione, a cura di Raffaella Milandri: “ Una ragazza di 20 anni immersa nei propri sogni si addormenta alla vita: dopo oltre cinquant’anni si risveglia al sogno.Ci sono sorrisi che col passare degli anni si offuscano e perdono splendore, e altri che, raramente , ne acquistano. E’ questo il caso di Natalina. Il titolo di questa raccolta di poesie non è casuale : una ragazza di 20 anni immersa nei propri sogni si è “addormentata alla vita” : matrimonio, figli, nipotini, lavoro…eccola oggi, si è “risvegliata al sogno” dopo oltre cinquant’anni, reimmergendosi nei sogni della ragazza che era…ma che ancora è.“ Questa poetessa è una sorpresa per il panorama artistico sambenedettese, che prende per mano il lettore attraverso il piccolo universo segreto di parole dalla forza insospettata.“Natalina va ben oltre l’età anagrafica, per donarci l’esempio di come non sia mai tardi per dedicarsi all’arte e per cominciare una nuova vita. Gli spiriti indomiti sono quelli degli eterni ragazzi.
Natalina, raccontaci da dove nasce la tua ispirazione per le poesie erotiche
L’ispirazione me l’ha data la vita stessa. La vita che mi circonda e che mi fa pensare ai miei vent’anni ed a quello che avrei desiderato allora. Erano sogni. Sogni fatti di magia che davano un pò di luce alla vita che avevo da ragazza. Era una vita ferma ,inesistente, senza emozioni.
Quali sono per te i simboli di quello che è l’erotismo e la sensualità
Non so se sono simboli… per una vera sessualità il rapporto col partner deve principalmente essere fatto d’amore. Solo l’amore può far scaturire il desiderio e quindi la sessualità. La sessualità esplode , si circonda d’amore, completamente ci si dona. Le mani, le mani per me sono un simbolo, un elemento importantissimo. Mani che accarezzano e che si rincorrono.
Da quando hai iniziato a scrivere poesie?
Ho cominciato a scrivere cinque anni fa, dopo la scomparsa di mio marito. E’ scattata come una molla, questa necessità di scrivere, di esternare ciò che dentro di me si era come bloccato. Un blocco che esisteva da tanto tempo, dalla mia gioventù e che col passare degli anni si era rafforzata sempre più.
Tra la Natalina ragazza e quella di oggi, cosa è cambiato nel tuo modo di vedere la sensualità?
Pe me ragazza ventenne, già solo la parola amore era inpronunciabile e tutto era peccaminoso, e quindi tabù. Per educazione, in famiglia e in società. Decisamente non ero preparata alla vita, tanto meno all’amore e di conseguenza alla sessualità. Ora la solitudine, i silenzi che nella vita si sono presentati, hanno aperto una nuova prospettiva e finalmente sono usciti quei sentimenti e quei desideri che erano nascosti
Nella tua vita, hai più vissuto di sogni, o hai sognato di vita?
Nella mia prima vita, la chiamo così, vivevo di sogni, per i quali non c’era posto nella realtà. Realtà cruda e insignificante. Adesso, forse tardi, tutto in me aspira alla vita. A quella vita vera che sa di gioia , spensieratezza a cui il cuore si apre. La vita e l’amore sono i due elementi che albergano intensamente dentro di me. Creando anche tutto ciò che scrivo.
Biografia di Raffaella Milandri
Scrittrice, fotografa umanitaria e viaggiatrice in solitaria . Attivista per i diritti umani dei popoli indigeni, è membro adottivo della tribù Crow, in Montana. Presidente della Omnibus Omnes Onlus. Titolare alla Europrinters Consulting. Membro del Lions Club Ascoli Host. Redattore a Il Mascalzone. Attualmente iscritta alla Facoltà di Scienze Sociali alla Unicam di Camerino.
Dice Raffaella Milandri : “Viaggiare non vuol dire visitare luoghi, ma percepire l’animo dei popoli”. Come viaggiatrice solitaria è stata accolta da tribù nei più remoti angoli di mondo. Dice di sè: “Amo le persone semplici, e sono fiera di essere una di loro”.
La Milandri si dedica alla scrittura, alla fotografia e ai reportage, intesi come strumento di sensibilizzazione e divulgazione sul tema dei diritti umani e delle problematiche sociali, attraverso campagne di informazione, appelli, petizioni e conferenze, e diffondendo filmati, libri e interviste su media e social network. Varie le partecipazioni televisive e radiofoniche in Italia, numerosi gli articoli sui suoi viaggi, su quotidiani e riviste. I suoi viaggi in diretta su Facebook sono un evento mediatico molto seguito. Il gruppo Tabula Osca ha dedicato un pezzo al suo impegno umanitario https://youtu.be/18ePxizn7ug . Una sua intervista sui popoli indigeni è stata pubblicata sul sito dell’ONU http://www.unric.org/it/attualita/30454-raffaella-milandri-la-situazione-dei-popoli-indigeni-oggi .
Tra le mete dei suoi viaggi, ricordiamo la Papua Nuova Guinea, l’Alaska, il deserto del Kalahari,
il Tibet, il Kimberly in Australia. Tra i Popoli Indigeni oggetto delle sue campagne per i diritti umani, i Nativi Americani, i Pigmei, i Boscimani, gli Adivasi dell’Orissa.
Libri pubblicati
Io e i Pigmei.Cronache di una donna nella Foresta, Polaris 2011.
Booktrailer https://youtu.be/5sHZgaTRPOY
La mia Tribù.Storie autentiche di Indiani d’America, Polaris 2013.
Booktrailer https://youtu.be/5xtIuTYxCWA
In India. Cronache per veri viaggiatori, Ponte Sisto 2014.
Booktrailer https://youtu.be/KH3J-NNJRXY
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