al Cinema Margherita

Cupra Marittima – 

Dopo l’amore di Joachim Lafosse
Captain Fantastic di Matt Ross

FINE SETTIMANA
Dopo l’amore di Joachim Lafosse
giovedì 2 febbraio ore 21,15
venerdì 3 febbraio ore 21,15
sabato 4 febbraio ore 21,15
domenica 5 febbraio ore 18,30-21,15
Captain Fantastic di Matt Ross
sabato 4 febbraio ore 18,30
domenica 5 febbraio ore 16,30
lunedì 6 febbraio ore 21,15

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al Cinema Margherita
Il Cinema Margherita di Cupra Marittima da giovedì 2 a lunedì 6 febbraio propone:

Dopo l’amore di Joachim Lafosse, con Bérénice Bejo, Cédric Kahn, Marthe Keller, Jade Soentjens, Margaux Soentjens.
Captain Fantastic di Matt Ross, con Viggo Mortensen, George MacKay, Samantha Isler, Annalise Basso, Nicholas Hamilton. Il film è stato presentato al Sundance Film Festival 2016, poi è stato proiettato nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2016, dove ha vinto il premio per la miglior regia.

Dopo l’amore: Per Marie e Boris è l’ora dei conti. In tutti i sensi. Dopo quindici anni di matrimonio e due bambine, decidono di mettere fine alla loro relazione, consumata da incomprensioni e recriminazioni. Marie non sopporta i comportamenti infantili del marito, Boris non perdona alla moglie di averlo lasciato. In attesa del divorzio e costretti alla coabitazione, Boris è disoccupato e non può permettersi un altro alloggio, lei detta le regole, lui le contraddice. L’irritazione è palpabile, la sfiducia pure. Arroccati sulle rispettive posizioni sembrano aver dimenticato il loro amore, il cui frutto è al centro della loro attenzione. Genitori di due gemelle che stemperano con intervalli ludici le tensioni, Marie e Boris condividono una proprietà su cui non riescono proprio a mettersi d’accordo. A chi appartiene la casa? A Marie che l’ha comprata o a Boris che l’ha rinnovata raddoppiandone il valore? La disputa è incessante, il dissidio incolmabile. Ma è fuori da quella ‘loro’ casa che Marie e Boris troveranno la risposta. Una possibile. (www.trovacinema.it)
“Per Lafosse l’economia di coppia, quella del titolo francese (L’économie du couple), è anche questo, piccole impronte, pennellate, tracce mai sentimentali. È l’amore e non si può ridurre alla metà del valore di una casa. L’amore di cui Marie e Boris si sono amati. Lo attesta ogni sguardo, lo dimostra ogni rimprovero. Marie e Boris sono stati felici e da quella loro felicità sono nate due gemelle, duo inseparabile e opposto ai genitori, isole provvisorie in cui abbandonarsi e abbandonare per qualche minuto la lotta. Le figlie li sfidano disarmanti, li catturano nelle loro coreografie del cuore, li confondono il tempo di una canzone (“Bella” di Maître Gims). Prima che ciascuno ritorni al suo esilio, al frigo diviso in due, a una coabitazione forzata regolata al millimetro e per questo quasi comica. È la loro antica passione a nutrire il rancore di oggi, è la loro economia che adesso si disputano. Ciascuno reclama la sua parte, prigionieri di uno spazio da cui non possono (e non vogliono) uscire. La macchina da presa li segue, li sfiora rimarcando l’erranza disordinata, ripetitiva, ossessionata che li trasloca attraverso l’appartamento, silenziosi, incomprensibili l’uno all’altra. Marie e Boris hanno perso il controllo del quotidiano, sono apparizioni indesiderabili nella cena o negli spazi dell’altro che sembrano godere dell’irritazione che suscita la loro presenza. Ma alla circolazione esasperata dei corpi e dei sentimenti, Lafosse guadagna questa volta la via d’uscita, l’accidente che determinerà una presa di coscienza provvidenziale per Marie e Boris, aggrappati alla routine del loro odio e incapaci di guardare il mondo fuori.
Dopo l’amore termina con un compromesso, un finale aperto e all’aperto, che fa respirare ambiente e personaggi, figurando come eccezione nell’opera al nero dell’autore. Una filmografia che fa vedere senza mostrare. Un’economia straordinaria, pertinente all’amore e al cinema. A una storia semplice così complicata da vivere.” (Marzia Gandolfi – mymovies.it)
Captain Fantastic: Ben e la moglie hanno scelto di crescere i loro sei figli lontano dalla città e dalla società, nel cuore di una foresta del Nord America. Sotto la guida costante del padre, i ragazzi, tra i cinque e i diciassette anni, passano le giornate allenandosi fisicamente e intellettualmente: cacciano per procurarsi il cibo, studiano le scienze e le lingue straniere, si confrontano in democratici dibattiti sui capolavori della letteratura e sulle conquiste della Storia. Suonano, cantano, festeggiano il compleanno di Noam Chomsky e rifiutano il Natale e la società dei consumi. La morte della madre, da tempo malata, li costringe a intraprendere un viaggio nel mondo sconosciuto della cosiddetta normalità: viaggio che farà emergere dissidi e sofferenze e obbligherà Ben e mettere in discussione la sua idea educativa. (www.trovacinema.it)
“Ciò che rende Captain Fantastic un film meno scontato del previsto, è invece il suo mettere al centro il tema dell’educazione, problematizzandolo. Non è per amore dell’eccentricità fine a se stessa che Ben mostra ai due cuginetti, imbottiti di videogiochi, che suo figlio di non ancora otto anni ha capito il Bill of Rights meglio di quanto non abbiano fatto loro, che vanno a scuola tutti i giorni. È perché davvero l’american way of life (e l’Occidente tutto) ha dei problemi enormi in materia di educazione, didattici e relazionali. Sotto le esagerazioni a fini comici (le ragazzine che tra loro parlano esperanto) e gli slogan prefabbricati (Abbasso il sistema!), il progetto, a metà tra Steiner e Thoreau, non è certo ridicolo. Per di più, Ross lo problematizza in due modi: facendo scontrare l’utopia con le difficoltà oggettive della sua messa in pratica e affidando il ruolo ad un Viggo Mortensen che incarna perfettamente l’ambiguità del personaggio del padre, compagno e dittatore.
Si può obiettare che nel film ci sia molta irrealtà, che “fantastic” stia per “ideale”, ma uno dei punti del film di Matt Ross è proprio l’idea che immaginazione e onestà non siano in contraddizione e che privare il bambino di un’alternativa al racconto sociale istituzionale voglia dire impoverirlo.” (Marianna Cappi – mymovies.it)
Anche per la stagione 2016-2017 il Cinema Margherita propone la Tessera Acec Marche. La tessera costa € 5, permette di avere 5 ingressi ridotti, più uno in omaggio, ed è utilizzabile in tutte le Sale Acec Marche.

Ingressi: € 6,50 interi, € 5,00 ridotti
Ingresso universitari: € 4,00

Cinema Margherita
Via Cavour, 23
63064 Cupra Marittima (AP)
Telefono: 0735 778983 / 340 7322062
Fax: 0735 777118
Email: info@cinemamargherita.com

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