Alessandro Brighetti inaugura “De rerum sculptura” alla Gabamc
Macerata – Guardare dentro le pareti, tirarne fuori i cavi, i materiali e vederli ricomposti in labirinti a terra o in macchine che si autoalimentano creando movimento ipnotici e scintillanti d’acciaio. Alessandro Brighetti ha inaugurato oggi pomeriggio la sua mostra “De rerum sculptura” negli spazi dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, la Gabamc di piazza Vittorio Veneto. L’artista bolognese ha istallato in una delle sale anche la sua celebre “Passiflora”, un congegno alimentato a energia solare che rispecchia appieno la sua estetica e la sua missione artistica. “Il rispetto per la natura ha preso il sopravvento sulla mia opera – ha detto Brighetti –. La mia necessità in questo momento è rendere la scultura cinetica autosufficiente per quel che riguarda la produzione e la distribuzione dell’energia che serve al movimento”. Le sue creazioni sono “organismi inorganici – dice l’artista – a cui ho tagliato il cordone ombelicale che li collegava all’alimentazione elettrica”. In mostra anche le composizioni con i cavi elettrici, privati della loro funzione e utilizzati in modo estetico a formare circuiti geometrici chiusi. Lavori che la direttrice dell’Accademia di Belle Arti, Paola Taddei, ha definito “ipnotici. Brighetti è un artista giovane e singolare. Trovo affascinante l’innovazione e l’utilizzo di materiali che normalmente si vedono nell’edilizia”. Il curatore, il docente di Abamc Antonello Tolve, ha introdotto il numeroso pubblico presente all’esposizione: “Ogni opera di Brighetti si auto nutre da sé. È elettrica nel senso mentale, è un pensiero che gira su se stesso”. Le opere in mostra spaziano dalla produzione del 2014 a quella più recente del 2017. La Gabamc ospiterà l’esposizione fino al 5 aprile.
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