dalla Regione Marche
2017-02-07
IL SANTUARIO DI LORETO SI CANDIDA A PATRIMONIO UNIVERSALE UNESCO
La Regione Marche approva la proposta avanzata dalla Delegazione Pontificia per inserire il Santuario nella lista propositiva italiana dei siti da riconoscere.
Una storia lunghissima di secoli, una vera e propria città -Santuario, una basilica-fortezza come poche al mondo, un valore immateriale fortissimo nel simbolo religioso che rappresenta, meta di pellegrinaggio e di culto diffuso nei cinque continenti. Basterebbero questi pochi elementi per identificare immediatamente Loreto e il suo patrimonio culturale – è il caso di dire – universale.
Proprio ieri la giunta regionale, nella consueta seduta settimanale, ha approvato la proposta di candidatura del Complesso del Santuario di Loreto avanzata dalla Delegazione Pontificia per inserirlo nella Lista propositiva italiana, condizione necessaria per dare avvio alle procedure di candidatura ufficiale al riconoscimento di sito Unesco. La lista propositiva costituisce, infatti, l’elenco dei siti che ogni Stato membro della Convenzione UNESCO è tenuto a presentare per segnalare i beni ritenuti degni di riconoscimento nell’arco dei successivi 5-10 anni.
“ Una proposta congiunta tra Regione, Delegazione pontificia e Comune di Loreto – ha spiegato l’assessore al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni – che consentirà quindi di presentare alla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco e al Mibact la candidatura del Santuario Santa Casa di Loreto a patrimonio universale dell’umanità. La motivazione per la Regione è molto importante: oltre al fatto di costituire esempio di salvaguardia e tutela di un bene storico-architettonico, il riconoscimento UNESCO rappresenta uno strumento catalizzante di attenzione e sensibilizzazione del pubblico sui valori eccezionali che esprime. E in questo periodo di criticità, derivante dai recenti eventi sismici, rappresenterebbe un segnale forte di ripresa , sia dal punto di vista culturale che turistico per rilanciare a livello nazionale e internazionale l’immagine del territorio regionale. Lo studio documentatissimo che supporta la richiesta di inserimento nella Lista, condotto dalla Delegazione Pontificia – ha concluso Pieroni – offre tutti i presupposti di un riconoscimento e siamo fiduciosi in un favorevole accoglimento.”
Nella regione Marche, solo il centro storico di Urbino, con un riconoscimento che risale al 1998, fa parte della Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Si è deciso quindi ora di candidare il Complesso del Santuario di Loreto poichè, con la nomina del nuovo presidente della Commissione nazionale italiana per l’UNESCO, si è scelto di proporre nuovamente siti italiani dopo un periodo di pausa dalle candidature dal momento che l’Italia detiene il primato per numero dei siti riconosciuti dall’organismo internazionale. Come è noto Loreto racchiude un complesso architettonico unico ed originale di basilica-fortezza, la prima realizzata in Italia e nel Mondo, tale da diventare successivo riferimento per altre città santuario in Italia e in Europa . La tradizione dell’iconografia lauretana conta ben 356 riproduzioni della Santa Casa nel mondo e 4475 luoghi nel pianeta che celebrano la Vergine Lauretana, anche patrona dell’aviazione e le testimonianze legate a questo culto. Inoltre, diversamente da molti altri Santuari che hanno subito trasformazioni nel corso dei secoli, la Basilica di Loreto si caratterizza per originalità e autenticità assoluta e conserva nelle sue strutture gli interventi di Bramante, Baccio Pontelli, Giuliano da Maiano, Francesco di Giorgio Martini, Bramante, Andrea Sansovino e Antonio da Sangallo il Giovane.
SISMA – STALLE, TROPPI RITARDI. LA REGIONE RISOLVE IL CONTRATTO CON LA DITTA DELLE TENSOSTRUTTURE
Troppi ritardi e gravi inadempienze della ditta per le stalle provvisorie allestite fino a questo momento. La Regione, dopo l’apertura di una commissione d’inchiesta, ha predisposto gli atti per la risoluzione del contratto con la ditta che ha realizzato le tensostrutture fino a questo momento. I restanti lavori saranno affidati alla seconda ditta nella graduatoria della gara di appalto gestita esclusivamente dalla Regione Lazio. E’ stato inoltre richiesto l’intervento del Comando della Forestale e dell’Arma dei Carabinieri. Il termine di ultimazione dei lavori per la seconda ditta sarà fissato secondo un cronoprogramma.
VOLONTARIATO, IL CRV HA INCONTRATO L’ASSESSORE FABRIZIO CESETTI
Il ruolo del volontariato, la sua rappresentanza e partecipazione alle politiche sociali. Sono questi alcuni dei temi affrontati durante l’incontro dei giorni scorsi in Regione tra il CRV (Consiglio regionale del volontariato) e l’assessore al Volontariato, Fabrizio Cesetti.
L’incontro, al quale ha preso parte anche Giovanni Santarelli, dirigente del Servizio Politiche sociali, è stato un momento di confronto diretto per il CRV entrato a pieno nel suo ruolo in un percorso di incontri che intende avviare anche con altri assessorati regionali considerata la trasversalità dell’impegno volontario in più ambiti. Il Consiglio regionale del Volontariato infatti, composto da tredici membri in rappresentanza dei territori provinciali e dei diversi settori di intervento del volontariato, è un organismo (previsto dalla Legge regionale 15/2012) che ha il compito di esprimere parere alla Giunta regionale sulle proposte di legge e gli atti di indirizzo nelle materie di interesse delle organizzazioni di volontariato e formulare osservazioni e proposte su ogni altro atto regionale d’interesse.
“Chiediamo di essere interlocutori privilegiati su tutte le decisioni inerenti il volontariato – ha spiegato il presidente del CRV, Daniele Domenico Ragnetti – e di essere coinvolti già durante i percorsi decisionali e non solo per esprimere pareri o osservazioni su atti già definiti. Data la trasversalità del nostro impegno, riteniamo infatti di poter portare un contributo importante in più campi: dalla sanità, ai servizi sociali, dall’ambiente alla cultura. Avremmo bisogno di un maggior sostegno anche in termini di visibilità e promozione, per far crescere tutto il volontariato marchigiano”.
“Stiamo facendo molto verso il terzo settore che rappresenta un universo ampio e vivace” ha detto l’assessore Cesetti che ha ascoltato e condiviso le richieste legittime di partecipare alla programmazione e ha confermato anche per il futuro le risorse destinate al CSV. “Il volontariato – ha puntualizzato Cesetti – è una realtà importante e preziosa per la regione. Se non ci fosse il volontariato tante attività si paralizzerebbero e molte esigenze non troverebbero risposte. Mi impegno a fare una cosa: un’adeguata e attenta consultazione con CRV nella formazione del bilancio di previsione e di variazione. Perché non si tratta di una questione numerica ma coinvolge anche l’attività di programmazione politica. Credo che da questa consultazione possano venire indicazione utilissime”.
Altri temi toccati nell’incontro sono stati la formazione, l’impegno delle associazioni in rapporto all’immigrazione, la destinazione e le opportunità connesse ai fondi europei per il sociale, il sistema degli Ambiti territoriali sociali e le novità legate alla Riforma del terzo settore con i decreti attuativi in via di emanazione e il recepimento della normativa a livello regionale.
Bora: “Regioni pronte a sostenere la ripresa produttiva”
Manuela Bora
Fondo di garanzia e aree di crisi industriale, l’assessora Bora alla Sede stabile di concertazione
Roma – Fondo centrale di garanzia, agevolazioni per le aree di crisi industriale non complessa: sono stati i temi discussi nel corso della riunione della Sede stabile di concertazione, alla quale ha partecipato l’assessora regionale Manuela Bora in qualità di coordinatrice della Commissione Attività produttive della Conferenza delle Regioni. L’incontro si è svolto a Roma, al ministero dello Sviluppo Economico, con la partecipazione del ministro Carlo Calenda. “Il tavolo è tornato a riunirsi dopo diverso tempo, con all’ordine del giorno questioni importanti per il sostegno delle attività produttive e il rilancio delle aree di crisi – commenta l’assessora Bora – Si è discusso, in particolare, delle modalità di partecipazione delle Regioni al finanziamento di questi strumenti di aiuto della ripresa economica. Le autonomie regionali daranno il proprio contributo per agevolare una ripresa che, necessariamente, passa attraverso il rilancio delle imprese locali e della capacità produttiva dei territori”. L’assessora Bora si è mostrata particolarmente soddisfatta dell’esito del confronto. “Il ministro Calenda ha accolto le richieste delle Regioni, rendendosi disponibile a incrementare le risorse della legge 181/89 per il rilancio delle aree di crisi industriale non complessa rispetto a quanto preventivato, riservando una dotazione cospicua agli Accordi di programma da sottoscrivere in queste aree, oltre ai fondi destinati al bando nazionale ”. La “Sede” è stata istituita con Legge 296/2006 per un monitoraggio sullo stato di attuazione dei progetti di innovazione industriale, il riordino del sistema degli incentivi, per proporre interventi finanziari calibrati alle esigenze delle imprese. Ai lavori partecipano i rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome, insieme alle amministrazioni centrali dello Stato.
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