Emergenza terremoto: ricostruire, ripopolare, sviluppare

AMANDOLA – Il terremoto ha fatto emergere con maggior forza le debolezza e le criticità territoriali già esistenti nelle aree interne. Alla luce di ciò si può ipotizzare che in assenza di una rapida e valida proposta, avvenga un rapido spopolamento e una delocalizzazione delle attività produttive. E’ l’allarme lanciato dalla Cia – Confederazione Italiana Agricoltori che sottolinea come il sisma abbia in qualche modo accelerato dei processi di degrado del tessuto produttivo e sociale, già in atto nelle zone interne, e pertanto il futuro sviluppo di queste aree deve prevedere una programmazione che non sia il semplice ripristino dell’esistente, ma la risoluzione delle problematiche caratteristiche delle aree interne regionali supportate da una serie di misure specifiche per il rilancio delle attività del territorio colpito dal sisma.

‘Un progetto di sviluppo del territorio delle aree terremotate deve concretizzarsi seguendo due strategie – sottolinea il presidente della Cia nazionale Dino Scanavino una di lungo periodo che mira a risolvere le problematiche pregresse comuni a tutto il territorio montano, dunque un’azione che permetta alla popolazione residente di non considerare conveniente spostarsi in altri territori – continua Scavanino – nella pratica bisogna garantire economicamente alle popolazioni residenti una indennità compensativa che tenda a ridurre il maggior costo della vita e i minori servizi a disposizione della popolazione o una riduzione della pressione fiscale e degli oneri contributivi. Una immediata che mira al rilancio delle attività produttive del territorio‘.
Il presidente nazionale della Cia Scanavino con una delegazione della Cia delle Marche guidata dalla presidente Mirella Gattari ha visitato una delle aziende agricole amandolese colpite dal sisma, ‘Calza Adriano e Antonio’, una delle aziende beneficiarie delle azioni solidali che la CIA sta portando avanti nelle aree terremotate, che ricordiamo sono :
– Ospitalità alle famiglie presso gli Agriturismi aderenti alla rete di Turismo Verde-Cia.
– Noleggio di camper per allestire uffici mobili al fine di garantire l’assistenza tecnica, fiscale e previdenziale ai cittadini
– Donazione di unità mobili a uso abitativo agli agricoltori colpiti dal sisma che hanno perso la propria casa
– Raccolta fondi a favore delle zone terremotate attraverso il “kit amatriciana solidale” ed il “pacco dell’appennino”
– Raccolta fondi tramite sottoscrizione volontaria 
– Attività di promozione dei prodotti enogastronomici sostenendo l’acquisto diretto presso le aziende agricole nell’area del sisma
– Campagna “help foraggio” per donare alle aziende foraggi e mangimi per il bestiame 
Di seguito un decalogo per il rilancio delle aree interne dell’Appennino con gli obiettivi e le azioni da perseguire:
– Mantenimento di una presenza diffusa della popolazione nel territorio interno montano, al fine di perseverarne cultura, tradizioni, patrimonio storico artistico, nonché di svolgere azione di tutela e valorizzazione di ambiente e paesaggio (funzione socio ambientale)
– Predisporre agevolazioni fiscali o burocratiche permanenti per stimolare investimenti e rendere conveniente la permanenza alla popolazione in tali territori fortemente svantaggiati (soprattutto da parte delle giovani generazioni)
– Sviluppo economico incentrato sulle tradizionali attività agricole, artigianali, turistiche evitando la creazione di grandi complessi industriali, non facenti parte della storia di questi territori e generatori di notevoli impatti socio economico ambientali su un territorio fragile, soprattutto qualora entrano in crisi
– Sviluppo di una rete efficiente di servizi a sostegno della popolazione per spingerla ad insediarsi e/o rimanere in tali territori
– Realizzazione di infrastrutture di collegamento viario/telematico efficienti al fine di consentire alle imprese una pari competitività sul mercato ed alla popolazione idonee condizioni di vita
– Puntare sulle eccellenze produttive della tradizione locale come elemento per affermare all’esterno l’immagine di tali territori, utilizzando le moderne tecnologie ed innovazioni scientifiche, ma nella linea dello sviluppo sostenibile
– Promuovere progetti di filiera e/o di rete tra imprese (anche di diversi settori economici), allo scopo di razionalizzare costi, rafforzare capacità di penetrazione commerciale, garantire tracciabilità del prodotto (garanzia di origine)
– Svolgere un’incisiva azione promozionale, congiunta tra pubblico e privato, per rilanciare l’immagine di questi territori, puntando su un turismo naturalistico, sportivo, culturale, enogastronomico
– Elaborare un marchio di riconoscimento per prodotti originari dell’area

Favorire uno sviluppo agricolo incentrato sia su produzioni tradizionali della zona (prodotti del bosco, zootecnia, cereali), sia su nuove colture intensive (anche legate al “no food”)

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