Una rete per l’oncologia, dalle parole ai fatti
Il 1° febbraio si è tenuta la prima riunione della Marcangola con l’obiettivo di dare forma e vita ad una rete di protezione attorno a coloro che vivono e operano nel campo dell’oncologia. Gli interventi del Rettore Longhi, della Prof.ssa Berardi direttore della Clinica oncologica, del Dott. Bisonni dell’oncologia di Fermo e del Direttore dell’AOU Ospedali Riuniti Caporossi.
Ancona, 2017-02-02 – Dietro alla parola cancro si celano le storie di tante persone: pazienti, familiari, medici, infermieri e volontari. La richiesta di conoscenza, di informazioni e di aiuto rappresenta un’esigenza fortissima per i pazienti oncologici ma anche per coloro che stanno al loro fianco in questo difficile momento. In questi giorni è stato fatto un ulteriore passo in avanti per dare forma e vita ad una rete di protezione attorno a coloro che vivono e operano nel campo dell’oncologia. Il 1 febbraio si è tenuta presso la Facoltà di Medicina dell’Università Politecnica delle Marche la prima riunione della Marcangola, ovvero il forum delle associazioni di volontariato che operano in ambito oncologico marchigiano, già protagoniste dell’evento organizzato il 26 novembre scorso, la Marcangola, dalla Prof.ssa Rossana Berardi Direttore della Clinica di Oncologica Medica dell’Università Politecnica della Marche – Ospedali Riuniti di Ancona e dal Dott. Renato Bisonni, Dirigente Medico presso l’Oncologia di Fermo. In quella occasione sono intervenute 400 persone alla Mole Vanvitelliana, si sono confrontate con istituzioni politiche, sanitarie e universitarie della Marche sottoponendo un documento condiviso alle istituzioni che in tale contesto si sono impegnate a soddisfare le 5 importanti richieste contenute in esso:
– Necessità di programmare una formazione omogenea, centralizzata e di alta qualità per i volontari e per coloro che operano in ambito di assistenza oncologica
– Creazione di efficienti strumenti con cui garantire raccordo di informazioni soprattutto relative alle associazioni volontariato
– Necessità di avere un interlocutore a livello politico regionale che possa farsi carico e rispondere alle esigenze delle associazioni;
– Necessità di includere le associazioni che operano in ambito oncologico all’interno della costituenda rete oncologica marchigiana;
– Necessità di dotare le associazioni che operano in ambito oncologico della figura dello psicooncologo certificato.
Della realizzazione di queste si è discusso il primo febbraio. Le numerose associazioni (v. foto) hanno definito i prossimi step che porteranno a realizzare i 5 punti del documento. Questa prima riunione è servita per dare operatività alle idee, per dare inizio al lavoro pragmatico e fattivo promesso a novembre. Tra i 5 punti principali quello della formazione di qualità per lavoratori e volontari coordinata dall’Univpm.
“L’università di impegnerà nella progettazione e sviluppo di specifici percorsi di formazione capaci di rafforzare e valorizzare le competenze e le capacità dei tanti volontari che collaborano con il sistema sanitario per l’assistenza dei malati, anche in particolari esperimenti molto innovativi come la rete degli Hospice sempre più presenti e attivi nel territorio e frutto del lavoro e della dedizione di tanti volontari” – ha detto il Rettore Sauro Longhi.
“L’incontro è stato estremamente costruttivo e produttivo: Marcangola è di fatto una rete regionale di associazioni che ha piena volontà di migliorare il percorso di cura e di guarigione dei pazienti oncologici marchigiani. Abbiamo già creato dei gruppi di lavoro per un’efficace e rapida realizzazione degli obiettivi” – ha detto la Prof.ssa Rossanna Berardi.
“Primi due obiettivi: programmare la formazione degli operatori e realizzare un sito web regionale che possa fornire informazioni utili ai pazienti” – ha detto il Dott. Renato Bisonni.
“E’ sempre più chiaro che non c’è futuro per la sanità pubblica senza il riconoscimento del ruolo del volontariato come comprimario. Il terzo protagonista sono le aziende farmaceutiche e biomedicali operanti nel territorio regionale. Tutti insieme possiamo costituire il cluster della salute inteso come alleanza strategica per combattere questa malattia senza aspettare che ci calino dall’alto o da fuori le soluzioni tecnologiche pensate altrove; quando da soli, in forza di una attiva rete regionale, possiamo raggiungere traguardi oggi impensabili” – ha detto il Dott. Michele Caporossi Direttore Generale AOU Ospedali Riuniti.
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