dall’Amat

2017-03-01
ASCOLI PICENO, A TEATRO CON MAMMA E PAPÀ
DOMENICA 5 MARZO AL VENTIDIO BASSO RAPERONZOLO. IL CANTO DEL CRESCERE
 
 
Domenica 5 marzo prosegue al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno la stagione di teatro per ragazzi realizzata su iniziativa del Comune di Ascoli Piceno e dell’AMAT con il contributo di Regione Marche, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Bim Tronto e Piceno Gas Vendita.
 
L’appuntamento è con Raperonzolo. Il canto del crescere del Teatro del Buratto. In scena la fiaba di una bambina che si trova a vivere in due “famiglie”, sempre sognando di uscire e attraversare il bosco che, segreto e misterioso, circonda entrambe le sue case. La fiaba è la storia di un incontro con un principe, di un amore che la farà sognare e le regalerà coraggio e ali per cominciare a volare. I protagonisti sono madri, padri, matrigne e principi, ma soprattutto, protagonista è una bambina che vuole affrontare il bosco – fatto di paure, solitudine, desideri – per poter infine crescere.
 
“Ho attraversato il bosco e… ce l’ho fatta! Anche se mi si sono impigliati i capelli tra i rami, anche se le ombre mi hanno sfiorato – si legge nelle note allo spettacolo -, il sole mi ha indicato la via, mi sono venuti gli occhi grandi e ho scoperto la strada giusta! Nel bosco le foglie mi sussurrano ancora la storia… la storia di Ravanellina che è arrivata proprio fino a qua, molto tempo fa. C’era una volta una bambina che si chiamava Ravanellina… no… in realtà Ravanellina non c’era ancora… ma c’erano un uomo e una donna che desideravano tanto, ma proprio tanto, avere una bambina. Così inizia la fiaba di Raperonzolo, o Ravanellina. Quest’uomo e questa donna si accorsero un bel giorno di aspettare una bambina e che sarebbero finalmente diventati genitori! La madre allora, fu presa da una gran voglia di mangiare dei ravanelli che, sfortunatamente, crescevano solo nel giardino della vicina, una strega. Il marito, volendo accontentare la moglie, una notte scavalcò le alte mura ed entrò nel giardino della strega. Questa, però, lo sorprese e, in cambio dei ravanelli, lo costrinse ad accettare un patto: “quando Ravanellina compirà 12 anni, io verrò a prenderla e da allora diventerà mia figlia”. Il tempo passò e nacque una bella bambina. Crebbe. Ma non appena Ravanellina ebbe 12 anni, la strega, come promesso, si presentò e la prese con sé, chiudendola in un’alta torre. La fiaba narrata è quella classica, di Raperonzolo, arricchita da suggestioni di racconti più recenti, come Coraline e la porta magica”.
 
I protagonisti dello spetatcolo sono Cristina Liparoto e Sara Milani, la regia è di Renata Coluccini, le scene di Michelangelo Campanale e il disegno luci di Marco Zennaro.
 
Biglietti posto unico numerato 8 euro, 4 euro ridotto fino a 14 anni. Biglietteria del teatro (0736 298770) fino a sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30, la domenica di spettacolo dalle ore 16.30.
Inizio spettacolo ore 17.30.

ANOMALIE, DA DOMENICA 5 MARZO
AL VIA LA RASSEGNA MULTIDISCIPLINARE AL TEATRO NUOVO DI CAPODARCO
 
 
Da marzo a maggio tre appuntamenti per la prima edizione di Anomalie, rassegna multidisciplinare di spettacolo nata dalla collaborazione tra AMAT e NUFABRIC, insieme a Comune di Fermo, Regione Marche e MiBACT. Dal teatro di prosa e impegno civile alla musica indipendente internazionale, passando per la performance e l’utilizzo delle più moderne tecnologie applicate allo spettacolo dal vivo, animeranno il Teatro Nuovo di Capodarco di Fermo, location suggestiva e particolare, che si propone come punto di riferimento e aggregazione per tutto il territorio del fermano e non solo.
 
“Nel ricco ventaglio di proposte della Città di Fermo in tema di prosa, danza e musica, si inserisce questa rassegna per la qualità e la ricercatezza dei titoli in programma – afferma Francesco Trasatti Assessore alla Cultura del Comune di Fermo -, condensando i tre generi in un cartellone accattivante. Un’iniziativa che valorizza anche uno spazio come il Teatro Nuovo di Capodarco su cui si sta investendo per arricchire l’offerta culturale della città, in grado di intercettare gusti e interessi non compresi nei grandi circuiti”.
 
Primo appuntamento di Anomalie domenica 5 marzo alle ore 18 con Eppure manca qualcosa. I giardini dei ciliegi regia e drammaturgia di Nicola Borghesi, concept di Enrico Baraldi e Nicola Borghesi. “Da qualche anno ci occupiamo di cercare strade per portare in scena non professionisti – si legge nelle note allo spettacolo – lavorando sulla loro biografia, sulle loro identità. Con Eppure manca qualcosa abbiamo voluto intrecciare un classico, il Giardino dei ciliegi di Cechov, con una vicenda contemporanea che rispecchiasse il testo. La domanda che ci siamo posti è stata: quali sono, oggi, i giardini dei ciliegi, i luoghi che sono stati importanti per qualcuno e che sono scomparsi o rischiano di scomparire per ragioni economiche? In scena, Giuliano e Annalisa, vestiranno i panni di Gaiev, Ljuba, Firs, mentre noi racconteremo del nostro incontro, di quando siamo andati a rubare nella loro vecchia casa oggetti che gli appartenevano, di come la realizzazione di uno spettacolo possa spostare pezzi di vita”. Sabato 8 aprile (ore 21.15) spazio alla musica con Christine Owman in concerto nell’ambito di Klang Festival in collaborazione con Loop Live Club. La svedese di Malmö approda al secondo disco per la Glitterhouse dopo Little Beast del 2013 e lo fa seguendo la scia scura e a tratti misteriosa dei suoi lavori precedenti. When On Fire si rivela opera molto personale della quale la Owman ha il pieno controllo, oltre a essere l’autrice di tutti i brani è anche produttrice e fa valere le sue doti di multistrumentista: qui si esprime suonando violoncello, chitarre, sintetizzatori, basso, percussioni, ukulele, oltre naturalmente alla voce. A supportarla ci sono al basso Magnus Sveningsson dei Cardigans, alla batteria Andreas Almqvist, ciliegina sulla torta la partecipazione in due brani di Mark Lanegan alla voce. La conclusione di Anomalie il 5 maggio (ore 21.15) è con il dittico Ciak e Fitz della compagnia 7-8 chili collettivo diretto da Davide Calvaresi che racchiude nella sua ricerca vari linguaggi artistici dalla performance alla video art, segnalandosi come una delle realtà più innovative del panorama italiano. Ciak è un’avventura nel cinema che ha per protagonista ciò che il cinema ha sedimentato in noi, nella nostra formazione e nella nostra cultura. Ma la performance teatrale Ciak, essendo proiettata in presa diretta su uno schermo, giocando sull’interazione figura-video, diviene essa stessa un film. 350 bambini, 8 classi, un unico viaggio. Fitz è un film documentario realizzato durante un laboratorio di sensibilizzazione ai fenomeni migratori nell’ambito del progetto Xsianixnoi (Recanati, 2016). È un lavoro sul viaggio, sul desiderio di cambiare la propria condizione di vita, sul mettersi in gioco in prima persona per migliorare il futuro. È un’esperienza di consapevolezza dei propri desideri e dei mezzi necessari a realizzarli. Immedesimandosi nei panni di chi, ieri come oggi, è costretto a lasciare le proprie certezze per garantirsi un futuro migliore, i bambini si interrogano sul senso del viaggiare, su cosa si lascia e cosa si vuole trovare.
 
Informazioni e prevendite: Biglietteria Teatro dell’Aquila 0734 284295, Biglietteria Teatro Nuovo 347 5706509
5 marzo dalle 16, 8 aprile e 5 maggio dalle 19.
 
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