L’Accademia di Belle Arti di Macerata inaugura l’anno accademico
INAUGURAZIONE A.A. 2016/2017
L’ENERGIA CREATIVA SFIDA IL SISMA
MAURIZIO MOCHETTI “SIATE CONTEMPORANEI”
Macerata, 2017-03-31 – L’Accademia di Belle Arti di Macerata inaugura l’anno accademico 2016/2017 nel segno della sfida creativa. Quella lanciata al sisma che ha danneggiato l’aula Svoboda, sede storica delle più grandi manifestazioni dell’istituzione maceratese, oggi ospitata per la cerimonia dal teatro Filarmonica, ma soprattutto quella creativa per gettare sempre più avanti lo sguardo di una realtà che nel 44esimo anno di vita si riconferma punto di riferimento artistico e culturale per tutto il territorio. Ospite d’onore questa mattina, in una sala gremitissima, l’artista Maurizio Mochetti, che ha ricevuto dalle mani della direttrice dell’Abamc Paola Taddei il Premio Svoboda e il titolo di “Accademico honoris causa.” Il titolo è stato conferito «per aver spinto lo sguardo nei sentieri mobili del futuro e declinato la luce tra le mille meraviglie dell’estetico con procedimenti unici e preziosi. Per aver lavorato sull’infinito, per aver trasformato lo spazio nella “misura della conoscenza” e aver realizzato, negli anni, opere materiali, immateriali, mentali. Per aver fatto del progetto la proiezione del pensiero, il sentiero attraverso il quale esprimere l’idea, con l’urgenza di fare arte e di meditare contestualmente sull’arte».
L’Accademia di Belle Arti di Macerata inaugura l’anno accademico
Ad aprire la mattinata il vicesindaco di Macerata Stefania Monteverde e il deputato Irene Manzi, che hanno ricordato la centralità della cultura per la ripresa dopo il dramma del terremoto. Il presidente dell’Abamc Evio Hermas Ercoli ha ripercorso il grande lavoro fatto in questi anni, in particolare nell’ultimo segnato dalle scosse sismiche: «il terremoto – ha detto Ercoli – è un ospite inquietante ma noi non ci siamo fermati e lo abbiamo messo alla porta. La sede di palazzo Galeotti aperta quest’anno ci ha permesso di fronteggiare il sisma e abbiamo tenuto fede a tutti i nostri programmi. Per questo oggi è anche un giorno di festa per tutti noi in questo anno difficile in cui abbiamo tenuto fede alla nostra vocazione. Che questa sia solo una parentesi e che il prossimo anno, con il sostegno del Comune di Macerata, la direttrice Taddei possa consegnare il premio nell’aula Svoboda. Non possiamo attendere i decenni della ripresa ma dobbiamo accelerare per avere tutto a posto entro settembre quando inaugureremo le sedi con un grande evento». La direttrice Paola Taddei ha ricordato «l’elevata responsabilità sociale dell’Accademia di Belle Arti. Noi siamo un luogo di creazione e di sviluppo della conoscenza, di promozione del sapere critico e soprattutto di formazione artistica e culturale. Il nostro orizzonte non può essere circoscritto all’affermazione autoreferenziale di noi stessi ma il nostro sguardo deve espandersi in avanti con un afflato di responsabilità collettiva che ci porti a consegnare un futuro migliore ai nostri giovani». Taddei ha anche spiegato il motto dell’Accademia, “Energia creativa”: «è l’energia che consente di ideare progetti – ha detto Taddei – e i progetti mettono in contatto popoli e civiltà, favorendone la crescita e lo sviluppo, costituiscono valori che a loro volta assicurano la convivenza civile. È l’idea di Accademia che si apre e contribuisce allo sviluppo economico e culturale». Tra i tasselli che compongono il grande lavoro in questo senso dell’Abamc ci sono la galleria Gabamc di piazza Vittorio Veneto, che ha ospitato nell’ultimo anno mostre di livello internazionale aperte gratuitamente al pubblico, i lavori per ampliare le sedi della didattica (al primo piano dell’ex sede dei vigili urbani e in via Berardi), un palinsesto dell’offerta formativa sempre più attuale e articolato per venire incontro a una società in costante evoluzione. A livello internazionale l’Abamc è stata la prima accademia italiana a cui è stato riconosciuto il “Diploma supplement”, strumento fondamentale per il riconoscimento all’estero del titolo di studio. Sul fronte delle produzioni l’anno accademico culminerà nel lavoro dedicato a Padre Matteo Ricci dal titolo “Shee, si faccia!”, con libretto e regia di Cecilia Ligorio e musiche del maestro Carlo Boccadoro, in scena quest’estate al Macerata Opera Festival in collaborazione con l’associazione Sferisterio.
A introdurre l’intervento di Mochetti il docente Alessandro Demma, che ha ripercorso il lavoro dell’artista, maestro delle composizioni spaziali con la luce e con i laser. Mochetti ha invitato gli studenti ad «aggiornarsi sulle nuove scoperte e invenzioni scientifiche per creare situazioni differenti, nuove e più contemporanee. In Italia siamo molto indietro con l’arte proprio perché nella realtà non siamo contemporanei. La nostra vita dovrebbe essere molto più rivoluzionaria ma in realtà nelle scuole e nella società si perpetua con nozioni superate». Il maestro ha spiegato che per lui «la luce è l’unico elemento vitale su qualunque forma, oggetto e materiale ed è fondamentale nella storia dell’arte. Io lo interpreto in senso puramente fisico: sono fotoni, non c’è nulla di divino». Ed è fondamentale, dice Mochetti, «avere un pubblico critico. In alcuni casi è il pubblico che realizza l’opera, che diventa dimostrativa rispetto alla presenza dello spettatore».
Presenti alla cerimonia le autorità, i docenti e studenti dell’Accademia, oltre al noto gallerista Pio Monti e all’artista Nicola Maria Martino che ha recentemente esposto la sua personale nella galleria dell’Accademia.
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