Sicurezza all’Istituto Tecnico Industriale “E. Fermi”: la provincia precisa
Ascoli Piceno – Con riferimento all’articolo apparso sulla stampa riguardo alla canna fumaria dell’Istituto Tecnico Industriale “E. Fermi” di Ascoli Piceno, l’Amministrazione Provinciale precisa che questo intervento di messa in sicurezza è stato effettuato ben 6 mesi fa! Pertanto la problematica in questione è stata prontamente risolta e appare quindi ingiustificato ogni allarme, in tal senso, si intende rassicurare la popolazione scolastica e tutta la cittadinanza. Non solo, la Provincia ribadisce, come già ampiamente comunicato agli organi di stampa, che tutte le scuole di competenza dell’Ente sono agibili e fruibili essendo stati ristabilite, dove necessario, tutte le condizioni ante sisma. Fa ovviamente eccezione il Liceo Pedagogico Trebbiani con annessa scuola primaria di San Domenico, chiuso attualmente all’attività didattica e che dovrà essere oggetto di una specifica progettazione congiunta con il Comune di Ascoli per gli opportuni interventi strutturali.
Entrando nel dettaglio della vicenda dell’Istituto Industriale “E. Fermi” si fa presente che il 31 agosto scorso, a seguito del sopralluogo effettuato dai tecnici della Provincia con quelli della Protezione Civile, era stata compilata una scheda Aedes riguardo alla canna fumaria della scuola, con transennamento dello spazio antistante senza precludere l’attività didattica. In modalità di somma urgenza la Provincia aveva affidato i lavori all’impresa “CIEP”, che sono stati eseguiti tra il 12 settembre e il 24 settembre 2016 risolvendo completamente la problematica con il plesso scolastico dichiarato totalmente fruibile.
Con decreto del Presidente della Provincia n.134 del 27 settembre 2016 è stato preso atto dell’intervento di messa in sicurezza eseguito in somma urgenza e, infine, con determina sempre della Provincia n. 2007 del 30 dicembre 2016 i lavori sono stati liquidati alla ditta incaricata con rilascio di certificato finale di regolare esecuzione. Nessuna ordinanza del Comune risulta pervenuta al momento alla Provincia e, probabilmente, l’equivoco è stato generato dagli enormi ritardi con cui il Comune di Ascoli Piceno sta esaminando le schede Aedes. Questa è la ricostruzione della vicenda per correttezza ed esatta informazione. La Provincia auspica che in futuro, prima di generare inutili allarmismi nella comunità locale già duramente provata dai tanti eventi calamitosi, ci si informi preventivamente e compiutamente sulle situazioni in atto presso gli uffici competenti.
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