Teatro in Carcere alla Casa Circondariale di Pesaro

 

Il 27 marzo si celebra la Giornata Nazionale del Teatro in Carcere
 
Teatro Aenigma anima la Casa Circondariale di Pesaro
 
L’associazione diretta dal regista Vito Minoia accoglie la proposta del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere e propone a detenute e detenuti due spettacoli teatrali.
 
Pesaro – 20 marzo 2017 – Anche quest’anno la Casa Circondariale di Pesaro partecipa attivamente alla Giornata Nazionale del Teatro in Carcere, arrivata alla IV edizione, grazie all’Associazione Teatro Aenigma di Urbino e al suo regista Vito Minoia che, dal 2002, si occupa di attività teatrali all’interno del carcere.
La giornata, fissata il 27 marzo e promossa dal Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, con il sostegno del Ministero di Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, nasce dall’idea che i tempi siano maturi per cercare in modo organico una pratica più consapevole nei metodi, nelle funzioni, negli obiettivi delle arti sceniche negli istituti penitenziari. Il teatro è presente in oltre cento carceri italiane e non c’è altra nazione al mondo con un’ esperienza così diffusa e qualificata, sia dal punto di vista artistico che educativo.
Il Teatro Aenigma, appoggiando le tematiche proposte dal Coordinamento, ha accolto positivamente la manifestazione e, per l’occasione, ospiterà a Pesaro due compagnie che allestiranno i propri spettacoli per la popolazione detenuta all’interno della Casa Circondariale pesarese.
Il giorno 22 marzo alle ore 13:30, la Compagnia colombiana dell’Università di Caldas, diretta da Daniel Ariza, porterà in scena lo spettacolo “Yo soy Rivera”, ispirato alla vita e alle opere dello scrittore Jose Eustasio Rivera. La rappresentazione contiene elementi poetici tratti sia dai suoi scritti, sia dalle esperienze di vita degli attori stessi, in un continuo mescolarsi di finzione teatrale e realtà.
Il giorno 27 marzo, sempre alle 13.30, la Compagnia pugliese dell’Altopiano, diretta da Carlo Formigoni, proporrà lo spettacolo “Amleto dei bassi”. Ispirato alla storia di un giovane detenuto, dimostra la positività dei ragazzi, soprattutto di coloro che hanno avuto esperienze di mala vita: anche chi ha violato la legge può ricominciare da capo. In quest’ottica il teatro diventa uno strumento di rieducazione per il detenuto e un ottimo metodo per migliorare grazie all’arte e alla condivisione.
Le manifestazioni saranno seguite dall’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro e dalla Rivista Europea “Catarsi-Teatri delle diversità”.
Il programma completo con tutte le iniziative che si svolgeranno a livello nazionale è pubblicato (aggiornato costantemente ‘in progress’) sul sito www.teatrocarcere.it e diffuso dai canali istituzionali del Dipartimenti dell’Amministrazione Penitenziaria e dall’ITI – Istituto Internazionale del Teatro.
 
 
 
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