Villa Pigna festeggia 50 anni di sacerdozio del parroco don Franco Petrucci

 
La comunità di Villa Pigna in Folignano, domenica 12 marzo festeggerà un felice anniversario, i 50 anni di sacerdozio del parroco, don Franco Petrucci.
 
Folignano – Don Franco celebra la sua prima Messa a Trisungo l’11 marzo del 1967; più tardi viene inviato dal Vescovo nel nascente quartiere di Villa Pigna per fondare e strutturare una nuova parrocchia, consacrata a San Luca Evangelista, una nuova frontiera dove rendere vivo il messaggio cristiano.
Così Don Franco ci raccontava di sé in un’intervista per La Vita Picena del 2010: “Ignoro come sia nata la mia vocazione. Chi mi ha aiutato a capire la mia vocazione sono state figure di grande statura culturale e morale, tra cui don Primo Pieragostini. Se io e molti altri che oggi abbiamo una “certa età” siamo diventati sacerdoti lo dobbiamo principalmente a lui. Mi sono ritrovato in seminario all’età di 12 anni, subito dopo le elementari: vi entrai perché mi piaceva studiare e molti hanno creduto in me anche successivamente, incoraggiandomi ed investendo tempo e dedizione. Per scoprire la propria vocazione occorre tanta riflessione, tanta preghiera e tanti consigli di persone sagge. Se c’è un aspetto che ha caratterizzato il mio servizio pastorale negli anni è il seguente: in ogni parrocchia dove sono stato chiamato ad operare ho sempre cercato di dare un’impostazione umana, sociale e comunitaria. Quello che mi sono sforzato di far capire – e ancora continuo su questa convinzione – è che, forse, Gesù Cristo è importante. Insieme a ciò ho anche cercato di far capire a tutti che ogni persona è preziosa per gli altri”. 
Tutti i parrocchiani animeranno la Santa Messa delle 11.15, per stringersi intorno al sacerdote che rappresenta per esperienza e stile di vita un esempio luminoso di carità cristiana e umiltà. Una condotta di vita che nell’attuale società è destabilizzante, perché così aderente ai valori evangelici che lascia sconvolti per semplicità e radicalità, il tutto unito alla generosità d’animo e alla capacità di entrare nell’intimo delle persone in difficoltà per condividerne con autentica vicinanza le angosce e i dolori.
Sintomatica è la dedica-preghiera che don Franco ha voluto scrivere di suo pugno nel retro del biglietto stampato a ricordo dell’evento: “Ti sei pentito d’avermi scelto, ti capisco! Dovevo e potevo fare meglio e di più. Se mi darai un po’ di tempo, cercherò di non deluderti ancora! Grazie a tutti quelli che ho conosciuto e che mi hanno insegnato tante cose. A chi ci ha lasciato, la serenità senza fine.” Sul lato frontale del bigliettino, la “Madonna in trono con bambino” del 1761, un’opera dell’artista Filippo Ricci conservata nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie nella frazione di Trisungo ad Arquata del Tronto (AP), una scelta che parla del forte attaccamento di don Franco ai luoghi che lo hanno visto nascere e maturare.
 
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