Aspettando Fermo sui Libri

 

Aspettando Fermo sui Libri 2017
Sabato 8 Aprile, h 17,30
Fermo, Biblioteca „Romolo Spezioli“
Valeria Milani Comparetti
Don Milani e suo padre, carezzarsi con le parole“

Fermo – Fermo sui libri torna assieme alla primavera, soffiando vento e sole in città con la sua terza edizione. Il primo appuntamento è una piccola ed importante anteprima, che si terrà presso la Biblioteca “Romolo Spezioli” di Fermo il giorno sabato 8 aprile, alle 17,30. La Rassegna è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Fermo e dalla Biblioteca Romolo Spezioli con la direzione artistica di Oriana Salvucci. Questo primo evento è fatto in collaborazione con la Zefiro Edizioni e sarà presentato dal giornalista Carlo Pagliacci. L’incontro fornirà una chiave di lettura importante per comprendere il fil rouge della rassegna, ovvero il viaggio come azione dell’errare, del vedere e conoscere, schiudendosi al nuovo, all’inaspettato, al differente, che dona la possibilità di riflettere su sé stessi e sul mondo. La protagonista di questa prima avventura non poteva essere che Valeria Milani Comparetti, fiorentina classe 1960, che, oltre ad una lunga esperienza con il commercio estero e l’editoria dei Meridiani e della FSCIRE, vorrà condividere col pubblico la sua esperienza di vita con due parenti illustri, il padre Adriano Milani, famoso neuropsichiatra, e, soprattutto, lo zio, Don Lorenzo Milani, il priore di Barbiana.
Come racconterà la Milani Comparetti al pubblico di Fermo sui Libri, la vita di Don Milani fu un lungo viaggio, che partì da Firenze, in un’agiata famiglia agnostica, anticlericale e devota alla scienza e alla conoscenza, per poi virare verso Milano, quando l’ambiente fiorentino cominciò a risentire dell’influenza fascista. Lì, isolata dalla società per le proprie scelte irreligiose, la famiglia Milani, visse un periodo di fruttuosa crisi, che vide Lorenzo sviluppare il suo amore per la pittura e la ricerca spirituale. La conversione arrivò per lui nel 1943, e innescò il suo errare come sacerdote per molti paesi e paesini in Italia.
Nel suo viaggio e nelle sue vicissitudini con gli ultimi delle classi popolari e contadine di provincia, Lorenzo sviluppò una profonda riflessione umana sulle necessità di equità nella coeva società civile e, arrivato al Barbiana, cominciò a sviluppare un progetto per tramutare la sua meditazione sulla giustizia sociale in realtà. Spese i giorni nell’insegnamento e nello sviluppo della coscienza sociale nelle classi popolari più svantaggiate della piccola cittadina, e fu, con la sua opera innovativa di scuola a tempo pieno, ispiratore della riflessione che portò all’organizzazione di un pensiero critico e costruttivo sulla necessità di riformare il sistema scolastico che favoriva i “Pierini” della classe benestante e lasciava nell’analfabetismo gli studenti delle classi più deboli, e che era tutto imperniato sullo sviluppo delle capacità personali di ognuno e sull’aiuto verso i propri pari, su di un sistema quindi che fa sì che chi ha maggiori esperienza e capacità le sviluppi e, con esse, aiuti chi rimane indietro, con l’obiettivo di sviluppare nel tempo un gruppo in cui la conoscenza è bene comune e tutti i membri sono compatti tra loro e portatori di legami e valori umani e fraterni forti. Questo fu teorizzato nella oramai nota “Lettera ad una professoressa” che lo stesso Don Milani scrisse con i suoi alunni di Barbiana nel 1967.
L’errore, frutto dell’errare, del viaggiare, del conoscere, del voler mettere insieme le forze per il formarsi non di donne e uomini uguali, ma di donne e uomini con una coscienza comune della condizione umana, è la grande eredità che Don Milani ha lasciato alla posterità e che, come Valeria Milani Comparetti ci racconterà e come ha magistralmente scritto nel volume “Don Milani e suo Padre”, è stata covata nella sua famiglia come un uovo d’oro, che in vari modi il nonno Albano, il papà Adriano e lo zio Lorenzo hanno declinato in diverso modo nella comunità, usando la parola come forma di amore, cultura, pietra d’angolo per costruire una nuova modernità.
Questo è il piccolo paradèisos che vedremo dal buco della serratura fornitoci nell’anteprima di Fermo sui Libri.
 
 
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