Comprare una casa in Italia, chi sono gli acquirenti esteri alla ricerca del sogno italiano
Stranieri che comprano casa in Italia: tasse e burocrazia spaventano più del terremoto (indagine Gate-away.com) – Marche
Buona cultura, competenza digitale e over 55. Questo il profilo dell’acquirente internazionale delineato dal rapporto Gate-away.com, il portale immobiliare dedicato agli stranieri che vogliono comprare casa in Italia.
Il rischio sismico non li distoglie dall’obiettivo di trovare la casa ideale nel nostro paese, piuttosto a frenare di più le richieste sono burocrazia e tasse.
Tanti verrebbero in centro Italia nel prossimo anno come turisti per aiutare l’economia locale.
San Benedetto del Tronto – Innamorati dell’Italia, decisi a trovare il luogo perfetto per stabilirsi almeno sei mesi l’anno, quasi tutti cercano la casa ideale tramite Internet, motori di ricerca e portali immobiliari specializzati.
Sono gli stranieri in cerca di una casa in Italia, normalmente una seconda casa per la pensione, le vacanze e come investimento per i propri risparmi. Più del 61% degli intervistati è over 55 e oltre l’87% visiterebbe il centro Italia nei prossimi 12 mesi per aiutare il territorio. Più del rischio sismico fanno tassazione e burocrazia, vissuti come un potente deterrente nell’acquisto di una casa nel nostro paese.
L’indagine condotta da Gate-away.com, unico portale immobiliare in Italia rivolto ad agenti immobiliari e privati che vogliono vendere casa a stranieri e rivolto esclusivamente ad acquirenti esteri, si basa su un campione di oltre 1500 utenti stranieri. Principalmente si tratta di americani tedeschi e inglesi, insieme a olandesi e svedesi. Ma il raggio di azione copre oltre 150 paesi nel mondo. Il portale è il punto di riferimento oltre confine per chi deve trovare la casa ideale in Italia: genera oltre 1 milione e 700mila pagine visitate al mese, più di 110mila utenti unici mensili e oltre 31mila iscritti alla newsletter che propone la destinazione Italia all’estero, informazioni qualificate e soluzioni di visibilità per immobili in vendita.
“Abbiamo utenti fortemente motivati perché amano il nostro paese e spesso ne sanno più di noi sull’Italia e i suoi tesori – commenta Simone Rossi, direttore generale di Gate-away.com – e ci rincuora sapere che oltre il 55% degli intervistati pone l’Italia come unica scelta nella sua ricerca di una casa all’estero. La convinzione che motiva questa predilezione è quella di ritenere superiore la qualità della vita in Italia: ben oltre il 50% degli intervistati pone natura, clima, arte cultura ed enogastronomia come elementi determinanti, che sono quindi un volano per calamitare le preferenze”.
Nell’approfondimento dell’indagine dedicata al centro Italia volta a conoscere l’atteggiamento degli stranieri nei confronti delle zone colpite dal sisma, emerge un aspetto particolare legato alla consapevolezza che si può tornare e investire nelle regioni colpite, scegliendo magari aree più sicure (43%) e utilizzando soluzioni costruttive antisismiche che rendano più sicura l’abitazione (33%).
Una buona notizia che arriva dall’indagine è che quasi la totalità degli intervistati visiterebbe il centro Italia come turista entro i prossimi 12 mesi sapendo che questo aiuterebbe l’economia locale.
“Un messaggio importante e di vitale importanza – afferma Simone Rossi – che Gate-away.com vuole trasmettere ad operatori del settore turistico e immobiliare, ma anche a privati che vogliono vendere casa a stranieri. Ovviamente investire in zone dove la ricostruzione non è neanche avviata – conclude Simone Rossi – per gli acquirenti esteri rappresenta un’opzione poco realistica. Ma spostarsi di qualche chilometro per scegliere un immobile sempre in Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria è invece un’idea che molti stranieri possono considerare seriamente”.
Come confermano le rilevazioni, il deterrente più grande che rende complicato scegliere casa in Italia va identificato piuttosto nella burocrazia, aggravata dal sistema di tassazione italiano: due aspetti che mettono a dura prova non solo gli italiani ma anche gli stranieri e che totalizzano il 43% delle risposte rispetto al 10% del rischio sismico. Soprattutto riguardano tutto il territorio nazionale, non solo i comuni colpiti dal sisma.
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