Concorso Postacchini, quando l’allievo sfida il maestro
TRA I CONCORRENTI DELL’EDIZIONE DUE ALLIEVI DI EX VINCITORI DEL CONCORSO
Fermo – Una celebre frase di Leonardo da Vinci recita di come sia “triste quel discepolo che non avanza il suo maestro”. E tra chi apprende e chi insegna l’adagio pare quanto mai appropriato soprattutto in una realtà come quella del Concorso Violinistico Internazionale “Andrea Postacchini” di Fermo che negli anni ha visto avvicendarsi tantissimi allievi di celebri Maestri poi diventati a loro volta Maestri di promettenti allievi.
Tra gli iscritti al concorso di questa edizione, la XXIV organizzata come sempre dall’Antiqua Marca Firmana nella splendida cornice del settecentesco Teatro dell’Aquila dal 20 al 27 maggio, si riconferma l’antico adagio di allievi che sperano di inorgoglire i propri maestri a colpi di archetto e violino cercando di aggiudicarsi il prezioso titolo fregio solo dei curricula più importanti. Infatti, sono ben due quest’anno gli ex concorrenti nel palmarès del Concorso Postacchini a portare a Fermo, questa volta in qualità di Maestri del violino, i propri giovani allievi.
Correva l’anno 1999 e una poco più che ventenne ragazza polacca originaria di Rzeszow, si aggiudicava il plauso della giuria presieduta dal M° italiano Cristiano Rossi e vinceva il primo premio per la categoria C. A distanza di 18 anni, quella giovane musicista è oggi il M° Anna Gotowska. Tanta strada fatta e una scelta, quella di portare una sua allieva a Fermo per confrontarsi nella categoria dei più piccoli, la A dagli 8 agli 11 anni, e prendere le misure di uno dei concorsi internazionali di violino più accreditati e difficili.
Un’altra ex concorrente del Postacchini nella prossima edizione si presenterà nei panni di Maestro. Si tratta del M° Zoya Nevgodovska, di Kiev. Quando nel 2000 giunse a Fermo per partecipare al Concorso Postacchini aveva appena 25 anni, e la giuria presieduta dal M° svizzero Jean Pierre Wallez, le assegnò un secondo posto, il più alto della sua categoria, la D, visto che il primo gradino del podio rimase vacante. La Nevgodovska torna a Fermo non per calcare il palcoscenico ma per accomodarsi tra le poltrone della platea e ascoltare l’esibizione di un suo allievo aderente alla categoria B, quella tra i 12 e i 16 anni.
Una sfida nella sfida è allora quella che contraddistinguerà le piene giornate del Teatro dell’Aquila. Se infatti il titolo di vincitore di categoria o quello assoluto sono i traguardi presenti alla mente di ogni concorrente, un’altra bella sfida è quella che vede gli allievi sperare di superare i propri maestri e confermare l’antico adagio del genio rinascimentale.
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