dall’Amat

2017-04-21
PESARO CITTÀ DELLA MUSICA, MARTEDÌ 25 APRILE
ALLA CHIESA DELL’ANNUNZIATA SPARTITI CON SERVIZIO D’ORDINE TOUR
 
 
Pesaro sempre più città della musica accoglie martedì 25 aprile alla Chiesa dell’Annunziata Spartiti, ovvero Jukka Reverberi (Giardini di Mirò) e Max Collini (Offlaga Disco Pax), con Servizio d’ordine tour, in occasione del 72° Anniversario della Liberazione d’Italia dall’occupazione nazifascista, realizzato da Anpi Città di Pesaro, Periferica (Associazione Culturale) e AMAT, con il patrocinio del Comune di Pesaro e la collaborazione di Antenna Music Factory.
 
A meno di un anno di distanza dalla pubblicazione di Austerità, il loro primo album ufficiale uscito sempre su Woodworm Label nel marzo 2016, il duo Spartiti rilascia l’Ep Servizio d’ordine, che va a completare il percorso iniziato con il disco d’ esordio. Lo si evince anche dalla copertina, che cita sia Malevic sia Albers nel vano tentativo di trovare la quadratura del cerchio. Il sempre curatissimo artwork è ancora una volta opera di Tommaso Belletti (Secret Furry Hole). Servizio d’ordine contiene quattro brani e una traccia bonus registrata dal vivo, per oltre mezz’ora di musica, a testimonianza del fatto che gli ultimi tre anni passati insieme a suonare in ogni dove (e pure all’estero in un paio di occasioni) hanno permesso a Spartiti di costruirsi un repertorio davvero consistente e in costante aggiornamento. Un repertorio in cui le narrazioni di Max Collini (voce degli Offlaga Disco Pax) spaziano attraverso periodi storici differenti e talvolta inesplorati, avvolte nelle composizioni di Jukka Reverberi (Giardini di Mirò, Crimea X e molte altre cose), alle prese con un’arte del suono che sposa, quasi sempre separatamente, chitarre, elettronica e campionamenti di varia natura.
 
Per informazioni e vendita biglietti (10 euro): Teatro Rossini 0721 387621, Chiesa dell’Annunziata 389 6657785, la sera del concerto dalle ore 20. Inizio concerto ore 21.
PESARO, CHIESA DELL’ANNUNZIATA GIOVEDÌ 27 APRILE FIL BO RIVA IN CONCERTO
 
 
Giovedì 27 aprile torna la musica d’autore alla Chiesa dell’Annunziata di Pesaro con Fil Bo Riva, concerto realizzato in collaborazione con Comcerto, proposto nell’ambito di TeatrOltre su iniziativa del Comune di Pesaro con l’AMAT e tappa della rassegna regionale KLANG altri suoni, altri spazi realizzata in collaborazione con Loop Live Club.
 
Una voce intensa e un grande talento, fanno di Fil Bo Riva uno degli artisti nascenti della scena musicale europea. Il suo mix di folk e soul è stato scelto proprio da Joan as police woman per aprire le date del suo tour in Europa.
 
Tre parole, tre città. Roma, Dublino e Berlino.Ventitreenne, nato nella periferia romana e cresciuto in Irlanda, nel 2012 Fil Bo Riva si trasferisce a Berlino per concentrarsi sulla sua musica e dove inizia a suonare come busker. Qui incontra il chitarrista Felix A. Remm e il produttore Robert Stephenson (Mighty Oaks) con i quali inizia a registrare il suo EP di esordio, If You’re Right, It’s Alright, pubblicato lo scorso 23 settembre e anticipato dai videoclip di Like Eye Did e Killer Queen.
 
A stupire, in primissima battuta, è la voce di Fil Bo Riva: roca, intensa, ricca di tonalità basse, ma capace anche di una maggiore estensione. “Dentro c’è tutta la disperazione di chi ha sofferto, ma l’ha fatto con stile. E chi mai l’avrebbe detto – scrive il critico musicale Paolo Ferrari su “Indie-zone”che dopo i primi quaranta secondi di chitarra e voce, la canzone sarebbe esplosa in una cavalcata degna del miglior Tom Waits? Ma a differenza del maestro, che canta di sbronze colossali, amori notturni e roboanti avventure, l’allievo Fil Bo Riva si concentra su se stesso e sulle proprie delusioni. Con Fil Bo Riva è nata una stella”.
 
Informazioni e biglietti (10 euro) presso biglietteria Teatro Teatro Rossini 0721 387621 – 20 e punti vendita del circuito AMAT (info su www.amatmarche.net), Chiesa dell’Annunziata 389 6657785, il giorno del concerto dalle ore 20. Inizio concerto ore 21.
 
MATELICA, TEATRO PIERMARINI GIOVEDÌ 27 APRILE NOVANTADUE
FALCONE E BORSELLINO 20 ANNI DOPO, UNA MODERNA TRAGEDIA CLASSICA DI CLAUDIO FAVA
 
 
Giovedì 27 aprile al Teatro Piermarini di Matelica Novantadue una moderna tragedia classica di Claudio Fava che dipinge le figure di Falcone e Borsellino venti anni dopo in un affresco epico e umano al tempo stesso, conclude la sezione “prosa” della ricca stagione promossa dal Comune e dall’AMAT.
 
“La modernità di Novantadue – interpretato da Filippo Dini, Giovanni Moschella e Pierluigi Corallo – è nei fatti, nel titolo che scandisce la nostra ridottissima distanza (solo temporale, perché nei fatti c’è già un universo a separarci) dalla storia che mette in scena. La sua classicità – scrive nelle note allo spettacolo Marcello Cotugno che firma adattamento e regia – è nella dimensione epica, consapevolmente eroica, dei suoi protagonisti: sarebbero piaciuti a Sofocle, Falcone e Borsellino. Lo si potrebbe peraltro credere un testo di denuncia: Novantadue – o meglio, il 1992 – è stato un anno orribile della nostra storia, iniziato peraltro con la pronuncia da parte della Cassazione della sentenza storica e definitiva di condanna che chiuse di fatto il Maxi-processo. Invece, Novantadue è soprattutto, sorprendentemente il racconto di una doppia solitudine. Che si staglia sullo sfondo di una fase epocale della nostra storia repubblicana, ma sempre solitudine umana resta. È il racconto di due uomini abbandonati da quello Stato che hanno giurato di servire. Due volti che in Novantadue tornano persone, dopo essere stati trasformati in icone. Oggi li troviamo fotografati e riprodotti dappertutto, dalle aule di tribunali agli interni delle macellerie. Fino al paradosso: una loro foto compare persino in quel circolo Arci di Paderno Duniano dove il 31 ottobre del 2009 i boss delle ‘ndrine si sono riuniti per eleggere il nuovo capo della ‘ndrangheta lombarda. Ma erano – e non dobbiamo dimenticarlo – uomini, che lo Stato ha lasciato soli, a consumarsi ed immolarsi in una tragedia assolutamente annunciata. E fuori dalla retorica celebrativa che si è affannata a piangerne l’eroico sacrificio, di loro non si è forse mai veramente parlato. Della loro umanità, delle loro passioni, delle loro piccole ostinazioni. Una storia del genere non si può raccontare con la retorica. Per questo il nostro spettacolo trova la sua cifra estetica nell’essenzialità, funzionale a uno scavo profondo nell’intimità di due esseri umani. A innescare sulla scena il contradditorio narrativo con Falcone e Borsellino, altri due personaggi: un collega magistrato e un mafioso comune. Ed ecco che bastano pochi elementi (come già nelle intenzioni dell’autore) – un tavolo, delle sedie – per mettere in scena la tragedia di due uomini comuni, chiamati dalla propria indole testarda a una missione straordinaria quanto impossibile: ripulire la Sicilia (e l’Italia) dalla mafia. Tutto, anche la musica (le note sussurrate di Nils Frahm, gli archi implacabili di Olafur Arnalds, le elaborazioni post neo-melodiche di Hugo Race e del suo The Merola Matrix, le canzonette pop del tempo, che vengono dalla radio), più che fare che da commento all’azione scenica, servirà da veicolo emozionale per attingere alla solitudine di ciascuno di noi, ai momenti di abbandono che anche noi abbiamo vissuto, al senso di impotenza che anche noi abbiamo patito”.
 
Lo spettacolo è prodotto da BAM teatro in collaborazione con XXXVII Cantiere Internazionale D’arte di Montepulciano, Festival L’Opera Galleggiante.
 
Biglietti 15 euro, ridotto 10 euro. Informazioni e vendita: Biglietteria del Teatro Piermarini 0737 85088. Inizio spettacolo ore 21.15.
 
FABRIANO, TEATRO GENTILE VENERDÌ 28 APRILE
GIOBBE COVATTA PORTA IN SCENA LA DIVINA COMMEDIOLA
 
 
Venerdì 28 aprile al Teatro Gentile di Fabriano Giobbe Covatta con La divina commediola dà avvio alla Festa di Primavera che fino a maggio attende il pubblico con appuntamenti di teatro, musica e danza su iniziativa del Comune di Fabriano con l’AMAT.
 
Giobbe Covatta ci presenta in un reading al leggio la sua personale versione della Divina commedia totalmente dedicata ai diritti dei minori. I contenuti e il commento sono spassosi e divertenti, ma come sempre accade negli spettacoli del comico napoletano, i temi sono seri e spesso drammatici. Conoscere i diritti dei bambini riconosciuti dalla Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, conoscere i modi più comuni con cui questi diritti vengono calpestati equivale a diffondere una cultura di rispetto, di pace e di egualianza per tutte le nuove generazioni.
 
Tanti illustri personaggi hanno letto e commentato la Divina commedia del grande Dante Alighieri. Giobbe Covatta ha recentemente reperito in una discarica il manoscritto di una versione “apocrifa” della Commedia scritta da tal Ciro Alighieri. Purtroppo è stato reperito solo L’Inferno e non in versione completa. Dopo un attento lavoro di ripristino si può finalmente leggere questo lavoro dimenticato che ha senz’altro affinità ma anche macroscopiche differenze con l’opera dantesca. Intanto l’idioma utilizzato non è certo derivato dal volgare toscano ma è senz’altro più affine alla poesia napoletana. Si nota poi come il poeta abbia immaginato l’inferno come luogo di eterna detenzione non per i peccatori ma per le loro vittime! E non poteva trovare diversa soluzione in quanto le vittime sono i bambini ovvero i più deboli, coloro che non hanno ancora cognizione dei loro diritti e non hanno possibilità di difendersi. Così mentre resterà impunito chi ha colpito con le sue nefande azioni dei piccoli innocenti del terzo mondo, il Virgilio immaginato dall’antico poeta lo accompagnerà per bolge popolate da bambini depauperati per sempre di un loro diritto, di qualcosa che nessuno potrà mai restituirgli.
 
Per informazioni e biglietti (posto unico 10 euro, loggione 8 euro): biglietteria del Teatro Gentile 0732 3644.
Inizio spettacolo ore 21.
 
 
© 2017, Press Too srl . Riproduzione riservata

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2017-04-21
PESARO CITTÀ DELLA MUSICA, MARTEDÌ 25 APRILE
ALLA CHIESA DELL’ANNUNZIATA SPARTITI CON SERVIZIO D’ORDINE TOUR
 
 
Pesaro sempre più città della musica accoglie martedì 25 aprile alla Chiesa dell’Annunziata Spartiti, ovvero Jukka Reverberi (Giardini di Mirò) e Max Collini (Offlaga Disco Pax), con Servizio d’ordine tour, in occasione del 72° Anniversario della Liberazione d’Italia dall’occupazione nazifascista, realizzato da Anpi Città di Pesaro, Periferica (Associazione Culturale) e AMAT, con il patrocinio del Comune di Pesaro e la collaborazione di Antenna Music Factory.
 
A meno di un anno di distanza dalla pubblicazione di Austerità, il loro primo album ufficiale uscito sempre su Woodworm Label nel marzo 2016, il duo Spartiti rilascia l’Ep Servizio d’ordine, che va a completare il percorso iniziato con il disco d’ esordio. Lo si evince anche dalla copertina, che cita sia Malevic sia Albers nel vano tentativo di trovare la quadratura del cerchio. Il sempre curatissimo artwork è ancora una volta opera di Tommaso Belletti (Secret Furry Hole). Servizio d’ordine contiene quattro brani e una traccia bonus registrata dal vivo, per oltre mezz’ora di musica, a testimonianza del fatto che gli ultimi tre anni passati insieme a suonare in ogni dove (e pure all’estero in un paio di occasioni) hanno permesso a Spartiti di costruirsi un repertorio davvero consistente e in costante aggiornamento. Un repertorio in cui le narrazioni di Max Collini (voce degli Offlaga Disco Pax) spaziano attraverso periodi storici differenti e talvolta inesplorati, avvolte nelle composizioni di Jukka Reverberi (Giardini di Mirò, Crimea X e molte altre cose), alle prese con un’arte del suono che sposa, quasi sempre separatamente, chitarre, elettronica e campionamenti di varia natura.
 
Per informazioni e vendita biglietti (10 euro): Teatro Rossini 0721 387621, Chiesa dell’Annunziata 389 6657785, la sera del concerto dalle ore 20. Inizio concerto ore 21.
PESARO, CHIESA DELL’ANNUNZIATA GIOVEDÌ 27 APRILE FIL BO RIVA IN CONCERTO
 
 
Giovedì 27 aprile torna la musica d’autore alla Chiesa dell’Annunziata di Pesaro con Fil Bo Riva, concerto realizzato in collaborazione con Comcerto, proposto nell’ambito di TeatrOltre su iniziativa del Comune di Pesaro con l’AMAT e tappa della rassegna regionale KLANG altri suoni, altri spazi realizzata in collaborazione con Loop Live Club.
 
Una voce intensa e un grande talento, fanno di Fil Bo Riva uno degli artisti nascenti della scena musicale europea. Il suo mix di folk e soul è stato scelto proprio da Joan as police woman per aprire le date del suo tour in Europa.
 
Tre parole, tre città. Roma, Dublino e Berlino.Ventitreenne, nato nella periferia romana e cresciuto in Irlanda, nel 2012 Fil Bo Riva si trasferisce a Berlino per concentrarsi sulla sua musica e dove inizia a suonare come busker. Qui incontra il chitarrista Felix A. Remm e il produttore Robert Stephenson (Mighty Oaks) con i quali inizia a registrare il suo EP di esordio, If You’re Right, It’s Alright, pubblicato lo scorso 23 settembre e anticipato dai videoclip di Like Eye Did e Killer Queen.
 
A stupire, in primissima battuta, è la voce di Fil Bo Riva: roca, intensa, ricca di tonalità basse, ma capace anche di una maggiore estensione. “Dentro c’è tutta la disperazione di chi ha sofferto, ma l’ha fatto con stile. E chi mai l’avrebbe detto – scrive il critico musicale Paolo Ferrari su “Indie-zone”che dopo i primi quaranta secondi di chitarra e voce, la canzone sarebbe esplosa in una cavalcata degna del miglior Tom Waits? Ma a differenza del maestro, che canta di sbronze colossali, amori notturni e roboanti avventure, l’allievo Fil Bo Riva si concentra su se stesso e sulle proprie delusioni. Con Fil Bo Riva è nata una stella”.
 
Informazioni e biglietti (10 euro) presso biglietteria Teatro Teatro Rossini 0721 387621 – 20 e punti vendita del circuito AMAT (info su www.amatmarche.net), Chiesa dell’Annunziata 389 6657785, il giorno del concerto dalle ore 20. Inizio concerto ore 21.
 
MATELICA, TEATRO PIERMARINI GIOVEDÌ 27 APRILE NOVANTADUE
FALCONE E BORSELLINO 20 ANNI DOPO, UNA MODERNA TRAGEDIA CLASSICA DI CLAUDIO FAVA
 
 
Giovedì 27 aprile al Teatro Piermarini di Matelica Novantadue una moderna tragedia classica di Claudio Fava che dipinge le figure di Falcone e Borsellino venti anni dopo in un affresco epico e umano al tempo stesso, conclude la sezione “prosa” della ricca stagione promossa dal Comune e dall’AMAT.
 
“La modernità di Novantadue – interpretato da Filippo Dini, Giovanni Moschella e Pierluigi Corallo – è nei fatti, nel titolo che scandisce la nostra ridottissima distanza (solo temporale, perché nei fatti c’è già un universo a separarci) dalla storia che mette in scena. La sua classicità – scrive nelle note allo spettacolo Marcello Cotugno che firma adattamento e regia – è nella dimensione epica, consapevolmente eroica, dei suoi protagonisti: sarebbero piaciuti a Sofocle, Falcone e Borsellino. Lo si potrebbe peraltro credere un testo di denuncia: Novantadue – o meglio, il 1992 – è stato un anno orribile della nostra storia, iniziato peraltro con la pronuncia da parte della Cassazione della sentenza storica e definitiva di condanna che chiuse di fatto il Maxi-processo. Invece, Novantadue è soprattutto, sorprendentemente il racconto di una doppia solitudine. Che si staglia sullo sfondo di una fase epocale della nostra storia repubblicana, ma sempre solitudine umana resta. È il racconto di due uomini abbandonati da quello Stato che hanno giurato di servire. Due volti che in Novantadue tornano persone, dopo essere stati trasformati in icone. Oggi li troviamo fotografati e riprodotti dappertutto, dalle aule di tribunali agli interni delle macellerie. Fino al paradosso: una loro foto compare persino in quel circolo Arci di Paderno Duniano dove il 31 ottobre del 2009 i boss delle ‘ndrine si sono riuniti per eleggere il nuovo capo della ‘ndrangheta lombarda. Ma erano – e non dobbiamo dimenticarlo – uomini, che lo Stato ha lasciato soli, a consumarsi ed immolarsi in una tragedia assolutamente annunciata. E fuori dalla retorica celebrativa che si è affannata a piangerne l’eroico sacrificio, di loro non si è forse mai veramente parlato. Della loro umanità, delle loro passioni, delle loro piccole ostinazioni. Una storia del genere non si può raccontare con la retorica. Per questo il nostro spettacolo trova la sua cifra estetica nell’essenzialità, funzionale a uno scavo profondo nell’intimità di due esseri umani. A innescare sulla scena il contradditorio narrativo con Falcone e Borsellino, altri due personaggi: un collega magistrato e un mafioso comune. Ed ecco che bastano pochi elementi (come già nelle intenzioni dell’autore) – un tavolo, delle sedie – per mettere in scena la tragedia di due uomini comuni, chiamati dalla propria indole testarda a una missione straordinaria quanto impossibile: ripulire la Sicilia (e l’Italia) dalla mafia. Tutto, anche la musica (le note sussurrate di Nils Frahm, gli archi implacabili di Olafur Arnalds, le elaborazioni post neo-melodiche di Hugo Race e del suo The Merola Matrix, le canzonette pop del tempo, che vengono dalla radio), più che fare che da commento all’azione scenica, servirà da veicolo emozionale per attingere alla solitudine di ciascuno di noi, ai momenti di abbandono che anche noi abbiamo vissuto, al senso di impotenza che anche noi abbiamo patito”.
 
Lo spettacolo è prodotto da BAM teatro in collaborazione con XXXVII Cantiere Internazionale D’arte di Montepulciano, Festival L’Opera Galleggiante.
 
Biglietti 15 euro, ridotto 10 euro. Informazioni e vendita: Biglietteria del Teatro Piermarini 0737 85088. Inizio spettacolo ore 21.15.
 
FABRIANO, TEATRO GENTILE VENERDÌ 28 APRILE
GIOBBE COVATTA PORTA IN SCENA LA DIVINA COMMEDIOLA
 
 
Venerdì 28 aprile al Teatro Gentile di Fabriano Giobbe Covatta con La divina commediola dà avvio alla Festa di Primavera che fino a maggio attende il pubblico con appuntamenti di teatro, musica e danza su iniziativa del Comune di Fabriano con l’AMAT.
 
Giobbe Covatta ci presenta in un reading al leggio la sua personale versione della Divina commedia totalmente dedicata ai diritti dei minori. I contenuti e il commento sono spassosi e divertenti, ma come sempre accade negli spettacoli del comico napoletano, i temi sono seri e spesso drammatici. Conoscere i diritti dei bambini riconosciuti dalla Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, conoscere i modi più comuni con cui questi diritti vengono calpestati equivale a diffondere una cultura di rispetto, di pace e di egualianza per tutte le nuove generazioni.
 
Tanti illustri personaggi hanno letto e commentato la Divina commedia del grande Dante Alighieri. Giobbe Covatta ha recentemente reperito in una discarica il manoscritto di una versione “apocrifa” della Commedia scritta da tal Ciro Alighieri. Purtroppo è stato reperito solo L’Inferno e non in versione completa. Dopo un attento lavoro di ripristino si può finalmente leggere questo lavoro dimenticato che ha senz’altro affinità ma anche macroscopiche differenze con l’opera dantesca. Intanto l’idioma utilizzato non è certo derivato dal volgare toscano ma è senz’altro più affine alla poesia napoletana. Si nota poi come il poeta abbia immaginato l’inferno come luogo di eterna detenzione non per i peccatori ma per le loro vittime! E non poteva trovare diversa soluzione in quanto le vittime sono i bambini ovvero i più deboli, coloro che non hanno ancora cognizione dei loro diritti e non hanno possibilità di difendersi. Così mentre resterà impunito chi ha colpito con le sue nefande azioni dei piccoli innocenti del terzo mondo, il Virgilio immaginato dall’antico poeta lo accompagnerà per bolge popolate da bambini depauperati per sempre di un loro diritto, di qualcosa che nessuno potrà mai restituirgli.
 
Per informazioni e biglietti (posto unico 10 euro, loggione 8 euro): biglietteria del Teatro Gentile 0732 3644.
Inizio spettacolo ore 21.
 
 
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