Partecipazione e governance: modelli di gestione delle emergenze e strumenti di ricostruzione dei territori

 
Macerata – ActionAid e Cittadinanzattiva promuovono l’evento “Partecipazione e governance: modelli di gestione delle emergenze e strumenti di ricostruzione dei territori. Da New Orleans al Centro Italia” – 5 aprile, ore 9.30
 
La ricostruzione dei territori da New Orleans al Centro Italia
ActionAid Italia e Cittadinanzattiva Onlus promuovono un dibattito sull’importanza della partecipazione dei cittadini nei processi di ricostruzione post-disastro.
Ospite internazionale il Prof. James Blakely, Commissario Straordinario per la ricostruzione di New Orleans dopo l’uragano Katrina
Mercoledì 5 aprile, ore 09.30, Università di Macerata – Polo Pantaleoni, Aula blu
Macerata, 3 aprile 2017 –  L’inclusione dei cittadini nei processi di ricostruzione e l’importanza di creare modelli di governance incentrati sulla partecipazione delle comunità locali alle scelte legate al recupero e allo sviluppo del proprio territorio: se ne parlerà mercoledì 5 aprile all’Università di Macerata, nel dibattito “Partecipazione e governance: modelli di gestione delle emergenze e strumenti di ricostruzione dei territori. Da New Orleans al Centro Italia”, promosso da ActionAid Italia e Cittadinanzattiva Onlus.
L’obiettivo dell’iniziativa, che intende coinvolgere mondo accademico, istituzioni locali e società civile, è condividere le buone prassi nella gestione partecipata dell’emergenza, da New Orleans ai comuni del Centro Italia colpiti dal sisma, analizzando l’importanza del ruolo delle comunità locali nei processi di governance.

La  legge n°229 del 16 dicembre 2016  prevede l’istituzione di una “Conferenza  permanente” nelle zone interessate dal terremoto, costituita da rappresentanti istituzionali e della società civile. La Commissione è chiamata ad   esprimere un parere  obbligatorio  e  vincolante  sugli   strumenti urbanistici attuativi dei singoli Comuni, ad approvare i progetti esecutivi delle opere pubbliche  e  dei  beni culturali promossi dai soggetti attuatori  e ad acquisire l’autorizzazione per gli  interventi  sui  beni stessi. Capire come poter rendere realtà quanto previsto dalla normativa post-sisma sarà oggetto del dibattito del 5 aprile.
Dopo i saluti introduttivi di Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia, Francesca Spigarelli, Delegata del Rettore alla terza missione – Università di Macerata e
Stefania Monteverde, Vicesindaco Comune di Macerata, la parola passerà al Prof. James Blakely, docente di Urban Planning presso l’Università di Sidney e, fino al 2009, Commissario Straordinario per la ricostruzione di New Orleans a seguito dell’uragano Katrina. Il Prof. Blakely, a partire dalla sua esperienza, illustrerà modelli di rigenerazione urbana efficaci, approfondendo l’importanza del coinvolgimento della cittadinanza nelle scelte e nelle pratiche necessarie a ripartire dopo catastrofi ed emergenze.
“Accrescere la consapevolezza dei cittadini e delle istituzioni sulle grandi opportunità di sviluppo offerte dalla realizzazione di processi partecipativi per la rinascita dei territori colpiti dagli eventi sismici è il primo passo verso un processo di ricostruzione condiviso con al  centro le persone e i rapporti sociali – dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia – La rinascita di queste zone, che negli anni sono state interessate da un forte spopolamento, deve partire da una progettazione territoriale che faccia leva su modelli di partecipazione attiva, un’opportunità di cambiamento per dare nuovo slancio a queste comunità”.
“È doloroso anche dirlo, ma i cittadini e le comunità delle zone terremotate del centro Italia sono più o meno nelle stesse condizioni in cui erano quando il sisma c’è stato e la risposta delle istituzioni non è molto più efficace di quella del terremoto dell’Irpinia di quaranta anni fa – dichiara Anna Lisa Mandorino, Vicesegretario Generale di Cittadinanzattiva –  Come allora, il vero aspetto mancante è la partecipazione dei cittadini, che non vengono informati, non vengono ascoltati, non vengono considerati soggetti attivi di co-progettazione. E questo nonostante la partecipazione sia esplicitamente prevista nei decreti commissariali e nonostante sia chiaro che la ricostruzione non possa prescindere dalla resilienza delle comunità e dalla loro capacità di accompagnare le cose non per come erano, ma per come saranno”.
 
 
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